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Le madri di figli gravemente disabili possono scontare la pena in detenzione domiciliare, a prescindere dall’età del figlio e dalla durata della pena, sempre che il giudice non riscontri in concreto un pericolo per la sicurezza pubblica. Questo è quanto stabilito dalla Corte costituzionale, in una recente sentenza che costituisce un precedente di grande importanza. La sentenza, di cui è relatrice la presidente Marta Cartabia, si inserisce nell’ambito di una copiosa giurisprudenza costituzionale che considera le relazioni umane più prossime, specialmente familiari, fattori determinanti per la tutela effettiva delle persone più fragili.

La Consulta ha dunque rimosso il limite di età dei 10 anni del figlio previsto dalla legge, riformando la norma dell’ordinamento penitenziario che non prevedeva, per l’appunto, la concessione della detenzione domiciliare “speciale” alle madri di figli affetti da grave disabilità con più di 10 anni di età. Un “incidente incostituzionale” ora finalmente riformato. Leggi di più

Valentina Ceccarelli
Classe '78, romana e romanista doc. Laureata in Giurisprudenza, è a Cittadinanzattiva dal 2009. Impegnata nella tutela dei diritti dei cittadini, è consulente del Pit Unico e si occupa delle tematiche di Giustizia per la newsletter. Appassionata di libri, cucina e danza orientale, è convinta che il mondo non si possa cambiare restando seduti.

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