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A distanza di anni dalla proclamazione della "Carta dei diritti dei cittadini consumatori" che prevede tra i diritti fondamentali il "diritto al risarcimento del danno e alla soluzione alternativa delle controversie", Cittadinanzattiva, forte dell'esperienza maturata sul versante della prevenzione e gestione dei conflitti, si impegna a rispettare il presente decalogo in ottemperanza a quanto stabilito dalla Raccomandazione della Commissione Europea 2001/310/CE (Principi applicabili agli organi extragiudiziali che partecipano alla risoluzione consensuale delle controversie in materia di consumo).

E’ uno strumento di risoluzione delle controversie, alternativo alla giustizia ordinaria, che si applica, perlopiù,  a conflitti di modesto valore economico, che altrimenti, rimarrebbero inevasi. Caratteristica fondamentale di questo strumento di tutela è l’approccio negoziale , non giudiziario, alla risoluzione delle controversie, le parti “in lite” vengono aiutate a definire un accordo che ponga fine al conflitto e che soddisfi tutti gli interessi in gioco. Al termine della conciliazione, a differenza di quanto può accadere nel caso in cui la controversia venga risolta da un giudice con una sentenza, i rapporti tra le parti rimangono buoni. E’ importante sottolineare che la procedura è frutto di un accordo volontario, tra l’impresa e le Associazioni dei consumatori maggiormente rappresentative , dove l’impresa si impegna in modo proattivo, a risolvere l’eventuale conflitto che potrà insorgere tra le parti, e le associazioni, in rappresentanza dei consumatori, dialogano con l’azienda per raggiungere il medesimo obiettivo.

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E’ uno strumento di risoluzione delle controversie, alternativo alla giustizia ordinaria, che si applica, perlopiù,  a conflitti di modesto valore economico, che altrimenti, rimarrebbero inevasi. Caratteristica fondamentale di questo strumento di tutela è l’approccio negoziale , non giudiziario, alla risoluzione delle controversie, le parti “in lite” vengono aiutate a definire un accordo che ponga fine al conflitto e che soddisfi tutti gli interessi in gioco. Al termine della conciliazione, a differenza di quanto può accadere nel caso in cui la controversia venga risolta da un giudice con una sentenza, i rapporti tra le parti rimangono buoni. E’ importante sottolineare che la procedura è frutto di un accordo volontario, tra l’impresa e le Associazioni dei consumatori maggiormente rappresentative , dove l’impresa si impegna in modo proattivo, a risolvere l’eventuale conflitto che potrà insorgere tra le parti, e le associazioni, in rappresentanza dei consumatori, dialogano con l’azienda per raggiungere il medesimo obiettivo.

Da tempo Cittadinanzattiva incentiva l’utilizzo dello strumento conciliativo attraverso la sottoscrizione di importanti protocolli nazionali con aziende operanti nei diversi settori dei servizi di pubblica utilità perché crede nella efficacia dello strumento di tutela. L’esperienza più che ventennale dello strumento conciliativo in Italia, ha attirato l’attenzione dell’Europa, tanto che il Parlamento Europeo nella Raccomandazione del 25 ottobre 2011,  considera la paritetica una buona pratica, e in particolare, afferma che la conciliazione paritetica italiana costituisce «esempio di migliore prassi basata su un protocollo stipulato e sottoscritto dall’azienda e dalle associazioni di consumatori, in cui l’azienda si impegna in anticipo a ricorrere all’ADR per risolvere le eventuali controversie che possono sorgere nei settori contemplati dal protocollo» … il tutto a vantaggio dei consumatori e delle aziende. 

Nel 2015 l’Italia ha recepito la direttiva europea ADR 2013/11/UE, e con l’emanazione del decreto legislativo n. 130/2015 ha previsto la fattispecie della negoziazione paritetica (art. 141 ter del Codice del Consumo) che così entra a far parte di diritto nelle ADR,  le procedure di risoluzione stragiudiziale delle controversie. In particolare, gli organismi ADR, tra cui gli organismi di negoziazione paritetica, secondo quanto previsto dall’ 141 quater del Codice del Consumo, devono rispettare obblighi di Trasparenza, efficacia, equità e libertà.

Chi può attivare la procedura paritetica?
I consumatori che hanno subìto un disservizio e abbiano già presentato all’azienda un reclamo rimasto inevaso, o di cui non sono soddisfatti.

Il reclamo come deve essere presentato?
Perché sia valido, il reclamo deve essere presentato in maniera formale a mezzo raccomandata a/r oppure utilizzando i canali consentiti dalle singole compagnie telefoniche.

La segnalazione al call center ha valore di reclamo?
Si , ma solo se l’operatore  fornisce all’utente un codice di identificazione, altrimenti non ha valore di reclamo.

Come si attiva la conciliazione?
Per attivare la procedura ci si può rivolgere alle parti che hanno sottoscritto il protocollo, e quindi all’azienda o alle associazioni dei consumatori, accedendo ai rispettivi siti web dove è possibile scaricare la domanda di conciliazione che poi dovrà essere inoltrata alla segreteria di conciliazione dell’azienda e all’associazione dei consumatori da cui si vuole essere rappresentati.

E’ obbligatoria la conciliazione?
Si

Ha un costo la procedura?
No, l’attivazione e la gestione della pratica di conciliazione è totalmente gratuita per il consumatore

Elenco degli Organismi Adr settore telecomunicazione:

 

 

 

"Rilevare la customer satisfaction consente alle amministrazioni di uscire dalla propria autoreferenzialità, aiutandole a relazionarsi con i cittadini, a conoscere e comprendere sempre meglio i bisogni dei destinatari ultimi delle proprie attività e a riprogettare, di conseguenza, sia le politiche pubbliche che il sistema di erogazione dei servizi.

Giuliana, conciliatrice Poste di Cittadinanzattiva

Giuliana Borello

PIEMONTESE

In Cittadinanzattiva dal 1997

Conciliatrice poste

Quale è un bilancio della tua esperienza di conciliatrice ?
Bilancio molto positivo per la possibilità offerta ai cittadini che hanno subito un danno di essere sostenuti da una organizzazione civica per far valere i propri diritti.

Nel rispetto della regola della riservatezza prevista per lo svolgimento delle conciliazione, ci puoi raccontare qualche caso che ti sta particolarmente a cuore o qualche episodio emblematico trattato in conciliazione?

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Tra le politiche dei consumatori promosse da Cittadinanzattiva, il settore dei trasporti rappresenta un ambito storico di intervento.

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In data 16 ottobre 2012, il Ministero per lo Sviluppo Economico ha presentato il documento base per la consultazione pubblica (chiusa il 30 novembre 2012) nel settore energetico che sfocerà nella nuova Strategia Energetica per il Paese.

Una delle principali novità introdotte dalla Legge n. 244 del dicembre 2007 (la Legge Finanziaria 2008), è la nuova disciplina del controllo dei servizi pubblici locali (art.2 comma 461). Per Cittadinanzattiva si tratta della realizzazione di un principio che è alla base dell'esistenza stessa del nostro Movimento e punto di arrivo di un impegno concreto che si è espresso in una molteplicità di iniziative fin da quando nel 1994 fu emanata la Direttiva Ciampi-Cassese sulle Carte dei servizi.

Cittadinanzattiva è da tempo fortemente convinta che alcuni processi di liberalizzazione siano ormai urgenti. Riteniamo che l'aumento della concorrenza in alcuni settori possa produrre efficienza e innovazione. In particolare, dalle liberalizzazioni i cittadini consumatori si attendono un miglioramento della qualità dei beni e dei servizi erogati e/o una diminuzione dei prezzi e delle tariffe.

Di seguito riportiamo alcuni link utili in tema di servizi bancari e finanziari:

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