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Anche l’ultima mamma con i suoi bambini è uscita dal Nido di Rebibbia per andare ai domiciliari: un successo, frutto di un lungo lavoro e di una battaglia portata avanti da diversi mesi e che ha coinvolto la Garante dei detenuti di Roma e diverse associazioni impegnate su questo fronte, tra cui Cittadinanzattiva. Il carcere non può essere una struttura che accoglie minori, ma è necessario pensare a spazi diversi e realmente alternativi, dove i bambini possano condurre una vita quanto meno normale dove porre al centro l’accoglienza, la tutela del loro sviluppo e del loro rapporto con il genitore ed avviare al contempo percorsi di recupero e di reinserimento delle madri.

Una battaglia portata avanti anche da Cittadinanzattiva che, insieme all’ Associazione “A Roma insieme-Leda Colombini”, ha ottenuto l'approvazione del proprio emendamento alla Legge di Bilancio per l'istituzione di un fondo dedicato all’accoglienza delle mamme detenute con i loro piccoli in Case famiglia o comunità alloggio, schierandosi a sostegno della proposta di legge che introduce nell’ordinamento misure organiche, finalizzate al superamento degli ICAM e al finanziamento di strutture protette per donne e bambini valorizzando contesti realmente alternativi alla detenzione. Approfondisci

Valentina Ceccarelli
Classe '78, romana e romanista doc. Laureata in Giurisprudenza, è a Cittadinanzattiva dal 2009. Impegnata nella tutela dei diritti dei cittadini, è consulente del Pit Unico e si occupa delle tematiche di Giustizia per la newsletter. Appassionata di libri, cucina e danza orientale, è convinta che il mondo non si possa cambiare restando seduti.

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