Giustizia

 lavori domestici

Sul sito dell’INPS  è attivo il servizio per la presentazione delle domande per l'indennità COVID-19 per lavoratori domestici. La misura straordinaria di sostegno è stata introdotta dall’articolo 85 del decreto legge n. 34 del 19 maggio 2020 per supportare i lavoratori domestici in condizioni di difficoltà economica causata dall’emergenza epidemiologica da COVID-19. 

cittadino avvocato

Protesta degli avvocati penalisti per la situazione dei Tribunali a Roma e in Italia per l’emergenza Coronavirus. La Giustizia tarda a ripartire: un servizio essenziale per il Paese che tutt'oggi ancora fatica a riprendere il via, nonostante sia stata annunciata la Fase 2. La richiesta degli avvocati è che ci si adoperi quanto prima per varare un provvedimento che possa stabilire i criteri per la ripartenza, per quali tipi di reati, quali siano le condizioni di sicurezza accettabili, in modo da consentire al Paese ed ai cittadini di ripartire.

 accoglienza immigrati

Persone venute da lontano attraverso percorsi diversi e difficili, resi irregolari e pericolosi da leggi ingiuste che rendono le società chiuse ed esclusive. Il vissuto di queste persone ed il loro percorso accidentato è raccolto da DIMMI di Storie Migranti, un progetto che ha lo scopo di promuovere una conoscenza più approfondita e un’esperienza diretta rispetto ai temi della migrazione, partendo dai diari e dai racconti in prima persona per contrastare i fenomeni di odio e intolleranza nei confronti del “diverso” e costruire una nuova narrazione, superare gli stereotipi e le semplificazioni, contribuire alla crescita di una cittadinanza globale. DIMMI raccoglie e racconta il vissuto di persone vulnerabili arrivate in Italia sognando la libertà, la democrazia, un futuro migliore e che invece si sono trovate di fronte ad un limbo contraddistinto da diritti calpestati, libertà negate e incertezza esistenziale.

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Le misure contenute nel decreto rilancio, annunciate dalla Ministra dell’Agricoltura Bellanova, riguardano la regolarizzazione temporanea dei lavoratori migranti in particolare nel settore agricolo e per colf e badanti. Secondo le disposizioni contenute nel decreto, i canali di regolarizzazione saranno due: l’emersione dei lavoratori in nero attraverso l’autodenuncia del datore di lavoro e il permesso temporaneo per coloro che ne avevano uno già scaduto. Le istanze di emersione del lavoro nero e richiesta del permesso di soggiorno di sei mesi devono essere presentate dal 1 giugno al 15 luglio 2020, con modalità che dovranno essere stabilite a breve, all’Inps per i lavoratori italiani o per i cittadini dell’Ue o allo sportello unico per l’immigrazione per gli extracomunitari. Per il rilascio del permesso di soggiorno di sei mesi, invece, bisognerà invece rivolgersi alla Questura.Quanto ai costi, per la regolarizzazione dei contratti in nero è previsto il pagamento di un contributo di 400 euro da parte del datore di lavoro per ciascun lavoratore. Per l’ottenimento del permesso temporaneo, il costo è invece di 160 euro, più 30 euro per il costo della trasmissione.

CITTADINANZA ITALIANA COME SI OTTIENE copy copy copy copy copy copy

Il Decreto “Cura Italia” produce effetti anche in materia di cittadinanza. È prevista infatti la sospensione dei termini per la conclusione dei procedimenti fino al 15 maggio 2020, prolungando la validità dei certificati per la richiesta di cittadinanza fino al 31 luglio 2020. È il caso delle certificazioni che devono essere prodotte nelle domande di cittadinanza per residenza e matrimonio, anche quelle rilasciate dal Paese di origine, purché tradotte e legalizzate o con apostille.

decreto sicurezza copy copy copy copy

Non accogliere la richiesta di sospensiva del decreto di rigetto della domanda di protezione internazionale mentre la pandemia Covid-19 è in pieno corso significherebbe pregiudicare la tutela della salute individuale e collettiva. E’ quanto emerge da tre decreti, due adottati dalla sezione specializzata in materia di immigrazione del Tribunale di Milano e uno dal Tribunale di Trieste, che hanno di recente accolto l’istanza di sospensiva del decreto di rigetto della domanda di protezione internazionale presentata da tre richiedenti asilo. Il mancato accoglimento della richiesta avrebbe infatti comportato la revoca del permesso di soggiorno per richiesta di asilo e la conseguente cancellazione della loro iscrizione al servizio sanitario nazionale.

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Dal 12 maggio la Giustizia è entrata nella Fase 2, con misure di grande cautela e rinviando ai mesi seguenti i procedimenti meno urgenti. Si chiude dunque il periodo di sospensione delle udienze e dei termini processuali previsto dai precedenti decreti, ma resta la difficoltà di gestione e di ripresa dell’attività giudiziaria in modo compatibile con la situazione di emergenza ancora in essere. I presidenti dei tribunali di tutta Italia stanno quindi varando le nuove linee guida che traineranno le attività in questa nuova fase: ogni ufficio ha scelto la propria strada indicando le priorità e le modalità di trattazione con regole che cambiano da una sede all’altra.

Hotspot Cittadinanzattiva a fianco di Amnesty copy

L’emergenza da Covid-19 mette a dura prova soprattutto i soggetti più vulnerabili: secondo i recenti dati di Open Migration salgono a 5 i casi di positivi al Coronavirus nei Centri di permanenza per il rimpatrio, mentre nei ghetti i braccianti restano bloccati senza diritti e senza lavoro. L'emergenza Coronavirus in Europa - con l’unica eccezione della Spagna - non sta cambiando la condizione e la detenzione dei migranti che rimangono quasi sempre soggetti invisibili, troppo spesso sfruttati, ora bloccati, privi di una reale tutela.

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La legge di conversione del Decreto Cura Italia proroga la validità di tutti i permessi di soggiorno al 31 agosto 2020 a tutti gli effetti di legge. I permessi di soggiorno per lavoro stagionale, in scadenza tra il 23 febbraio e il 31 maggio 2020, sono invece prorogati al 31 dicembre 2020. Sono prorogati al 31 agosto anche i termini per la conversione dei permessi di soggiorno da studio a lavoro subordinato e da lavoro stagionale a lavoro subordinato non stagionale; le autorizzazioni al soggiorno; i titoli di viaggio; la validità dei nulla osta rilasciati per il lavoro stagionale, per il ricongiungimento familiare, per il lavoro; i permessi di soggiorno per lavoro subordinato, attesa occupazione, lavoro autonomo, famiglia, tirocinio, ricerca lavoro o imprenditorialità di studenti; le richieste di conversione.

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A stabilirlo una recente decisione del Tribunale Civile di Roma che scardina la delibera discriminatoria del Comune capitolino che chiede la residenza anagrafica come requisito per il buono spesa, escludendo così tutti i migranti irregolari. Il provvedimento, destinato a fare da apripista, ha accolto in via d'urgenza il ricorso di un immigrato filippino che ha contestato, davanti al giudice della sezione Diritti e immigrazione, la delibera che disciplina l'erogazione dei ticket. Oltretutto, data la situazione di emergenza, il ricorrente e la sua famiglia non avrebbero modo di regolarizzarsi essendo al momento chiusi gli Uffici Immigrazione delle Questure e sospese le procedure di rilascio dei permessi. Argomentazione accolte dal giudice che nelle dieci pagine del provvedimento rileva che il buono spesa è stato istituito nell’emergenza sanitaria in atto per garantire alle persone più vulnerabili la possibilità di soddisfare un bisogno primario e un diritto fondamentale quale il diritto all’alimentazione. Per tale motivo, non può essere negato.

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