scuola bici

Nelle realtà europee, tra cui molte città italiane, si pensa sempre più spesso a chiudere le strade limitrofe agli edifici scolastici, almeno in quell’arco di tempo in cui i bambini entrano ed escono dalle scuole.
La chiusura delle strade può avvenire in due modi: il primo attraverso l’aiuto dei vigili urbani o di volontari autorizzati dai comuni, il secondo grazie al posizionamento di barriere fisiche da azionare esclusivamente in base alle necessità.

Sarebbe un primo passo importante, ricorda l'associazione Bike Italia, per consentire agli studenti di raggiungere le scuole in piena sicurezza e migliorare la qualità dell'aria che respirano. Su questo, l'associazione è stata audita negli scorsi giorni presso la Commissione Trasporti della Camera dei Deputati per presentare le loro proposte di modifica al Codice della strada.

Fra queste, ecco due in particolare:

"Limite di velocità 30 km/h come standard delle aree urbane. Chiediamo di abbassare il limite di velocità nelle aree urbane a 30 km/h, disponendo il limite dei 50 km/h come eccezione che i singoli Sindaci possono disporre per gli assi di scorrimento veloce ove sia ritenuto opportuno e sicuro.

Tutela dei bambini nelle strade scolastiche negli orari di entrata e uscita. Istituire delle aree pedonali limitando il trasporto scolastico a servizi di scuolabus ove necessari, o di pedibus e bicibus e si disponga in ogni caso – salvo motivate eccezioni – un’area di sosta ordinata e distante almeno 100 metri dal perimetro dell’area scolastica come già hanno predisposto alcuni comuni"

Leggi l'approfondimento su BikeItalia.it

Guarda il video promosso sul tema dal Comune di Bergamo.

Aurora Avenoso
Lucana, classe '73, master in comunicazione e relazioni pubbliche. Il meglio lo sto imparando con i miei figli, Greta e Giacomo. Per Cittadinanzattiva mi occupo di ufficio stampa e comunicazione. "Non dubitare mai che un gruppo di cittadini coscienziosi ed impegnati possa cambiare il mondo. In verità è l'unica cosa che è sempre accaduta" (Margaret Mead)

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