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Via libera al Processo Civile Telematico (PCT) con il decreto legge n. 83/2015, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso sabato 27 giugno 2015. Il testo normativo detta diverse e sostanziali novità in materia fallimentare, civile e processuale intervenendo anche sul processo civile telematico con misure non da poco, risolvendo una grande difformità interpretativa, da tribunale a tribunale, sulle modalità, tempi e possibilità di utilizzo.

In base al decreto, nell’ambito dei  procedimenti civili, contenziosi e di volontaria giurisdizione innanzi ai Tribunali e, a decorrere dal  30 giugno 2015, innanzi alle Corti d'Appello, è sempre ammesso il deposito telematico dell'atto introduttivo o del primo atto difensivo e dei documenti che si offrono  in comunicazione: questo significa che d’ora in poi atti di citazione e comparse di costituzione e risposta, salvo che il singolo tribunale non avesse già disposto tale facoltà con apposito decreto, dovranno essere accettati da ogni cancelleria italiana. Sospiro di sollievo solo per la  Giustizia amministrativa (Tar e Consiglio di Stato), data la proroga di sei mesi prevista per la digitalizzazione del processo amministrativo che diventerà telematico non più dal prossimo 1 luglio ma a partire dal 1 gennaio 2016. Approfondisci

Valentina Ceccarelli
Classe '78, romana e romanista doc. Laureata in Giurisprudenza, è a Cittadinanzattiva dal 2009. Impegnata nella tutela dei diritti dei cittadini, è consulente del Pit Unico e si occupa delle tematiche di Giustizia per la newsletter. Appassionata di libri, cucina e danza orientale, è convinta che il mondo non si possa cambiare restando seduti.

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