Consumatori

generezione spreko

La prossima tappa è prevista il 18 marzo, ore 16,00-18,00, a Messina. Istituzioni, aziende e cittadini si confronteranno per una città spreK.O.
La prima parte del web meeting sarà dedicata al dialogo tra enti locali, aziende e cittadini con l’obiettivo di promuovere nella dimensione locale una responsabilità diffusa nella sfida di rendere le città effettivamente a prova di sprechi. In altre parole città sostenibili, efficienti ed innovative, in grado di garantire un’elevata qualità di vita ai loro cittadini. Come sottoporre la città ad una serie di interventi volti al miglioramento della sua sostenibilità, energetica e ambientale e come migliorare la qualità dei servizi ai cittadini, garantendo partecipazione e cittadinanza attiva? Di questo e altro si discuterà in occasione del sesto appuntamento, il 18 marzo dalle ore 16,00 alle 18,00.

eventi tim CA

Con il doppio appuntamento del 2 marzo (ore 16) e del 4 marzo (ore 11) continua il percorso formativo gratuito Consumatori digitali, consumatori consapevoli - Progetto Operazione risorgimento digitale.
Si parlerà di cassetto fiscale e fascicolo previdenziale, con l'obiettivo di facilitare la fruizione di specifici diritti e servizi in formato digitale.

Report Rifiuti urbani 2020

È di 300€ la tassa per i rifiuti pagata in media nel 2020 da una famiglia nel nostro Paese, cifra rimasta invariata rispetto all'anno precedente. La regione in cui si rileva la spesa media più bassa è il Trentino Alto Adige (€193), dove si registra un incremento del 1,4% rispetto all'anno precedente. Al contrario, la regione con la spesa più elevata resta la Campania (€ 419, -0,4% rispetto al 2019). In un panorama nazionale in cui la tariffa resta invariata, a livello territoriale si registra un incremento in dieci regioni: Molise (+4,3%), Calabria (+3,4%), Umbria (+2,8%), Liguria (+2%), Lazio (+1,9%), Marche (+1,7%), FVG (+1,6%), Trentino Alto Adige (+1,4%), Toscana (+0,8%), Piemonte (+0,7%); tariffe in diminuzione in sei: Abruzzo (-2,8%), Veneto (-2,2%), Sardegna (-1,5%), Sicilia (-1,4%), Puglia (-0,8%) e Campania (-0,4%). La spesa resta invariata in quattro regioni: Basilicata, Emilia Romagna, Lombardia e Valle d’Aosta.

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Con il lancio di una survey dedicata a tutte le Aree interne della Strategia nazionale, il 3 novembre si è avviata la seconda edizione del progetto “L’Accesso ai servizi bancari nelle aree interne. Edizione 2020” realizzato da Cittadinanzattiva in partnership con UniCredit nell’ambito di “Noi&UniCredit”, l’accordo di collaborazione fra la banca e 14 Associazioni dei Consumatori di rilevanza nazionale a cui Cittadinanzattiva partecipa fin dal 2005.
La nuova edizione progettuale si propone l’obiettivo di proseguire il percorso virtuoso intrapreso con la fase pilota finalizzato a favorire un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali di pagamento e di accesso ai servizi bancari e finanziari a disposizione dei cittadini residenti nelle Aree interne dando loro la possibilità di effettuare le principali operazioni bancarie pur in mancanza di uno sportello fisico.

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Giunge alla sua seconda edizione “L'accesso ai servizi bancari nelle aree interne”, il progetto realizzato da Cittadinanzattiva in partnership con UniCredit nell’ambito di “Noi UniCredit”, l’accordo di collaborazione fra la banca e 14 Associazioni dei Consumatori di rilevanza nazionale a cui Cittadinanzattiva partecipa fin dal 2005.
Questa nuova edizione si propone di proseguire il percorso avviato nel 2019 con il progetto pilota che ha coinvolto 3 aree interne: Matese, Valnerina e Alta Carnia, e che quest’anno sarà ampliato coinvolgendo Aree interne del Nord (Acceglio, Appennino emiliano), del Centro (Casentino Valtiberina, Appennino basso pesarese e anconetano, Ascoli Piceno) e del Sud (Alto Aterno-Gran Sasso, Monti della Laga, Madonie, Alta Irpinia e Beneventano) e attraverso un questionario online registrerà da vicino i bisogni di tutte le Aree interne del Paese.

Consultazione SDGs e SPL presentazione 1

Non pienamente soddisfatti dei servizi pubblici della propria città, con un livello di soddisfazione che diminuisce dal Nord al Sud del Paese. Più apprezzato il servizio idrico, a seguire quello di raccolta dei rifiuti, in basso alla classifica il trasporto pubblico locale. Ma come è messa l'Italia rispetto al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile?  Secondo i cittadini, non proprio bene: circa la metà ha scarsa fiducia nelle possibilità di migliorare e rendere sostenibili tali settori, come indicato dagli obiettivi dell’Agenda 2030.

È quanto emerge dalla Consultazione civica sui servizi pubblici localie gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile realizzata da Cittadinanzattiva nell’ambito del progetto “Consapevolmente consumatore, ugualmente cittadino”, finanziato dal Ministero dello sviluppo economico ai sensi del DM 7 febbraio 2018.

trasporto pubblico locale i dati 2020 dell osservatorio di cittadinanzattiva

In 15 anni il costo dell’abbonamento mensile in media in Italia è cresciuto del 22%. Poche le tutele per chi è vittima di disservizi e i rimborsi Covid-19 non sono ancora stati attivati in un caso su tre. 
A spendere di più sono gli umbri con 47,50€ al mese (+30% vs al 2005), a spendere meno sono i molisani con 25,13€ mensili e nessuna variazione rispetto al 2005. L’incremento più elevato negli ultimi 15 anni si registra in Calabria (+82,2%), a seguire la Sardegna con +50,7%.

La spesa media per l’abbonamento annuale è invece di 297€ (+18,8% rispetto al 2005); la tariffa più elevata si registra in Liguria (374€, +37% vs 2005), quella più bassa in Campania (201€, -3,4%). Fra i capoluoghi di provincia al vertice della top ten dei più cari troviamo Perugia con 55€ per l’abbonamento mensile e Alessandria con 473€ per quello annuale; i più economici sono invece Andria per l’abbonamento mensile (17,50€) e Vercelli per quello annuale (150€).

I dati sono resi noti nell’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva, realizzato nell’ambito del progetto “Consapevolmente consumatore, ugualmente cittadino”, finanziato dal Ministero dello sviluppo economico (DM 7 febbraio 2018). L'indagine ha interessato le tariffe per il trasporto pubblico locale urbano applicate in tutti i capoluoghi di provincia italiani nel 2020 (e confrontate con quelle applicate nel 2005, primo anno di indagine), e ha preso come riferimento i seguenti titoli di viaggio: il biglietto ordinario a tempo, l'abbonamento mensile ordinario personale e l'abbonamento annuale ordinario personale.

trasporto pubblico locale i dati 2020 dell osservatorio di cittadinanzattiva

In Italy the cost of the monthly pass for local public transport has grown on average by 22% in 15 years. Little protection is provided to those who are victims of inefficiencies and Covid-19 reimbursements have not yet been enabled in one out of three cases. People living in Umbria spend the most, with € 47.50 per month (+ 30% vs 2005), while those living in Molise spend the least, with € 25.13 per month and no changes compared to 2005. The highest increase in the last 15 years has been recorded in Calabria (+ 82.2%), followed by Sardinia (+ 50.7%).

Similarly, the average cost for the annual subscription is of € 297 (+ 18.8% compared to 2005). The highest rate has been recorded in Liguria (€ 374, + 37% vs 2005), while the lowest in Campania (€ 201, -3.4%). Among the capital cities of each province, the first of the ten most expensive is Perugia – with € 55 for the monthly pass – followed by Alessandria – with € 473 for the annual pass, – while the cheapest are Andria for the monthly pass (€ 17.50) and Vercelli for the annual pass (€ 150).

viaggio aerporto

Da mercoledì 1 luglio i cittadini di quattordici paesi extraeuropei possono entrare in Europa per la prima volta dal 16 marzo 2020, giorno in cui era stata decisa la chiusura delle frontiere esterne dell’Unione per arginare la pandemia di covid-19. Il consiglio dell’Unione europea ha ufficializzato la lista il 30 giugno. È citata anche la Cina, ma con una clausola specifica.

piusaipiusei nazionali 08

Il 1° luglio entra in vigore la delibera 444/2019 dell’ARERA con la quale vengono definiti i contenuti minimi informativi che i gestori del servizio rifiuti devono impegnarsi a fornire attraverso i propri canali. In particolare, l’Autorità specifica con dovizia di particolari le informazioni che i cittadini devono trovare sul sito internet del gestore e in bolletta, nonché i casi in cui devono ricevere specifica comunicazione da parte del gestore. L’applicazione di questa delibera rappresenta un nuovo passo avanti per una maggiore tutela del cittadino che, con più informazioni a propria disposizione, potrà meglio tutelare e far valere i propri diritti di utente del servizio di gestione dei rifiuti.

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