La diffusione del Coronavirus sta suscitando grande apprensione anche all’interno degli istituti penitenziari, anche se ancora non si registra una diffusione del virus. Le persone detenute non hanno pertanto alcun motivo per essere identificate come fattori di rischio di diffusione del Covid-19 essendo, anzi, da questo punto di vista più tutelate di altri proprio in ragione dei loro limitati contatti con l’esterno. L’Amministrazione penitenziaria sta dunque adottando le misure necessarie per garantire e assicurare la piena tutela dei detenuti in luoghi, come quelli della detenzione, che facilmente possono rivelarsi più rischiosi a causa del sovraffollamento e delle scarse condizioni igienico-sanitarie.

Tuttavia in alcune carceri sta accadendo che, per una eccessiva ma forse ingiustificata prudenza, vengano vietati i contatti con i familiari, con i volontari e  con gli operatori di enti pubblici e privati che vi lavorano e contribuiscono al quotidiano funzionamento. E’ dunque necessario fare attenzione a provvedimenti "fuori controllo" e garantire i diritti dei detenuti senza ingiustificate chiusure alla comunità esterna. Leggi l’articolo di approfondimento

 

 

Valentina Ceccarelli
Classe '78, romana e romanista doc. Laureata in Giurisprudenza, è a Cittadinanzattiva dal 2009. Impegnata nella tutela dei diritti dei cittadini, è consulente del Pit Unico e si occupa delle tematiche di Giustizia per la newsletter. Appassionata di libri, cucina e danza orientale, è convinta che il mondo non si possa cambiare restando seduti.

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