Editoriale

Adesso non fermiamoci al primo passo di Teresa Petrangolini
Qualche settimana fa è stato approvato e finanziato il secondo programma stralcio del Piano Straordinario per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, comprendente 876 interventi per un investimento di circa 296 milioni di euro “per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, con particolare riguardo a quelli che insistono sul territorio delle zone soggette a rischio sismico”. 
La decisione del CIPE (17 novembre 2006) è stata confermata dalla delibera n1/2007/G della Corte dei Conti nell’ambito della programmazione delle attività di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato per l’anno 2007.

 

L’introduzione della class action porterebbe benefici per tutti, per il sistema Paese, i consumatori ma anche per le stesse imprese perché le solleciterebbe ad una maggiore competitività sul piano della qualità, dell’efficienza e della correttezza delle pratiche commerciali che abbiano ad oggetto sia i servizi che i prodotti. Opporsi a questo sarebbe pura miopia.  Gli ambiti di applicazione della class action devono coincidere con quelli di cui tratta il codice del consumo. Per questo chiediamo che l’azione collettiva venga applicata non solo nei confronti delle imprese ma anche nella Pubblica Amministrazione, a partire dalla sanità e dalla scuola.

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