Editoriale

 Al Governo e al Parlamento
Appello contro i tagli indiscriminati alla spesa sanitaria e sociale

La prossima manovra Finanziaria 2009-2011, così come prospettata dall’attuale Governo, prevede tagli ingenti alla spesa sanitaria - 2 miliardi per il 2010 e tre miliardi per il 2011 - che incideranno in modo determinante sulla salute e sulla qualità della vita dei cittadini del nostro Paese che hanno bisogno di cure.

È una buona notizia quella che i cittadini non abbiano abbandonato la farmacia: allontana definitivamente lo spauracchio del consumismo farmaceutico che, secondo i detrattori delle liberalizzazioni, sarebbe stato prodotto dalla vendita dei farmaci nella grande distribuzione. Ma proprio per questo usare l'argomento per andare contro le liberalizzazioni ci sembra un controsenso. Piuttosto bisogna procedere su questa strada, anche alla luce della diminuzione dei prezzi che non si sarebbe altrimenti mai avuta, soprattutto all'interno delle farmacie, e considerare in modo unitario i temi dell'accesso, della qualità e del costo dei farmaci, intervenendo per esempio sul canale della distribuzione.

 

 

vittime bullism 2015 02 26

"Un aeroporto con una torre di controllo poco efficiente e un po' di erbacce sulla pista": una immagine ed un titolo che parlano da soli così come i dati emersi dalla Prima indagine sui comportamenti violenti a scuola, realizzata dalla Scuola di cittadinanza attiva e presentata lo scorso giugno a Roma. Dalla mole dei dati raccolti (5.418 studenti e 592 insegnanti delle scuole secondarie intervistati) si possono trarre informazioni ed indicazioni molto precise. Innanzitutto, emerge con chiarezza come sia più opportuno e necessario parlare di comportamenti violenti a scuola e non solo di bullismo (termine usato troppo spesso in modo improprio) perché purtroppo a scuola da qualche anno si manifestano situazioni di disagio e di illegalità più diffuse e variegate che non nel passato che vanno conosciute e fronteggiate con strumenti e modalità diversi.

 

Da circa dieci anni, quando si parla di tutelare diritti "collettivi" dei cittadini, per moda, per abitudine, a volte per mancanza di informazione, la risposta è "class action". È andata come è andata, lo sappiamo. Per quanto riguarda la possibilità di intraprendere azioni giudiziarie collettive, è slittato tutto di sei mesi. Ma, forse, qualcosa di positivo ci può essere in questo rinvio. Nella tutela messa in campo dalle organizzazioni civiche, infatti, non tutto è azione giudiziaria, non tutto si esaurisce nella class action; e sarebbe importante conoscere gli altri strumenti a disposizione, per poter usare, a seconda dei casi, quello più opportuno. Cosa troviamo nella cassetta degli attrezzi?

 

ImageUna settimana, quella che si sta chiudendo, all'insegna del tempo perturbato, almeno per quanto riguarda i diritti dei cittadini. Infatti, all'annuncio della possibile depenalizzazione del reato da errore medico fatto dal Sottosegretario alla Salute Fazio, si è immediatamente aggiunta una pessima notizia. Si tratta del rinvio sino all'inizio del 2009, nella migliore delle ipotesi, dell'avvio della class action all'italiana, l'azione risarcitoria collettiva. 

Non male come "infilata"! Nessun pregiudizio e nessun preconcetto nei confronti del nuovo governo, solo l'auspicio di trovarlo accanto ai cittadini nelle mille emergenze della loro vita quotidiana che fa i conti con servizi non proprio al top della qualità e del rispetto dei loro diritti.

Bullismo 2015 02 26

Studenti Bulli? Non proprio, o meglio non solo. Metà degli allievi ha assistito ad episodi di violenza, un terzo li ha subiti di prima persona. Non sempre si tratta di bullismo, ma, ed è peggio, i casi di ordinaria violenza non mancano. Eppure la maggioranza dei ragazzi vive bene nella propria scuola e vorrebbe regole chiare, condivise e rispettate: fra le immagini utilizzate spontaneamente per definire la scuola, c'è quella suggestiva di "un aeroporto con una torre di controllo poco efficiente e un pò di erbacce" (Liceo Plinio Seniore di Roma).

 

punto_20_03_2008 Ogni tanto una buona notizia: la Procura della Repubblica del Tribunale di Roma ha deciso di archiviare la denuncia penale, per abuso d’ufficio, sporta da un dirigente pubblico contro chi si era permesso di abbassare il suo premio annuale di produttività.

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