Giustizia

Ancora troppi bambini varcano la soglia delle carceri italiane. Sono 33 i bambini presenti nelle carceri italiane al 30 ottobre 2020, costretti a vivere e crescere in una condizione assolutamente inadeguata e rischiosa, che ne mina il benessere psicologico emotivo e fisico.  Per loro chiediamo che si inizi a costruire un futuro diverso. Da oggi.
Le nostre organizzazioni, consapevoli dell’urgente necessità di rendere applicabile la legge 62/11 che disciplina la condizione delle madri detenute con al seguito i propri bambini, hanno visto nella Legge di Bilancio un'opportunità per iniziare a costruire un futuro diverso per loro.

Aromainsieme, Cittadinanzattiva, Gabbianella, Terre des Hommes e ACAT chiedono che sia approvato dalla Commissione Bilancio della Camera l'emendamento alla Legge di Bilancio, a prima firma Siani e sostenuto tutti i gruppi di maggioranza, per la creazione di un Fondo per l'accoglienza delle madri detenute con i propri figli, al di fuori delle strutture carcerarie.

Depositato l’emendamento alla Legge di Bilancio, promosso da Cittadinanzattiva, A Roma Insieme-Leda Colombini e Terre des Hommes, per il sostegno all’accoglienza al di fuori del circuito penitenziario di detenute madri con bambini al seguito

L’emendamento, sottoscritto dall’On.le Paolo Siani quale primo firmatario, prevede l’istituzione di un fondo dedicato che garantisca le risorse necessarie all’inserimento dei nuclei mamma-bambino all’interno di case famiglia e comunità alloggio mamma–bambino, idonei ad ospitarli. 
Secondo i dati pubblicati dal Ministero della Giustizia, ed aggiornati al 31 ottobre 2020, nel circuito penitenziario risultano essere presenti 31 detenute madri con 33 figli al seguito. Di questi, sono 16 le madri e 17 i bambini ristretti nelle sezioni nido delle case circondariali, mentre gli altri risultano collocati all’interno degli Istituti a custodia attenuata per detenute madri (Icam).
La presenza di bambini nelle strutture detentive costituisce un gravissimo paradosso del nostro sistema, che ne compromette la salute psico-fisica in un’età centrale per il loro sviluppo, per di più l’attuale emergenza sanitaria li espone ad ulteriori rischi per la salute. È quindi indispensabile individuare misure volte a consentire la collocazione dei genitori detenuti assieme ai loro bambini al di fuori degli istituti penitenziari, anche quelli a custodia attenuata (ICAM).

carabinieri piacenza

Le vicende accadute nella caserma dei Carabinieri di Piacenza lasciano senza parole e, se confermate, si dimostrano di una gravità senza pari, anche perché perpetrate in un momento fortemente problematico per la città, a causa del diffondersi veloce e violento del Covid-19, che ha contagiato migliaia di persone ed ha mietuto quasi un migliaio di vittime. Un preoccupante quadro di reati, tra cui anche l’uso diffuso della violenza”. Queste le dichiarazioni di Anna Baldini, Segretario regionale di Cittadinanzattiva Emilia Romagna e Laura Liberto, coordinatrice nazionale della rete Giustizia per i Diritti di Cittadinanzattiva. 

Bambini carcere 800x450

Previsione di misure straordinarie e in via definitiva accoglienza in case famiglia protette per garantire la tutela, la dignità e la sicurezza dei bambini presenti in carcere assieme alle mamme detenute.  È questa la richiesta che oggi Cittadinanzattiva torna ad avanzare con una lettera appello al Ministro della Giustizia, al Ministro dell’Economia, al Presidente della Camera dei Deputati, della Commissione Giustizia e della Commissione Bilancio; lettera che, nel giro di poche ore, ha raccolto numerose e significative adesioni del mondo della società civile, della stampa, della cultura.

carcere donne

Bambini costretti in carcere con le mamme detenute: in queste ore in discussione emendamento di Cittadinanzattiva per case famiglie protette per detenute con figli minorenni.I bambini ristretti assieme a madri detenute, che si trovano costretti a trascorrere i loro primi anni di vita all’interno degli istituti penitenziari.
Oggi un passo importante e significativo può essere fatto per dare una risposta a questo problema: tra gli emendamenti al “Decreto giustizia” in discussione presso la Commissione Giustizia del Senato ce n’è uno promosso da Cittadinanzattiva che recepisce una parte importante delle proposte della organizzazione. Si tratta di una disposizione finalizzata a favorire la rapida individuazione e realizzazione di nuove case famiglia protette per detenute con figli minorenni, ove promuovere percorsi di reinserimento, grazie ad apposite convenzioni tra il Ministero della Giustizia e gli enti locali. La proposta di emendamento vede come prime firmatarie le Senatrici Cirinnà, Valente e  Rossomando. Una proposta che rappresenterebbe una prima soluzione concreta, sia nell’emergenza che al di là di essa, per consentire percorsi del tutto alternativi alla detenzione nel circuito penitenziario di bambini e delle loro madri

“Questa è una questione che non desta interesse nel dibattito pubblico, ma riveste un obiettivo valore perché ha direttamente a che vedere con la tutela di soggetti particolarmente vulnerabili”, commenta Laura Liberto, coordinatrice di Giustizia per i diritti di Cittadinanzattiva.

“Le misure introdotte con il DL n. 18/2020 – che prevedono per i detenuti in semi-libertà la possibilità di non rientrare in carcere la sera e per i condannati fino a 18 mesi di scontare la pena in detenzione domiciliare (con consistenti esclusioni per diverse categorie di condannati) - nonostante abbiano prodotto un leggero calo delle presenze nelle carceri, non bastano. Tali misure, infatti, raggiungono potenzialmente una platea di beneficiari insufficiente, ma soprattutto, sulla base delle segnalazioni che ci giungono, restano ulteriormente vanificate a causa della indisponibilità nell’immediato di un domicilio per una buona parte delle persone detenute. Peraltro, sulla base delle informazioni che finora abbiamo raccolto, i dispositivi di protezione individuale distribuiti nelle ultime settimane al personale di polizia penitenziaria risultano tuttora insufficienti e buona parte della popolazione detenuta risulta tuttora sprovvista di mascherine e gel disinfettanti”, dichiara Laura Liberto, coordinatrice nazionale di Giustizia per i diritti-Cittadinanzattiva che oggi ha inviato una lettera appello al Ministro della Giustizia, al capo del DAP, al Commissario straordinario per l’emergenza Covid19 ed alle Regioni.

“Le proteste che stanno dilagando nelle carceri italiane, scatenate dall’emergenza coronavirus, scoperchiano in modo drammatico un vaso di pandora che da tempo, colpevolmente, si è scelto di ignorare, a cominciare dai grandi problemi del sovraffollamento e di una sanità penitenziaria estremamente carente. Sebbene non possiamo in alcun modo giustificare né legittimare forme di violenza, riteniamo che le ulteriori restrizioni volte a contenere il rischio di contagio, come la sospensione dei colloqui con i familiari, andavano adeguatamente comunicate ai detenuti e bilanciate garantendo la possibilità effettiva di continuare a comunicare con i propri parenti”, dichiara Laura Liberto, coordinatrice nazionale di Giustizia per i diritti-Cittadinanzattiva.

scarti prezioni contest copy

Scarti preziosi. Al via il contest fotografico promosso da CNCA, Cittadinanzattiva e CICA sulla economia solidale e circolare, si può partecipare fino al 15 gennaio 2020.
www.economiasolidalecircolare.it

Un premio dedicato alle esperienze reali di economia solidale e circolare. Questo il senso del concorso fotografico “Scarti preziosi” promosso da Cittadinanzattiva in collaborazione con il CNCA-Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza e CICA-Coordinamento Italiano Case Alloggio per persone con HIV/AIDS. Il concorso è dedicato al racconto di esperienze di economia solidale circolare presenti in Italia ed è rivolto a giovani che, attivandosi direttamente, vogliano raccontare attraverso degli scatti fotografici piccole e grandi realtà che operano nel mondo dell’economia circolare che favoriscano, nel contempo, l’inclusione socio-lavorativa di persone in condizione di svantaggio sociale, al fine di valorizzare e promuovere nuovi modelli economici, socialmente ed ecologicamente sostenibili. Le modalità di partecipazione e i premi sono consultabili sul sito www.economiasolidalecircolare.it. Si potrà inviare il proprio racconto fotografico dal 15 novembre al 15 gennaio 2020.

A dieci anni dalla morte di Stefano Cucchi finalmente una pronuncia che rende giustizia e restituisce fiducia nella Magistratura. Così commenta Cittadinanzattiva che sin dal primo momento è stata parte civile nel processo, rappresentata dall'avvocato Stefano Maccioni. 

"Oggi, per la prima volta si scrive in una sentenza che Stefano Cucchi fu ucciso in seguito al  pestaggio dei carabinieri che lo avevano in custodia.  Questa pronuncia rimette le cose a posto, attribuisce responsabilità chiare e rende giustizia a Stefano, ai suoi familiari, ai cittadini. Conferma che è possibile farlo sempre, anche quando sul banco degli imputati ci sono persone appartenenti alle forze dell’ordine", dichiara Laura Liberto, coordinatrice nazionale di Giustizia per i diritti - Cittadinanzattiva.

 cultura dell accoglienza e comunita inclusiva presentati a torino i risultati delle attivita realizzate da cittadinanzattiva che hanno coinvolto 13 persone

Andare in gita insieme, cucinare, incontrarsi per superare diffidenze e distanze culturali, 4 seminari di formazione: queste le principali attività realizzate a Torino da Cittadinanzattiva nell’ambito del progetto “Cultura dell’accoglienza e comunità inclusiva”, con la collaborazione della cooperativa sociale Liberitutti, in particolare degli educatori dello SPRAR maschile e dell’associazione CISV per Migranti. Il progetto nazionale, realizzato in partenariato con AICS e FICTUS, e finanziato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, vuole raggiungere l’ambizioso obiettivo di favorire buone pratiche di integrazione sui territori coinvolti, attraverso percorsi di conoscenza tra giovani che provengono da culture ed esperienze di vita diverse, valorizzandone le caratteristiche principali e mettendole al servizio della comunità accogliente.

“Il risultato più bello è l'integrazione riuscita tra i ragazzi, attraverso attività culturali e di attivismo civico, caratterizzate dall'interesse per il territorio coinvolto”, dichiara Mauro Bidoni, vice segretario di Cittadinanzattiva Torino e tra i protagonisti della attività.  “E’ per questo motivo che chiediamo l'impegno delle istituzioni a favorire iniziative di questo tipo, finalizzate all'accoglienza e all'integrazione, attraverso l'attivismo civico dei giovani migranti che, in questo modo non sono più solo ospiti ma protagonisti della comunità che vivono. Ci impegneremo affinché si possa replicare questa iniziativa progettuale, questo percorso anche nei prossimi anni”.

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