giustizia

L’Aula della Camera ha approvato la proposta di legge sulla diffamazione a mezzo stampa, testo che modifica la legge n. 47 del 1948 ed il codice penale e che passerà al Senato per l’ulteriore approvazione. Niente più carcere, dunque, ma solo pene pecuniarie per chi diffama attraverso una testata giornalistica, anche online e radiotelevisiva, fermo restando l’obbligo di rettifica senza commento a favore dell'offeso.

La Camera in seconda lettura ha soppresso, tra l'altro, la norma in base alla quale è il direttore a rispondere degli articoli non firmati e quella sul cosiddetto diritto all'oblio, il diritto cioè ad eliminare dai siti e dai motori di ricerca le informazioni diffamatorie. Leggi, in sintesi, i punti principali della riforma.

Valentina Ceccarelli
Classe '78, romana e romanista doc. Laureata in Giurisprudenza, è a Cittadinanzattiva dal 2009. Impegnata nella tutela dei diritti dei cittadini, è consulente del Pit Unico e si occupa delle tematiche di Giustizia per la newsletter. Appassionata di libri, cucina e danza orientale, è convinta che il mondo non si possa cambiare restando seduti.

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