Salute

salute mentale 2015 02 25

Servizi psichiatrici tra luci ed ombre ma, questa la costante, strutturalmente poco accoglienti per i locali fatiscenti e poco curati. Aspetti critici restano la sicurezza dei pazienti, l’accessibilità (orari dei servizi ed emergenze-urgenze), l’informazione, il rapporto con le famiglie e l’integrazione socio-sanitaria. Dalla fotografia dell’Audit civico nella salute mentale, realizzata a titolo sperimentale in sei Asl italiane, emerge, in generale, una situazione discreta, seppure con evidenti contraddizioni. In nessuna azienda coinvolta tutti gli standard sono rispettati, con differenze tra Dipartimenti di Salute Mentale, Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura e Centri di Salute Mentale. In particolare gli indicatori peggiorano nel passaggio dal livello della decisione - quello del Dipartimento - a quello della attuazione (è evidente nel caso della sicurezza dei pazienti, della informazione e della accessibilità).

La presentazione del sesto rapporto sugli esiti dell’Audit civico, tenutasi lo scorso 10 giugno presso la Biblioteca del Cnel, a Roma,  è stata l’occasione per fare un bilancio di tre importanti processi. Anzitutto, la valutazione civica di 87 aziende sanitarie realizzata ne corso del 2009 con l’intervento di oltre 1000 cittadini reclutati tramite i bandi pubblici di disponibilità. In secondo luogo, la messa a sistema della metodologia, delle procedure e dei supporti informatici realizzata con il progetto triennale condotto in collaborazione con il Ministero della salute.
Infine, la ricognizione sull’impatto dell’Audit civico sul servizio sanitario a dieci anni dalla prima applicazione sperimentale.

Da diversi anni il tema delle liste di attesa è quotidianamente sulle pagine dei giornali, o nei servizi di radio e tv. Non si tratta certo solo di un problema legato alle cronache, come testimonia il lavoro che conduciamo come Tribunale per i diritti del malato da diversi anni. Sono molti i problemi che portano a questo stato di cose. Certamente, in molti casi, la cattiva organizzazione del lavoro, che equivale a dire, ad esempio, macchinari utilizzati molto al di sotto delle loro possibilità. A questo si aggiunge, in molti casi, la ristrettezza di risorse economiche, con i conseguenti problemi relativi all'effettivo numero di operatori disponibili, o alla possibilità di fare una manutenzione efficace.

"Ogni individuo ha il diritto di non subire danni derivanti dal cattivo funzionamento dei servizi sanitari o da errori medici e ha il diritto di accedere a servizi e trattamenti sanitari che garantiscano elevati standard di sicurezza". È questo il testo del diritto alla sicurezza, contenuto nella Carta europea dei diritti del malato, il leit motiv degli eventi promossi dalle sedi locali del Tribunale per i diritti del malato in occasione della IV Giornata europea dei diritti del malato in 60 diverse località. In particolare, in 20 città si parla di qualità e sicurezza in chirurgia, attraverso l'attività di informazione che i volontari del Tribunale per i diritti del malato e i chirurghi della ACOI (Associazione chirurghi ospedalieri italiani) svolgeranno congiuntamente nei reparti che hanno adottato la Carta della qualità in chirurgia e avviato un percorso per la qualità e la sicurezza nelle sale operatorie.

obama 2015 02 25

In queste ore sono arrivate notizie allarmanti circa la necessità di riportare alla Camera dei Deputati USA i provvedimenti di Obama sulla sanità. Siamo certi che sia solo un colpo di coda per ottenere qualcosa in cambio. Quello che sta per accadere è veramente un grande cambiamento, di qui gli intoppi e gli ostacoli. 32 milioni di americani avranno una copertura sanitaria che non avevano, il 95% dei 300 milioni di cittadini statunitensi avranno diritto a curarsi. Questo provvedimento permetterà ai giovani fino a 26 anni di restare sotto la mutua dei genitori e agli anziani di vedersi pagate le medicine senza interruzioni; garantirà una polizza ai malati cronici e a chi ha problemi di salute preesistenti; impedirà infine alle mutue di scaricare chi si ammala.

pellegrinaggio 2015 02 25

Le lunghe liste di attesa sembra un problema che non si riesce in alcun modo a risolvere. O forse, non si vuole. L'inchiesta di Repubblica-Salute evidenzia ancora una volta come la situazione, nonostante piani, promesse e leggi, stenti davvero a mutare. E, come sempre, è il cittadino quello che paga il conto più salato, in termini di diritto alla salute non rispettato, ma anche in termini di costi indiretti. 
Tutto questo si traduce spesso in ricerche spasmodiche, fatte di telefonate nel migliore dei casi, ma spesso e volentieri in veri e propri pellegrinaggi di Asl in Asl o di struttura in struttura.

maattie rare 2015 02 25 copy

I dati forniti dalle Associazioni che hanno preso parte al IX Rapporto CnAMC "Malattie croniche e diritti: zona ad accesso limitato", ci informano di una assistenza socio-sanitaria ancora ben lontana dal rispondere alle esigenze di salute delle persone con patologia cronica e rara.
Sussistono, infatti, particolari difficoltà legate alla diagnosi della patologia e all'assistenza del Medico di Medicina Generale e del Pediatra di libera scelta. Si continua ad accedere ai ricoveri ospedalieri per le criticità che ancora caratterizzano l'assistenza socio-sanitaria territoriale e per il persistere delle liste di attesa per le prestazioni di monitoraggio della patologia, senza contare che durante il ricovero, nella gran parte dei casi, non è garantito il supporto psicologico ai pazienti e ai loro familiari e scarsa è l'integrazione delle diverse tipologie di professionisti nell'erogazione delle prestazioni. 

 

Il mio rapporto con gli orologi 201502 25

Domenica 17 gennaio è nato il mio secondo figlio Riccardo, con parto naturale all'ospedale Maria Vittoria. Anche il mio primogenito Carlo Alberto è nato lì nel 2008.
Benché travolto dall'emozione, come "cittadino attivo" e dirigente di un movimento civico non ho potuto fare a meno di riflettere sulla struttura che per due volte è stata protagonista della nascita dei miei figli.
L'Ospedale Maria Vittoria e stato premiato nel 2007 con tre bollini dall' "Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna"che ha ideato un programma speciale di segnalazione degli ospedali basato sul loro livello di "women friendship", cioè sul loro grado di attenzione specifica nei confronti delle donne ricoverate.

Maggiori oneri a carico dei cittadini, nessun impegno per il contenimento delle liste di attesa, tagliato il Fondo per la non autosufficienza: sono queste le principali criticità che intravediamo nell'accordo", spiega Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato che oggi ha inviato una nota al Ministero della Salute e alla Conferenza Stato-Regioni......per spiegare le proprie perplessità sul nuovo Patto per la salute 2010-2012, nella bozza del 20 novembre, che Stato e Regioni si apprestano a firmare il prossimo giovedì e indicare le proposte alternative.

 

Di errori medici si parla di solito dopo un fatto di cronaca eclatante o di una sentenza ma, in realtà, ciò di cui non si parla abbastanza è della vicenda personale di chi subisce un "errore in corsia", del cambiamento della sua vita e dei suoi equilibri, del dolore e dell'angoscia nell'affrontare altre cure o interventi riparatori. Queste vittime sono viste come predatori, mossi solo da uno spirito vendicativo contro questo e quel medico che si sente perseguitato. Troppo poco, invece, si affrontano le questioni legate alle lungaggini dei risarcimenti. Il paziente che subisce un danno o la perdita di un congiunto per colpa di un medico o di una struttura sanitaria inadeguata, il malato mentale o il disabile che non riceve adeguate tutele dalla Asl continua a invocare giustizia, rivendica il diritto di essere "persona", è ancora capace di indignarsi di fronte a sistemi inefficaci e farraginosi.

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