Salute

Si fanno riforme, atti e provvedimenti, ma le persone con patologie croniche e rare ancora non vedono grandi risultati e non si sentono al centro del percorso di cura. Oltre il 70% vorrebbe che si tenessero in maggiore considerazione le difficoltà economiche e il disagio psicologico connessi alla patologia. Chiedono cure più umane, attraverso ad esempio un maggior ascolto da parte del personale sanitario (80,5%), liste d’attese meno lunghe (75,6%), aiuto alla famiglia nella gestione della patologia (70,7%) e meno burocrazia (68,2%).

È il quadro che emerge dal XVI Rapporto nazionale sulle politiche della cronicità “Cittadini con cronicità: molti atti, pochi fatti, presentato a Roma dal Coordinamento nazionale delle associazioni di malati cronici (CnAMC) di Cittadinanzattiva, con il sostegno non condizionato di MSD. Al Rapporto hanno partecipato 50 associazioni di pazienti con patologie croniche (52%) e rare (48%), con l’obiettivo di verificare quanto il Piano nazionale delle cronicità, varato di recente, sia ad oggi rispettato nelle sue diverse fasi.

“Nessun cittadino vede l’ora di andarsi a curare lontano da casa propria, sostenendo per di più le spese di viaggio. Se lo fa è perché il nostro sistema sanitario, in alcuni territori, è inadeguato. Per questo la proposta di “tagliare” le cure fuori regione laddove si tratti di interventi semplici e in strutture private convenzionate è irricevibile”. E' quanto sostiene Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva in merito alla proposta della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni che annuncia un piano di ridimensionamento nel rimborso delle cure fuori regione.

Il diritto dal lato dl paziente

Siglato l'accordo tra gli Istituti Fisioterapici Ospedalieri (Ifo), la Regione Lazio e l'Inps per i pazienti oncologici, il primo di questo genere nel Paese, che promette di accorciare i tempi per il riconoscimento. Il protocollo prevede una procedura informatica per la trasmissione del primo certificato all'Inps, saltando l'accesso presso il medico di base e l'accertamento sanitario delle Asl nelle Regioni che hanno un accordo di semplificazione.

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A partire dal 4 maggio Cittadinanzattiva ha avviato l’indagine qualitativa del progetto “Consultazione sulla partecipazione civica in sanità”, realizzato con il contributo non condizionante di Novartis. L’obiettivo è quello di raccogliere e analizzare le pratiche di democrazia partecipativa attivate lungo l’intero ciclo delle politiche pubbliche al fine di individuarne i punti di forza e le criticità. Le realtà coinvolte in questa fase progettuale sono state individuate grazie al contributo del comitato scientifico.

COMITATO2INCONTRO

L’11 aprile si è tenuto a Roma il secondo incontro del Comitato Scientifico del progetto “Consultazione sulla partecipazione civica in sanità”, realizzato con il contributo non condizionante di Novartis.
Durante la riunione il Comitato ha condiviso un approfondimento sullo stato dell’arte della partecipazione in ambito sanitario frutto di studio e consultazione di una vasta documentazione che ha restituito un quadro normativo regionale eterogeneo e consentito di rintracciare elementi qualificanti e principali ostacoli nella letteratura sul tema. La seconda parte della giornata è stata dedicata all’indagine, che ha l’obiettivo di raccogliere informazioni e analizzare le pratiche di democrazia partecipativa attivate in ambito sanitario. Il confronto tra i membri del Comitato ha permesso di arricchire e delineare al meglio il disegno dell’indagine preliminare alla Consultazione.

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È online, in libera consultazione, il database dei progetti presentati all’ultima edizione del Premio Alesini per l’umanizzazione delle cure.Tramite la pagina online dedicata al Premio è possibile accedere all’elenco dei progetti partecipanti a questa edizione, alle foto dell’evento di premiazione della XIII edizione, agli elenchi dei premiati e delle menzioni.

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Il Dipartimento di oncologia-ematologia dell’Ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza, l’Azienda USL Modena, il Nuovo Ospedale di Biella, il Dipartimento delle dipendenze – Centro Antifumo Distretto sanitario Tirrenico di Reggio Calabria, l’Azienda Socio Sanitaria (ASST) di Vimercate, la U.O.C. Nefrologia e Dialisi Ospedale San Martino di Belluno sono le realtà premiate per la XIII edizione del Premio Andrea Alesini, promosso da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato e consegnato oggi a Roma, sui temi della umanizzazione delle cure, della lotta al fumo di tabacco e per la promozione di stili di vita salutari.

Il Premio, realizzato con il contributo non condizionato di Daiichi–Sankyo e di Pfizer, è dedicato alla memoria di Andrea Alesini, medico e dirigente della sanità scomparso prematuramente e che ha rappresentato una gestione della sanità “dalla parte dei cittadini”, attenta al dialogo e al rispetto dei diritti, nonché orientata a trasformare sempre le legittime aspettative in concrete azioni di governo.

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Un Premio alla sanità che funziona con l’obiettivo di diffondere i progetti più innovativi realizzati in ambito socio-sanitario sul tema della umanizzazione delle cure, della lotta al tabagismo e la promozione di stili di vita salutari.
È questo il senso della XIII edizione del Premio “Andrea Alesini”.
La cerimonia ufficiale di consegna si terrà il prossimo 12 aprile Roma, presso la Sala Capranichetta dell’Hotel NazionalePiazza Montecitorio 125, ore 10:30-12:30. 

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Proseguono le attività del progetto “Consultazione sulla partecipazione civica in sanità”, realizzato con il contributo non condizionante di Novartis, che ha l'obiettivo di qualificare la partecipazione dei cittadini in sanità, contribuendo a rimuovere limiti e ostacoli che essa incontra nell'intero ciclo delle politiche pubbliche.

Una nuova convocazione del Comitato è prevista per la seconda settimana di aprile, momento in cui grazie alle competenze specifiche dei membri esperti che ne fanno parte, emergeranno importanti contributi alla definizione finale della indagine, orientata ad individuare ostacoli e fattori facilitanti la partecipazione dei cittadini nelle pratiche di democrazia partecipativa attivate in ambito sanitario.

Persone con diabete responsabili, attente ai controlli periodici e pronte ad informarsi sulla propria patologia, ma usurate da burocrazia, attese lunghe e difficoltà nella vita quotidiana, soprattutto a scuola e nel passaggio all’età adulta. Ma anche grandi difficoltà per il rinnovo della patente e i permessi lavorativi fanno la loro parte. Le Regioni, inoltre, procedono in ordine sparso anche in presenza di un Piano nazionale diabete, con differenze rilevanti nella organizzazione dei servizi, nella messa a punto ed erogazione dei percorsi diagnostici, terapeutici ed assistenziali, nella imposizione del ticket e nel controllo dei tempi di attesa con cui sono erogati i controlli.

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