E’ quanto scrivono i giudici della terza sezione penale della Corte di Cassazione, nelle motivazioni depositate a fine febbraio. La Corte ha annullato l’ordine di arresto emesso dalla Procura di Agrigento, non convalidato dal Gip, nei confronti della comandante della nave Sea Watch perché Carola Rackete agì correttamente seguendo le disposizioni sul salvataggio in mare: l'obbligo di prestare soccorso, stabiliscono i giudici, comporta anche l'obbligo di sbarcare i migranti in un luogo sicuro.

La comandante aveva forzato il divieto di ingresso firmato dall’ex Ministro dell’Interno e portato la nave della Ong tedesca fino al molo di Lampedusa per sbarcare i migranti soccorsi diversi giorni prima, agendo in adempimento del dovere di soccorso in mare perché, la Cassazione ribadisce, la nave non è un luogo sicuro e, tantomeno, il luogo dove si esaurisce l'onere di assistere i naufraghi. Approfondisci

Valentina Ceccarelli
Classe '78, romana e romanista doc. Laureata in Giurisprudenza, è a Cittadinanzattiva dal 2009. Impegnata nella tutela dei diritti dei cittadini, è consulente del Pit Unico e si occupa delle tematiche di Giustizia per la newsletter. Appassionata di libri, cucina e danza orientale, è convinta che il mondo non si possa cambiare restando seduti.

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