Sta prendendo corpo la seconda fase della riforma della geografia giudiziaria. Riforma iniziata nel 2012 e che ha portato all'eliminazione delle sezioni distaccate, al taglio drastico e all'accorpamento degli uffici del giudice di pace, nonché alla soppressione di trenta tribunali e procure annesse. Ed ora, per le ormai note ragioni di razionalizzazione, semplificazione e risparmio in termini di spesa e di calo dell’arretrato  il mirino della riforma si sposta agli uffici di secondo grado.

Il fine?  Una Corte di Appello per regione, una cura dimagrante operata per gli uffici giudiziari di primo grado e la previsione di una task force - ovverosia l'istituzione di un ruolo speciale di magistrati - da destinare per non oltre un quinquennio agli uffici che presentano maggiore sofferenza. Approfondisci

Valentina Ceccarelli
Classe '78, romana e romanista doc. Laureata in Giurisprudenza, è a Cittadinanzattiva dal 2009. Impegnata nella tutela dei diritti dei cittadini, è consulente del Pit Unico e si occupa delle tematiche di Giustizia per la newsletter. Appassionata di libri, cucina e danza orientale, è convinta che il mondo non si possa cambiare restando seduti.

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