Editoriale

numero500

Sono passati oltre dieci anni dal primo numero di questa newsletter elettronica. Oggi infatti festeggiamo il numero 500. Un traguardo importante, a cui siamo giunti in primis grazie alla attenzione con cui tutti voi, lettori e protagonisti delle nostre notizie, ci seguite, commentate o criticate. Un pubblico (oltre 36000 abbonati) di cui noi tutti andiamo particolarmente fieri. E particolarmente significativo anche perché cade nell’anno in cui celebreremo i 40 anni di attività della nostra organizzazione.

In questi anni abbiamo cercato costantemente di interrogarci sulla nostra capacità di fornire informazioni utili, da fonti verificate, e che andassero oltre le priorità dei media più noti e generalisti; non solo analisi critiche, ma notizie che potessero fornire spunti di miglioramento, esempi di azioni che i cittadini mettono in essere modificando la realtà, e spesso nel silenzio delle narrazioni mediatiche.

norcia 4.0

Come Cittadinanzattiva siamo rimasti amareggiati e delusi come tanti alla notizia dell’intervento della Magistratura sul Centro Polivalente Norcia 4.0 realizzato a Norcia dall’architetto Stefano  Boeri in seguito alla raccolta fondi “Un aiuto subito” promossa da La 7 e dal Corriere della Sera

Amareggiati e delusi perché togliere alla popolazione di Norcia una struttura polivalente utilizzata per le tante funzioni della fase post emergenziale ha un po’ il sapore di una beffa: “piove sempre sul bagnato” o “chi è già abituato a soffrire, può continuare a farlo”.

La nostra organizzazione è rispettosa delle prerogative  e del ruolo della Magistratura  e mai si permetterebbe di pronunciare frasi minacciose come se ne sono anche sentite in questi giorni nei confronti degli inquirenti del Tribunale di Spoleto: certo però che se l’assunto di partenza , come anche nel caso del Centro polivalente di Ancarano, è che una struttura siffatta non svolge funzioni essenziali   nella fase post sisma , allora sono proprio i presupposti che debbono essere chiariti.

Quanto vorremmo che nelle nostre città si vivesse bene, sia negli spazi pubblici che privati, si respirasse aria pulita e si mangiasse cibo sano. Quanto vorremmo che funzionassero meglio i trasporti pubblici, che i livelli di inquinamento fossero ridotti, che si potesse fare sport all’aria aperta, che ogni bambino imparasse a scuola a prendersi cura di sé. E quanto tutto questo si tradurrebbe in salute e benessere nelle nostre città!

Invece il grande flusso di persone verso le aree urbane negli ultimi decenni ha determinato dei cambiamenti sostanziali dello stile di vita, sempre più sedentario, caratterizzato da alimentazione non corretta e poca pratica sportiva, fattori che stanno portando a sviluppare patologie come obesità e diabete, soprattutto nelle fasce deboli della popolazione e nelle periferie delle grandi città, dove maggiore è il degrado e la povertà.

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Il 14 e 15 gennaio del 1978, alla Domus Pacis di Roma, con la costituzione del Comitato promotore, nasce il Movimento federativo democratico. Il 1978 è stato per tanti versi un anno fondamentale per il nostro paese, un anno bellissimo e drammatico. In quel contesto una trentina di gruppi di giovani cattolici, d'ispirazione democratica, desiderosi di sperimentare nuove forme di azione politica per il cittadino, fondano il Movimento che nel 2000 cambia nome in Cittadinanzattiva. Sono stati quaranta anni di battaglie per rendere questo paese sempre più a misura di cittadino, un paese dove le persone non si sentissero "ospiti ma padroni di casa", un paese in cui i diritti fossero tutelati e promossi, dove la partecipazione civica fosse uno degli strumenti per valutare la qualità della democrazia. Tante battaglie sono state vinte, altre non ancora. 

associazioni scrivono alle banche

É in discussione in Parlamento la Legge di Bilancio che deve essere approvata prima di fine anno. Cittadinanzattiva intende sensibilizzare i parlamentari circa il problema dei risparmiatori traditi per la cattiva gestione delle due banche venete: Banca Popolare di Vicenza e  Veneto Banca.
Sta emergendo sempre più chiaramente quanto anche da noi denunciato relativamente alla dolosa assenza di controlli da parte degli organismi preposti a vigilare, la Banca d’Italia e la Consob.

Le due agenzie preposte rispettivamente alla stabilità bancaria ed alla vigilanza sui prodotti e sul loro collocamento si stanno vergognosamente rimpallando le responsabilità consapevoli, ormai, che l’opinione pubblica non è più disposta ad accettare tesi mistificatorie e tattiche dilatorie.
Cittadinanzattiva  chiede che vengano discussi ed approvati quegli emendamenti alle Legge di Bilancio volti a costituire un fondo di risarcimento per assicurare il doveroso ristoro ai risparmiatori vittime delle banche venete.

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Ho appena cambiato la mia immagine del profilo e così faranno nelle prossime ore tutti gli amici di Cittadinanzattiva.

Sosteniamo senza nessun dubbio, senza nessun distinguo, la legge sulla cittadinanza perché è necessario, giusto, ovvio riconoscere la cittadinanza a chi cittadino lo è già nella vita di tutti i giorni. È nato qui, vive, lavora, gioca, litiga, ama, fa la fila all’ufficio postale, fa il tifo per la nazionale o nella metro a Roma parla dell’addio di Totti al calcio giocato come una tragedia

È una legge che arriva tardi e proprio per questo non possiamo più perdere tempo.

antonio

Tra pochi giorni a L’Aquila, dal 6 al 9 luglio, si terrà la seconda edizione del Festival della Partecipazione. La prima edizione è stata una scommessa che partiva dalla convinzione delle tre organizzazioni promotrici - ActionAid, Cittadinanzattiva e Slow Food Italia - della necessità di uno spazio pubblico, aperto e “senza rete”, dove parlare di un tema come la partecipazione che ha a che fare non solo con il presente ma soprattutto con il futuro delle nostre comunità. 

La partecipazione non è una concessione o un “premio” ma un modo di vedere la politica, una modalità di governo e non riguarda solo gli amministratori pubblici ai vari livelli ma tutti coloro i quali hanno o ambiscono ad avere un ruolo pubblico, tutti coloro i quali si vogliono impegnare, mettendo a disposizione la propria esperienza e le proprie competenze per cambiare le cose.

Amatrice distesa macerie

“C’è una lunga striscia di terra che attraversa l’Italia e che la divide in due. Lunga circa 1300 km. Si chiama Appennino. Parte dalla Liguria e arriva fino al massiccio dell’Aspromonte in Calabria per poi proseguire in Sicilia.” Mentre mia figlia, 4° elementare, mi ripete geografia guardo con lei la cartina del nostro paese. E penso a quanti terremoti ci sono stati nella nostra storia proprio in questi territori. E quanti morti ci sono stati, quante sofferenze, quante storie di persone che hanno perso tutto in un attimo.

In questi mesi l’Italia Centrale ha subito uno sconvolgimento pari, e non credo di esagerare, ai tempi della Seconda Guerra Mondiale.

Intere città e paesi che sono state evacuate e/o portate verso luoghi ritenuti più sicuri, continui controlli sulla sicurezza degli edifici che ogni volta che arriva un terremoto i controlli devono ricominciare da capo, vita quotidiana resettata per una dimensione quasi onirica del futuro.

Terremoto 18 gennaio 2017

Dal 24 agosto 2016 al 24 gennaio 2017, dati INGV, oltre 49.000 scosse sono state registrate nell’Italia centrale.

Una ininterrotta sequenza sismica che ha interessato la popolazione di 4 Regioni e  precisamente un territorio, quello dell’Appennino centrale, tra Abruzzo, Marche, Lazio ed Umbria, di ampie dimensioni e che ha generato, a sua volta, un esteso cratere sismico, nel quale, per quanto riguarda la Regione Marche, sono state ricomprese ben 4 Province (su un totale di 5) e precisamente quella di Ancona, Macerata, Fermo ed Ascoli Piceno e quindi ben 87 Comuni marchigiani su un totale di 130 Comuni del cosiddetto cratere sismico.

Dati, quelli appena sopra citati, capaci, già in quanto tali, di dimostrare tutta la drammaticità di questo terremoto o meglio dei terremoti che ci sono stati e che hanno portato  morte, distruzione e disperazione, mettendo a dura prova la forza ed il coraggio innato della gente dell’Appennino centrale e dei nostri concittadini marchigiani.

Terremoto 18 gennaio 2017

18/01/2017 Il Centro Italia trema ancora

Facebook mi chiede "a cosa stai pensando?" Penso che dopo quello che ho visto e sentito oggi sto male, per la rabbia, il dolore, il senso di drammatica impotenza che mi ha preso dopo le scosse di terremoto di oggi, la neve, il senso di abbandono delle persone, la difficoltà degli amministratori locali e il pensiero che, cazzo, la neve per quanto tanta non è una piaga d'Egitto ma è neve...possibile che non potessimo immaginare che in zone così bastonate come quelle terremotate non potesse capitare quello che sta capitando in queste ore, maledizione?

I miei amici di Cittadinanzattiva di Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo sono in prima fila, anche in queste ore, per aiutare chi ne ha bisogno. Grazie a tutti loro ma mentre scrivo penso ad un whatsapp che ho appena letto di Monia Mancini segretario regionale di Cittadinanzattiva Marche che dice "siamo al 25 agosto" il fatto solo che lo pensi e che lo pensino le persone che in queste ore combattono tra neve e disperazione è la misura di come siamo messi.

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