Scuola

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E' uno, fra i tanti, effetti devastanti della pandemia: la crescita del numero di studenti che lasciano la scuola. E a denunciarlo non sono il Ministero dell'Istruzione o gli Uffici scolastici regionali ma i magistrati dei tribunali per i minorenni. "Alla procura minorile di Cagliari in un solo mese sono arrivate 300 segnalazioni di abbandoni o di interruzione della frequenza scolastica a fronte di 700 fascicoli aperti, in media, in un anno. Stessi dati allarmanti si registrano negli uffici di viale Colli Aminei a Napoli". A raccontarlo Il fatto quotidiano, in un articolo di Alex Corlazzoli.

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A Bollate, dal 12 aprile inizia la sperimentazione di un tampone alternativo rispetto a quello naso-faringeo per individuare il Covid. Si tratta di un tampone messo a punto da alcuni ricercatori dell'Università Statale di Milano, molto più adatto ai bambini e di semplice somministrazione. Consiste in un dispositivo dotato di spugnetta da usare come un lecca lecca. Ha la stessa affidabilità del tampone "classico" e si spera che dopo la sperimentazione possa essere usato in tutta Italia. Identificare i bambini positivi e asintomatici è fondamentale per la diffusione del virus. La sperimentazione coinvolgerà su base volontaria prima i bambini della scuola materna e poi anche primaria, per poi passare agli studenti della scuola media e a tutto il personale scolastico.

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Dal 7 di Aprile prende il via il nuovo contest targato 2021 di Asoc Experience. A Scuola di OpenCoesione (ASOC) è un percorso didattico innovativo finalizzato a promuovere e sviluppare nelle scuole italiane principi di cittadinanza attiva e consapevole, attraverso attività di ricerca e monitoraggio civico dei finanziamenti pubblici europei e nazionali. Il progetto permette di sviluppare competenze digitali, statistiche e di educazione civica, per aiutare gli studenti a conoscere e comunicare, con l’ausilio di tecniche giornalistiche, come le politiche pubbliche, e in particolare le politiche di coesione, intervengono nei luoghi dove vivono.

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Secondo un'indagine realizzata dall'Istituto Demopolis per l'Impresa Sociale Con i Bambini, la didattica a distanza piace solo a 3 italiani su 10. I genitori con figli in età scolare la giudicano positivamente al 34%, mentre i docenti al 48%. Nonostante sia molto migliorata rispetto alla fase iniziale dello scorso anno, secondo il 51% dei genitori non permette un accesso adeguato e garantito a tutti gli studenti. Il 57% dei genitori dichiara inoltre, che questo sistema abbia garantito maggiore autonomia nell'uso delle nuove tecnologie ma uno dei grandi problemi riscontrati per il 73% è la distrazione durante le lezioni, unita alla complessa situazione emotiva (63%), e alla scarsa dotazione tecnologica delle case (51%). Secondo il 39% dei genitori l'impegno richiesto alle famiglie è stato eccessivo e il dato cresce al 61% per chi ha figli alle elementari . Secondo il 31% l'orario scolastico è troppo ridotto. Per quanto riguarda invece la tipologia dei dispositivi , il 16% dei ragazzi utilizza lo smartphone ed il 41% dei genitori dichiara di aver difficoltà nel sostenere i figli in dad per via della scarsa connessione e per i dispositivi insufficienti in casa. Altro problema segnalato da 6 famiglie su 10 è la mancanza di socialità.

Il Ministero dell’Istruzione punta sulla fascia 0-6 anni e sulle periferie e investe settecento milioni di euro da assegnare ai Comuni per la messa in sicurezza, la ristrutturazione, la riqualificazione, la riconversione o la costruzione di edifici per asili nido, scuole dell’infanzia e centri polifunzionali per i servizi alla famiglia. I settecento milioni saranno così ripartiti: 280 riguarderanno gli asili nido; 175 le scuole dell’infanzia; 105 i centri polifunzionali per servizi alla famiglia mentre 140 milioni saranno destinati alla riconversione di spazi delle scuole dell’infanzia attualmente inutilizzati. Inoltre, il 60% delle risorse di ciascuno di questi capitoli sarà destinato alle aree periferiche e svantaggiate, per recuperare i divari esistenti.
“In media per realizzare una scuola servono cinque milioni di euro", spiega Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva nell'intervista per il Fatto Quotidiano. "Ciò significa che con questi soldi si potranno finanziare circa 140 strutture”. 

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Cittadinanzattiva con il sostegno non condizionato di Assosalute - Federchimica ha realizzato un'indagine civica rivolta agli studenti e studentesse tra i 14 ed i 19 anni con l'obiettivo di rilevare situazioni di vita, stati d’animo e comportamenti in questo anno di pandemia al fine di mettere a punto posizionamenti, proposte ed iniziative specifiche. Il questionario è totalmente anonimo!

La didattica a distanza ha escluso quasi un alunno disabile su quattro. Ben oltre, dunque, la soglia dell'8% di bambini e ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado rimasto escluso da una qualsiasi forma di didattica a distanza, nonostante gli sforzi di dirigenti, docenti e famiglie. A dirlo è il X Rapporto BES dell'Istat sul benessere equo e sostenibile. 
"Oltre alla disponibilità di dispositivi informatici, la improvvisa e necessaria introduzione della didattica a distanza si è scontrata con le difficoltà nelle competenze digitali della popolazione italiana, che presenta una delle situazioni peggiori in Europa".

Da lunedì 8 marzo il ritorno alla Didattica a distanza potrebbe coinvolgere almeno 6 milioni di studenti, il doppio rispetto ai 3 milioni che risultavano in DAD a inizio mese. E’ quanto stima la rivista specializzata Tuttoscuola, effettuando delle proiezioni sulla base delle indicazioni del nuovo Dpcm, firmato dal Presidente del Consiglio Mario Draghi, che entra in vigore il prossimo 6 marzo. La previsione è stata realizzata tenendo in considerazione la possibilità che i governatori regionali predispongano la sospensione delle lezioni in presenza in tutte le zone in cui si registrano oltre 250 contagi settimanali per 100 mila abitanti, come indicato dal decreto varato dal governo.

In concomitanza, Save The Children ha elaborato in un report i dati relativi ai giorni persi, a causa delle chiusura delle scuole, ad un anno dall'inizio della pandemia. I dati evidenziano forti differenze fra le città, legate all'andamento del rischio di contagio così come alle differenti scelte amministrative.

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"Non un’estensione del calendario scolastico né un recupero degli apprendimenti generalizzato. Quello su cui è a lavoro il Comitato tecnico istituito dal neoministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi è piuttosto un piano per tenere aperte le scuole agli studenti anche dopo la chiusura di giugno, con il coinvolgimento delle realtà del terzo settore. L’idea sarebbe quella di aprire gli istituti anche d’estate, proponendo attività educative di ogni tipo: artistiche, sportive e musicali". E' quanto riporta l'Agenzia di stampa Dire che sul tema ha intervistato Franco Lorenzoni, maestro elementare ora in pensione, fondatore della Casa-laboratorio di Cenci, un centro di sperimentazione educativa, e membro del Comitato tecnico istituito dal ministro Bianchi.

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La maturità 2021 partirà il 16 giugno e sarà caratterizzata soltanto da un esame orale che partirà da un elaborato realizzato dagli studenti. La conosciuta e "vecchia" tesina lascerà il posto ad un elaborato multimediale, un testo, o una prova pratica che gli studenti potranno preparare con almeno un mese di tempo. L'argomento sarà assegnato dai docenti entro il 30 di Aprile. L'elaborato dovrà rappresentare il percorso di studi svolto e le discipline dell'indirizzo scolastico scelto. Dopo la discussione dell'elaborato si proseguirà con l'analisi di un testo già oggetto di studio della lingua e della letteratura italiana. Saranno poi analizzati alcuni materiali predisposti dalla Commissione che sarà composta dai docenti interni e da un Presidente esterno. Sarà prevista comunque l'ammissione all'esame, mentre le prove Invalsi non concorreranno ai fini del punteggio finale anche se saranno comunque effettuate dal 1 marzo.

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