Liti in famiglia

  • Un appello per denunciare “l’alienazione parentale”

    affarifamiglia

    Da quasi due settimane la signora Laura Massaro ha intrapreso lo sciopero della fame per denunciare il caso giudiziario che la vede da tempo coinvolta davanti al Tribunale peri i Minorenni di Roma. Il suo è un gesto estremo per impedire che il figlio, di undici anni, le venga sottratto per essere collocato in casa famiglia e che, contro la sua volontà, venga obbligato a frequentare il padre.

  • Nasce la Carta dei diritti per i bambini figli di separati

    figli separati

    L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza ha presentato la “Carta dei diritti dei figli nella separazione dei genitori” , un decalogo nato nell’interesse dei più piccoli, spesso travolti e “stravolti” nelle liti familiari degli adulti. In Italia i minorenni figli di genitori separati o divorziati sono quasi centomila: lo scopo, dunque, è quello di fissare in un documento - che definisce dieci punti ai quali i genitori dovranno cercare di aderire e che verrà inviato a consultori, avvocati, ordini professionali, agenzie educative - l’importanza di mantenere affetti costruiti negli anni, relazioni, senza perdere equilibrio, per vivere i rapporti in un clima di serenità.

  • Affido condiviso, cosa prevede il nuovo Disegno di legge?

    genitorialità

    La riforma dell’affido condiviso contenuta nel c.d. “DDL Pillon” dal nome del senatore firmatario, inizierà il suo iter parlamentare il prossimo ottobre in Commissione Giustizia al Senato per poi arrivare in aula entro dicembre, almeno nelle speranze dei suoi promotori. Tante le novità contenute nel disegno di legge e altrettante le critiche che si è attirato, in particolare dalle donne, sia attiviste che parlamentari e da parte delle maggiori associazioni che si occupano di diritti delle donne e violenza, perché prevede una serie di misure non condivisibili per chi si trova in condizioni di maggior debolezza e fragilità. In particolare, il decreto è ispirato al principio della “bi-genitorialità perfetta” e prevede l'abolizione dell'assegno di mantenimento per il figlio e l'obbligatorietà della mediazione familiare.

  • Assegno di mantenimento, se non paghi è reato

    Assegno di mantenimento se non paghi è reato

    Dal 6 aprile è in vigore il nuovo articolo 570 bis del codice penale che punisce in modo specifico il coniuge che non adempie agli obblighi economici previsti a seguito della separazione e del divorzio. La novità sta nel fatto che la legge fino ad oggi in vigore puniva solo il genitore che faceva mancare i mezzi di sussistenza ai figli e ai discendenti (ossia faceva mancare ai familiari lo stretto necessario per vivere) mentre oggi essa si estende al coniuge che abbia omesso di pagare “ogni tipologia di assegno”. Cambia dunque il codice penale e chi non paga quanto dovuto per il mantenimento dei figli e dell'ex coniuge rischia una multa di oltre 1000 euro e il carcere fino a un anno. Ma è caos sull'applicazione e sulle diverse tutele che ne derivano.

  • Tribunale di Firenze: prima adozione gay in Italia

    Tribunale di Firenze prima adozione gay in Italia

    Sentenza storica del Tribunale per i minorenni di Firenze. Il giudice ha disposto la trascrizione anche in Italia dei provvedimenti emessi da una Corte britannica e ha così riconosciuto l’adozione di due bambini da parte di una coppia gay, senza la sussistenza di legami biologici. E’ la prima volta che accade in Italia: si tratta di un altro passo avanti sulla strada dei pari diritti fra coppie etero e omosessuali.

  • Le unioni civili sono Legge

    news unione civile

    Il Consiglio dei Ministri ha approvato lo scorso 14 gennaio i decreti attuativi che regolamentano le unioni civili: una data che diventerà storica per i diritti delle coppie omosessuali. I decreti chiariscono alcuni punti un po’ oscuri del testo proposto dalla senatrice Monica Cirinnà, rendendone completo il percorso normativo e ordinamentale. Ma quali sono le novità?

  • Via libera al cognome della madre per i figli

    Sentenza storica della Consulta che ha accolto la questione di legittimità costituzionale sollevata dalla Corte di Appello di Genova sul cognome del figlio e ha dichiarato l'illegittimità della norma che prevede l'automatica attribuzione del cognome paterno, quando i genitori intendono fare una scelta diversa. Una vittoria per le madri: i figli potranno portare il loro cognome accanto a quello del padre dal giorno in cui vengono al mondo.

  • La Cassazione dice SI alla stepchild adoption

    Primo via libera della Corte di Cassazione all’adozione del figlio del partner nelle coppie omosessuali. La prima Sezione Civile della Suprema Corte ha infatti respinto il ricorso del procuratore generale e ha confermato la sentenza della Corte d'Appello di Roma, con la quale era stata accolta la domanda di adozione di una minore proposta dalla partner della madre, con lei convivente in modo stabile.

  • Unioni civili, la Camera dice si

    unione civile copy

    Mercoledì 11 maggio 2016 la Camera dei deputati ha approvato, in via definita e senza emendamenti né articoli aggiuntivi, il Disegno di legge C. 3634, nella stesura licenziata dal Senato il 25 febbraio 2016 e recante il titolo “Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze”. E così, dopo un lungo e difficile iter parlamentare, anche l’Italia ha una legge che permette a due cittadini dello stesso sesso di godere di diritti prima riservati esclusivamente alle coppie eterosessuali.

  • Stepchild adoption, a Roma il primo Sì in Tribunale

    stepchild si

    E’ arrivato il primo ok alla c.d. “stepchild adoption”, ovverosia alla adozione dei figli da parte del convivente: si tratta del primo caso in Italia. Il Tribunale dei Minori di Roma ha infatti trattato e giudicato positivamente l'adozione di due bambine da parte della compagna della madre: la novità è che ciascuna delle due donne era contemporaneamente madre biologica di una bambina e chiedeva l’adozione dell’altra.

  • Il Divorzio breve è legge

    divorzio

    Dopo oltre quaranta anni l’Italia mette in atto una svolta sul divorzio: lo scorso 22 aprile la Camera ha definitivamente approvato il disegno di legge sul c.d. divorzio breve, testo che semplifica e velocizza le procedure per divorziare. Dirsi addio definitivamente sarà dunque più semplice: non sarà infatti  necessario attendere i tre anni dalla separazione giudiziale - ne basterà solo uno - e solo sei mesi nel caso in cui la separazione sia stata consensuale, cioè in presenza di accordo tra i coniugi.

  • Divorzio breve…ma non troppo

    divorziobreve

    Niente da fare: in Italia non sarà possibile divorziare in tempi rapidi evitando l'iter di separazione, neanche in caso di accordo tra i coniugi. Il Senato, con 228 sì, 11 no e 11 astenuti, ha infatti approvato il Disegno di legge sul divorzio breve stralciando però la norma che prevedeva il “divorzio diretto”, quello cioè senza separazione.

  • Fecondazione eterologa: sentenza storica della CEDU

    strasburgo italia 2015 02 19

    La Corte europea di Strasburgo sentenzia sugli “uteri in affitto”. E’ di qualche giorno fa la condanna della Corte nei confronti dell’Italia per aver allontanato dai genitori il figlio nato nel 2011 in Russia con una maternità surrogata. Leggi la storia

  • Divorzi troppo lunghi, le coppie si lasciano all'estero

    Una fuga dal Bel Paese, quella di migliaia di coppie italiane che preferiscono dirsi addio oltre confine, pur di non affrontare i costi eccessivi e le lungaggini processuali, ormai prassi consolidata del nostro sistema giudiziario. E mentre le coppie scoppiano, ma all'estero, l’Italia ha recentemente introdotto importanti novità con il Decreto Legge n. 132/201: per avere cambiamenti sostanziali bisognerà comunque attendere l’approvazione del Disegno di legge sul “divorzio breve”, ancora in cantiere al Senato. Leggi l’inchiesta ed approfondisci

  • Doppio cognome, arriva il SI della Camera

    La Camera dei Deputati ha approvato il testo sulla libertà di scelta del cognome, che dovrà ora passare al vaglio del Senato. L'OK da  parte di Palazzo Madama confermerebbe dunque il diritto dei genitori, alla nascita del proprio figlio, di poter dare uno o entrambi i cognomi. Approfondisci

  • Marito mammone? E il matrimonio si annulla

    Una pronuncia sui generis quella adottata dalla Corte di Cassazione in merito alla nullità del matrimonio. Si parla di “mammismo patologico”: uno status che crea una dipendenza psicologica dai propri genitori e che può, a detta dei giudici, diventare una vera e propria causa di annullamento del vincolo matrimoniale. Per saperne di più

  • Adozione, primo si a favore di una coppia omosessuale

    Una sentenza storica quella emessa dal Tribunale dei Minorenni  di Roma a favore di una coppia gay: il Giudice ha infatti riconosciuto l’adozione di una bambina di cinque anni da parte della compagna della sua madre naturale.  Per maggiori approfondimenti

  • Cognome paterno, decade l’obbligo

    parlamento

    La Commissione Giustizia della Camera ha approvato il testo del Disegno di Legge che prevede la possibilità di adottare uno o entrambi i cognomi dei genitori. Ampia libertà di scelta dunque, nell’ottica della piena responsabilità genitoriale e della parità dei sessi. Leggi di più

  • Tempi ridotti per chi vuole sciogliere il vincolo matrimoniale

    Si parla di "Divorzio breve", la proposta di legge al momento al Senato per l’ok definitivo ed a cui mancano davvero pochi passi per diventare definitiva. Con le nuove norme basterà un anno dalla separazione per divorziare e, soprattutto, in caso di accordo consensuale non sarà più necessario per i coniugi comparire davanti ad un giudice, ma sarà sufficiente un accordo con i rispettivi avvocati. Leggi di più

  • Separazione: l’affidamento condiviso resta la regola

    L’affidamento condiviso viene ritenuto, in via generale, lo strumento più idoneo a garantire l'interesse del minore ad un sereno sviluppo, per mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con entrambi i genitori. Al Giudice, tuttavia, resta il poter di disporre l’affido esclusivo in casi particolari, quando si verifichi una manifesta carenza o inidoneità educativa. Approfondisci

  • In vigore il Decreto che riconosce la parità tra figli

    Si tratta del Decreto Legislativo n. 154 del 28 dicembre 2013, pubblicato in Gazzetta Ufficiale 8 gennaio 2014, n. 5. Il Decreto sancisce definitivamente la parità tra figli legittimi e figli naturali, eliminando ogni discriminazione. Approfondisci

  • Mai più differenze tra figli naturali e figli legittimi

    Stop alle discriminazioni: da ora in poi si parlerà solo di figli e basta. Il Consiglio dei Ministri ha infatti finalmente approvato il decreto legislativo di revisione delle disposizioni vigenti in materia di filiazione. La legge è stata modificata in modo da garantire parità ed eguaglianza giuridica ai figli nati dentro e fuori dal matrimonio. Approfondisci

  • Avere il cognome della madre è un diritto

    Lo ha stabilito la Corte di Strasburgo, che ha condannato l’Italia per aver negato ad una coppia di coniugi la possibilità di attribuire alla figlia il cognome materno al posto di quello del padre. Nella sentenza, che diverrà definitiva tra 3 mesi, la Corte europea dei diritti dell’uomo bacchetta l’Italia affinché si adoperi per rimediare alla violazione e ad adottare le opportune riforme legislative. Leggi di più

  • Prosegue l'iter del Decreto sulla parificazione dei figli

    Mai più figli di seria A e figli di serie B: questo il senso del Decreto legislativo attuativo della legge n. 219/2012 che, dopo l'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, affronterà ora l'iter dei pareri parlamentari. Leggi di più

  • Adozioni anche per i single?

    Si tratta di una proposta di legge presentata dai deputati Mario Caruso (Scpl) e Khalid Chaouki (Pd). La proposta apre la strada ai single italiani di adottare i cosiddetti “special needs”, ovvero bambini al di sopra dei sette anni di età, gruppi di fratelli da tre in su e i bambini con disabilità. Leggi di più

  • Fecondazione assistita: Cittadinanzattiva interviene a sostegno di una coppia

    Il 3 giugno il Tribunale di Torino ha ammesso l’intervento adesivo di Cittadinanzattiva Onlus nella causa promossa da una coppia di coniugi che, per la prima volta in Italia, richiedono il riconoscimento del rimborso delle spese sostenute per accedere a prestazioni di procreazione assistita e alla diagnosi genetica di pre-impianto. Leggi il nostro comunicato stampa

  • Fecondazione assistita: ancora dubbi, si torna alla Consulta

    Il Tribunale di Milano ha risollevato la questione di legittimità costituzionale del divieto assoluto di fecondazione eterologa previsto dalla legge n. 40 del 2004: si ritorna dunque davanti alla Corte Costituzionale per la decisione. Per i giudici di Milano il divieto condiziona la possibilità per le coppie sterili o infertili di poter realizzazione una propria vita familiare. Approfondisci  su www.ilfattoquotidiano.it e leggi il nostro comunicato stampa

  • Affidamento: "Spese straordinarie"? Chiarimenti dai tribunali

    Spesso il genitore non affidatario deve contribuire al mantenimento dei figli, oltre che con un assegno mensile, anche coprendo il 50% delle spese straordinarie. Si tratta di spese che coprono esigenze saltuarie ed imprevedibili e che non sono quantificabili a priori dal giudice. Per questo, data l'incertezza, alcuni tribunali hanno scelto  la strada del fai-da-te, mettendo a punto dei protocolli che elencano i casi in cui le spese si devono considerare straordinarie. Approfondisci

  • La disoccupazione fa venire meno il mantenimento

    Il genitore che non versa l’assegno a favore dei figli perché disoccupato non commette reato, se percepisce una indennità di disoccupazione che da sola non basta a garantirgli un degno tenore di vita. Approfondici

  • Affidamento condiviso: una scelta a favore del minore

    L’istituto, introdotto con la Legge n. 54 del 2006 per la tutela della prole, non può essere negoziato dai coniugi in sede di separazione. Anche se c’è accordo tra le parti, il minore non può essere affidato esclusivamente ad uno dei genitori, in mancanza di valide ragioni, perché sarebbe contrario alla ratio della norma. Leggi qui

  • Più tutela per i padri separati

    La Corte di Strasburgo condanna l’Italia ed i suoi Tribunali, incapaci di gestire concretamente e di mettere in atto tutte le misure necessarie per tutelare i diritti dei genitori separati e, di riflesso, dei figli. Il caso riguarda un padre che, in seguito alla separazione e dopo una lunga battaglia giudiziaria, non ha mai potuto incontrare regolarmente sua figlia.  Leggi di più

  • Parificazione dei figli: ecco i chiarimenti del Ministero

    Con una circolare esplicativa, il Ministero dell’Interno analizza, chiarisce ed interpreta la  Legge  n. 219 del 2012 sul riconoscimento dei figli naturali, nell'ottica del superamento di ogni disuguaglianza normativa. Per saperne di più. Leggi la circolare

  • Non perde la patria potestà chi non dichiara la nascita

    Nel caso in cui i genitori non dichiarino all'ufficiale di stato civile la nascita di un figlio entro il termine di legge, non si da luogo alla perdita della potestà genitoriale. Quest’ultima rappresenta una pena accessoria che danneggerebbe il minore ed è in contrasto con i principi stabiliti dalla Costituzione. Leggi di più

  • Affidamento coppie gay: una sentenza che fa discutere

    C’è chi parla di “sentenza storica”, chi di “sentenza ambigua”, chi di “sentenza pericolosa”: fatto sta che per la Suprema Corte un minore può crescere bene anche in una famiglia omosessuale, oltre il mero pregiudizio. E’ una sentenza da studiare, che apre sicuramente la strada a nuovi scenari, ma il cui principale intento è forse quello di garantire al bambino un corretto sviluppo nell’ambito familiare, etero o gay che sia. Leggi di più

  • Affidamento condiviso e conflitto tra genitori

    L’interesse dei figli è sempre al primo posto per i Giudici della Suprema Corte. Con una recente sentenza (n. 21391/12) la Corte di Cassazione ha infatti ribadito il principio secondo cui l’affidamento condiviso resta una scelta a favore della prole e permane anche in caso di conflitto tra i due coniugi. Per saperne di più

  • Mai più figli e figliastri

    Il 27 novembre scorso la Camera ha approvato il Disegno di Legge che eguaglia i diritti dei figli naturali - nati cioè fuori dal matrimonio - a quelli dei figli legittimi. Quindi, niente più discriminazioni e dal Codice Civile sparirà la distinzione: ci saranno solo “figli”. Leggi l’articolo

  • Un altro colpo alla legge 40

    Per la prima volta un Tribunale italiano (il Tribunale di Cagliari) riconosce ad una coppia portatrice di una grave malattia ereditaria il diritto di poter eseguire una diagnosi pre-impianto. La sentenza, sulla scia della decisione emessa dalla Corte Europea di Strasburgo, stabilisce l’obbligatorietà dell’assistenza sanitaria pubblica, e mette ko la legge sulla procreazione assistita. Leggi di più

  • "Parto anonimo": quali sono i diritti del neonato?

    Anche la madre che partorisce grazie alla fecondazione medicalmente assistita avrà il diritto di non riconoscere il figlio alla nascita. Questo l’emendamento di modifica alla legge n. 40 approvato in Commissione Affari sociali alla Camera. Un emendamento che sembra un vero e proprio controsenso: perché una donna che è ricorsa alla procreazione assistita, quindi fortemente determinata a diventare madre, dovrebbe poi disconoscere suo figlio? Leggi di più

  • Divorziare costa di più

    A stabilirlo l'Osservatorio familiare italiano (Ofi): sposarsi costa parecchio, ma separarsi e divorziare ancora di più. Nel 2006, secondo i dati riportati, i procedimenti in corso per separazione e divorzi erano 539mila, con un costo medio di 815 euro a procedimento. Il che, secondo l'Ofi, significa che il sistema giudiziario dello Stato ha speso circa 49,6 milioni di euro in un anno. Continua a leggere

  • Non si può disconoscere un figlio riconosciuto

    La prima sezione del Tribunale civile di Roma ha stabilito che il genitore che riconosce il figlio, seppur mentendo, non è poi legittimato a tornare sui suoi passi ed a chiederne il disconoscimento, anche se esiste la prova del Dna sulla non paternità. I giudici tutelano quindi il diritto del figlio a non vedere stravolto il proprio status: la famiglia degli affetti vince, questa volta, sulla famiglia biologica. Per saperne di più

  • Figli adottivi: il diritto di sapere

    La Corte di Strasburgo boccia la legge italiana sulle adozioni (legge n. 184 del 1983) che regola l’accesso alle informazioni sulle origini di chi è stato abbandonato dai propri genitori biologici perché viola la Convenzione Europea dei diritti umani. Per la Corte l’adottato ha il diritto di conoscere chi sia la propria madre biologica anche se questa ha scelto di mantenere l’anonimato. Leggi di più

  • Dire addio a volte conviene

    Proprio così: perché la Corte di Cassazione con una recente sentenza ha stabilito che è sufficiente una lettera di addio alla moglie per provare la giusta causa dell’abbandono del tetto coniugale. Leggi di più

  • Il rifiuto del test del Dna fa presumere la paternità

    Nel corso del giudizio per l’accertamento della paternità naturale, il presunto genitore che rifiuta ingiustificatamente di sottoporsi al test del Dna commette una grave imprudenza e rischia che il rifiuto possa costituire una prova a suo sfavore. Approfondisci

  • Sí al mantenimento se il figlio non è economicamente indipendente

    In caso di separazione, il coniuge ha l’obbligo di mantenimento del figlio anche se  maggiorenne, a meno che non fornisca la prova che lo stesso ha raggiunto la propria indipendenza economica. Leggi di più

  • Non è reato pagare in ritardo il mantenimento

    La recente pronuncia della Corte di Cassazione (sent. n. 25596/12) offre importanti spunti di riflessione su uno dei "temi caldi" del diritto di famiglia: l’obbligo del versamento dell’assegno di mantenimento nei confronti della prole. La Corte ha stabilito che l’eventuale ritardo nel versamento non costituisce fattispecie di reato ma configura solo un inadempimento dell’obbligazione civile. Approfondisci

  • Matrimonio e convivenza: quali diritti?

    In Italia non esiste una regolamentazione specifica per le coppie di fatto rispetto alle coppie unite dal vincolo matrimoniale. Esistono disparità? Esistono diritti non riconosciuti? Su www.linkiesta.it una interessante inchiesta infografica che svela le differenze.

  • Assegno di mantenimento: dalla parte dei figli

    Quale potrebbe essere una proposta per ridurre gli ampi margini di discrezionalità nei giudizi di separazione relativamente al meccanismo di calcolo dell’assegno di mantenimento? Sul sitowww.lavoce.it troviamo un interessante articolo che prende le mosse dall’aumento considerevole in Italia delle separazioni e dalla mancanza di buone prassi nella determinazione del costo di mantenimento di un figlio. Leggi di più

  • Sì al risarcimento del danno per la convivenza more uxorio

    In una causa di separazione la pronuncia di addebito e quella di risarcimento del danno possono coesistere: lo ha stabilito la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 8862/2012, accogliendo il ricorso di una moglie lasciata dal marito per iniziare una convivenza con un’altra donna. Secondo la Corte il comportamento dell’ex coniuge incide su beni essenziali della vita, producendo un danno ingiusto, con conseguente diritto al risarcimento. Leggi di più

  • Parità tra figli naturali e figli legittimi

    Mercoledì 16 maggio il Senato ha approvato all'unanimità il Disegno di legge n.2805, che elimina le differenze tra i figli nati dentro e fuori dal matrimonio. Nel disegno di legge si prevede, sostanzialmente, che lo status giuridico di figlio diventi "unico e uguale per tutti". Approfondisci. Il Disegno di legge

  • Il figlio non riconosciuto ha diritto al risarcimento

    Il caso: un padre si rifiuta di riconoscere il proprio figlio naturale e quest’ultimo, oggi quarantenne, si vede riconoscere il risarcimento del danno per il mancato mantenimento. Linea dura della Cassazione (sent.n.5652/12) che conferma la precedente pronuncia della Corte d’Appello di Catania che aveva liquidato 25.000 euro al figlio non riconosciuto a quasi mezzo secolo di distanza. Leggi di più

  • Possibile la revoca dell’affido condiviso

    Quando i coniugi separati, a causa della loro conflittualità, sottopongono i figli ad un continuo e dannoso stress, è pienamente legittima la revoca dell'affido condiviso. Questo è quanto dispone la sentenza n. 5108/12, con cui la Cassazione sembra voler porre tutela per tutti i minori “oggetto di guerra” fra genitori in perenne disaccordo su tutto. Leggi di più

  • Il figlio maggiorenne entra in Tribunale

    La questione, relativa al possibile intervento del figlio maggiorenne nella causa di separazione dei genitori, è stata affrontata dalla Corte di Cassazione. Nel caso di specie, il figlio è intervenuto in giudizio chiedendo al padre un assegno a titolo di contributo destinato ai propri studi universitari, da corrispondere direttamente a lui. Leggi di più

  • Pari diritti per le coppie gay

    La coppia omosessuale ha diritto alla vita familiare: questo, in sintesi, il principio stabilito dalla Corte di Cassazione (sent. n. 4184/12). I giudici hanno precisato che, sebbene in Italia non possa essere riconosciuta la trascrizione di un matrimonio omosessuale regolarmente registrato in un paese estero, la coppia gay ha comunque il diritto legale a ricevere un “trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata”. Approfondisci

  • Stop al mantenimento se c’è nuova famiglia

    La convivenza di fatto dell’ex coniuge e la nascita di un figlio dal nuovo partner fanno venir meno il diritto all’assegno di mantenimento. Questa la pronuncia del Tribunale di Lamezia Terme nel decreto 1° dicembre 2011. Approfondisci

  • Bigenitorialità

    Cosa si intende per "bigenitorialità"?
    Per "bigenitorialità" si intende il diritto dei figli a continuare ad avere rapporti allo stesso modo con il padre e con la madre anche dopo la loro separazione, sulla base dell'incontestabile verità che si resta genitori per tutta la vita nonostante il venir meno del vincolo matrimoniale. Questo in ossequio a quanto stabilisce la nostra Costituzione, la quale all'art. 30 riconosce ad entrambi i genitori il diritto–dovere di mantenere, istruire ed educare i figli. Il nuovo articolo 155 c.c., nel ribadire il diritto del figlio minore a mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno dei genitori e di ricevere da entrambi cura, educazione ed istruzione, conferma il criterio guida che il giudice deve seguire nell'adottare i provvedimenti relativi alla prole, ossia, ancora una volta, l'interesse morale e materiale di essa. L'affidamento monogenitoriale è confinato alle sole ipotesi in cui l'affidamento all'altro genitore sia ritenuto dal giudice contrario all'interesse del minore (art. 155 bis).

    Cosa dispone il nuovo art. 125, comma 2, C.C.?
    Prevede che la potestà genitoriale sia esercitata da entrambi i genitori, ma con una distinzione tra questioni di ordinaria amministrazione e decisioni "di maggiore interesse" per i figli, quali quelle relative alla salute, all'istruzione e all'educazione. Riguardo alle prime, il giudice può stabilire che i genitori esercitino la potestà separatamente; le decisioni più importanti devono invece essere assunte di comune accordo tenendo conto delle capacità e delle inclinazioni dei figli.In altre parole, il giudice non deve più scegliere a quale dei due genitori affidare i figli; nel caso di un affidamento condiviso, i genitori concordano le nuove modalità attraverso le quali prendersi cura dei propri figli, concordate dagli stessi genitori ovvero decise dal giudice sulla base delle diverse proposte avanzate dalle parti.

    Cosa cambia per il mantenimento?
    La nuova legge introduce inoltre una rilevante novità in tema di mantenimento dei figli minori, prevedendo che, salvo accordi diversi liberamente sottoscritti dalle parti, ciascuna di esse provveda al mantenimento diretto del figlio, in misura proporzionale al proprio reddito. Per rendere effettivo tale principio di proporzionalità, le nuove norme (art. 155 c.c.) prevedono la possibilità che il giudice, ove necessario, stabilisca la corresponsione di un assegno periodico che sia determinato considerando le esigenze del figlio, il tenore di vita goduto durante la convivenza con entrambi i genitori, i tempi di permanenza presso ciascun genitore, nonché le risorse economiche di entrambi i genitori e la valenza economica dei compiti domestici e di cura assunti da ciascuno di essi. È previsto inoltre l'adeguamento automatico dell'assegno agli indici ISTAT, qualora il giudice o le parti non abbiano indicato un parametro diverso. Significativa la previsione della collaborazione dell'azione accertatrice della polizia tributaria sui redditi e i beni oggetto di una eventuale contestazione.

    Quali sono i destinatari della nuova normativa?
    La nuova normativa è invocabile anche dalle coppie già separate nei cui confronti sia stato stabilito in passato un affidamento esclusivo. Ciascuno dei genitori può infatti richiedere (secondo le procedure previste dagli art. 710 c.p.c. o art. 9 l.898/70) l'applicazione delle nuove disposizioni anche nei casi in cui il decreto di omologa dei patti di separazione consensuale, la sentenza di separazione giudiziale, di scioglimento, di annullamento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio sia già stata emessa alla data di entrata in vigore della legge in esame.

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    (ultimo aggiornamento:gennaio 2012)

    Per maggiori informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

  • Divorzio breve: lavori in corso

    Riprendono alla Camera i lavori sulla riforma del divorzio breve. Il provvedimento è destinato a scatenare polemiche: si riducono i tempi della separazione per ottenere il divorzio e la comunione dei coniugi si scioglierà nel momento in cui il magistrato li autorizzerà a vivere separati. Approfondisci

  • I giudici della separazione aiutano il Fisco

    L’iniziativa, assunta dal Tribunale di Roma, consiste nell’ordinare ai coniugi che si separano giudizialmente il deposito di una documentazione sostitutiva di atto notorio in cui indicare dettagliatamente il profilo completo della propria situazione patrimoniale. In caso di dichiarazioni mendaci si rischia l’accusa penale. Approfondisci

  • Coppie di fatto

    Il figlio naturale è affidato ad entrambi i genitori anche se non conviventi: questo il principio espresso dalla Cassazione, con la sentenza 10265/2011. Approfondisci

  • La disoccupazione non esclude il mantenimento

    Il Tribunale di Roma ha accolto la domanda di addebito della separazione rivolta dalla moglie nei confronti del marito, per non aver mai ottemperato ai propri doveri familiari. Anche se disoccupato, il coniuge è stato condannato a versare l'assegno di mantenimento alle figlie. Approfondisci

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