Editoriale

logo_congressoCome certamente molti di voi ricorderanno è stato nella città di Roccella Jonica che, due anni fa, il nostro Movimento ha profuso il suo massimo impegno verso i gravi problemi che la nostra Regione vive: la scelta di celebrare qui, in Calabria, il Congresso nazionale di metà mandato fu la testimonianza di quanto Cittadinanzattiva è consapevole della drammatica situazione, dal punto di vista socio-economico, e di quanto poco i cittadini calabresi siano garantiti sul terreno della legalità.

"Classi separate per stranieri mentre si introduce la educazione civica; dimensionamento delle scuole dopo aver deciso la apertura pomeridiana degli istituti. E’ davvero una riforma contraddittoria e destabilizzante” è quanto dice Cittadinanzattiva in riferimento agli ultimi due provvedimenti sulla scuola adottati con il decreto 154 del 7 ottobre sul dimensionamento delle istituzioni scolastiche e alla mozione per le classi di inserimento per studenti stranieri. 
“Quello che ci impressiona è la mancanza di un disegno strategico di fondo. Ogni giorno c’è qualche provvedimento adottato di imperio, qualche volta in contrasto con i precedenti, e di sicuro sempre senza alcun accordo con gli enti locali, in barba alla sussidiaretà e al federalismo di cui questo governo si è fatto promotore”, afferma Adriana Bizzarri, coordinatrice della scuola di Cittadinanzattiva.

 

punto_2008-10-09Le organizzazioni della società civile stanno al top della fiducia dei cittadini, mentre i partiti sono piazzati all’ultimo posto. Questa è una bella notizia che viene dai risultati dell’indagine pubblicata nel libro “La società civile tra eredità e sfide” di Giovanni Moro e Ilaria Vannini. Il lavoro è il frutto di un impegno di Cittadinanzattiva, supportata da Fondaca, come partner italiano di una grande ricerca internazionale sulle società civili nel mondo (Civil Society Index) promossa da Civicus.

punto_02_10Con il bilancio sociale 2007, integrato dal curriculum dei primi trent'anni di Cittadinanzattiva, abbiamo provato a rendicontare le nostre attività e la nostra storia.

Cittadinanzattiva non ci sarebbe senza le persone che in questi trent'anni ne hanno garantito la vitalità. Sono la sua sostanza, la sua ragion d'essere: fare i cittadini per tutelare i propri diritti, diritti a tinte forti. Farlo stando alle radici dell'erba

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punto_25_09L'inizio della serie "Crimini bianchi" ha scatenato un putiferio nel mondo medico. E questo è avvenuto anche prima che la puntata fosse messa in onda. Come è noto, "Crimini bianchi" è un format di Canale 5 che parla della cosiddetta "malasanità" e che racconta in 12 episodi il lavoro di un'associazione per i diritti del malato, costituita da un avvocato e da un gruppo di medici, a seguito della morte in ospedale di un amico, anche lui medico, per errore.

punto_18_09Molto spesso le organizzazioni civiche sono prese dal fare, dal fare bene, dal fare tanto, dal fare presto… ma quanto tempo dedicano a “rendere conto”?
Rendere conto di cosa?
Di come sono stati impiegati il proprio tempo, le proprie energie, le proprie risorse, di come ci si è spesi per perseguire determinati obiettivi piuttosto che altri.
Rendere conto a chi?
Ai volontari, ai beneficiari delle proprie attività, alle istituzioni, ai sostenitori.

Il Ministro Brunetta ha annunciato di voler promuovere la fase due del suo “piano industriale”: non più solo lotta ai fannulloni e agli assenteisti, ma premi per i bravi e valutazione del merito. Tra i bravi, i cui nomi sono stati pubblicati nel sito del Ministero ci sono andati a finire anche alcuni amici di Cittadinanzattiva, funzionari (come Maria Sasso dell’Assessorato alla trasparenza e alla cittadinanza attiva della Regione Puglia o Mauro Bonaretti, direttore del Comune di Reggio Emilia) ed enti, il più significativo dei quali è la Asl di Nuoro per aver fatto l’audit civico con noi.
Ma la fase due riguarda anche la valutazione ed è su questo tema che il Ministro si è voluto confrontare con Cittadinanzattiva.

 

Perché, nonostante i reiterati tentativi - ultimo quello del Ministro Brunetta - è così difficile e controverso riformare la Pubblica Amministrazione? Dagli anni '90 di leggi e di provvedimenti ne abbiamo visti tanti: basta ricordare il lavoro di Cassese, la Direttiva Ciampi, parte delle leggi Bassanini. Autocertificazione, trasparenza degli atti amministrativi, customer satisfaction, responsabilità dei dirigenti, le carte dei servizi, i premi di produttività, conferenze annuali dei servizi aperte al pubblico, ufficio per le relazioni con il pubblico. I cittadini italiani si augurano, e noi con loro, che il nuovo Ministro riesca nel suo difficile intento di far funzionare la Pubblica Amministrazione, ma, dopo molte illusioni e delusioni, ci domandiamo se basti quanto messo in campo da Brunetta, o se al contrario non sia necessario rompere la autoreferenzialità di questo settore così importante della vita pubblica.

 

 

290 euro al mese che, considerando 10 mesi di utilizzo del servizio, portano la spesa annua a famiglia a circa 3.000€. Tanto costa mediamente in Italia mandare il proprio figlio all'asilo nido comunale, fra difficoltà di accesso, alti costi e disparità economiche tra aree del Paese difficili da giustificare: in una provincia, la spesa mensile media per il tempo pieno può avere costi anche tre volte superiori rispetto ad un'altra provincia, e doppi tra province nell'ambito di una stessa regione. Ad esempio, a Lecco la spesa per la retta mensile, di 572€, è più che tripla rispetto a Roma (146€) e più che doppia rispetto a Milano (232€).

 

All’indomani della legittima preoccupazione manifestata dai vertici della Autorità dell’energia elettrica e del gas relativa al rischio che le imprese potessero trasferire interamente sui prezzi il peso fiscale derivante dalla Robin Tax con gravi ripercussioni per le tasche dei cittadini, un emendamento della Lega ha rischiato di decapitare l’importante Autorità di Regolamentazione.La motivazione del contenimento della spesa e della riduzione degli organi collegiali, è sembrata da subito solo un pretesto. Solo nella nottata poi, dopo la reazione delle associazioni di consumatori, ma anche del mondo dell’impresa l’emendamento scellerato è stato stralciato.

 

 

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