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Giustizia
Cittadinanza italiana? Troppi ostacoli e tempi lunghi. La denuncia di #ItalianiSenzaCittadinanza
L’accesso alla cittadinanza italiana continua a rappresentare un vero e proprio percorso ad ostacoli per le persone che, ormai pienamente integrate nel tessuto sociale e lavorativo del nostro Paese, ancora non possono dirsi davvero italiani. Troppe le difficoltà burocratiche, estremamente rigidi i requisiti di accesso, troppo lunghi i tempi di attesa. Per denunciare in particolare gli eccessivi tempi burocratici per le pratiche della cittadinanza italiana, il Movimento #ItalianiSenzaCittadinanza, con il quale Cittadinanzattiva ha avviato una collaborazione di forte impegno civico, denuncia in un comunicato le misure previste dal Decreto Sicurezza che prevede 48 mesi - ben 4 anni – di attesa per veder riconosciuto lo status di cittadino italiano. Un vero e proprio accanimento politico nascosto tra le maglie della burocrazia e che va a sommarsi ai già lunghi tempi richiesti di residenza continuativa (fino a 10 anni) per chi cresce in Italia.
La Giustizia entra nella Fase 3
La Fase 3 della Giustizia è iniziata il 1 luglio scorso, anticipando di un mese la fine dell’emergenza, prevista per il 31 luglio 2020. Ovviamente resta ancora pienamente vigente il dovere dei capi degli Uffici Giudiziari di assicurare criteri organizzativi in conformità alle prescrizioni sanitarie attualmente in vigore e necessarie a scongiurare un riaccendersi di focolai di epidemia: restano quindi misure imprescindibili l’obbligo di rispettare la distanza di almeno 1 metro tra le persone, il divieto di assembramento, la pulizia e sanificazione dei locali, l’uso della mascherina, il lavaggio delle mani e l’utilizzo di soluzioni idroalcoliche. Ma la Giustizia deve ripartire, perché si tratta di un servizio essenziale per il nostro Paese e, anche se non tutto è destinato a tornare come prima, l’intento comunque è di ripristinare al massimo il funzionamento del servizio in maniera efficiente. E così, si ripartire con nuove misure: le principali riguardano la ripresa delle udienze in aula, la riapertura delle attività delle cancellerie e lo stop ai rinvii massivi delle udienze.
Diritto di Asilo sempre più debole in Italia: i dati del Rapporto AIDA
E’ stato pubblicato il Rapporto AIDA - Asylum Information Database - aggiornato ai primi mesi del 2020 e che documenta i principali sviluppi relativi alle procedure di asilo in Italia. Il Rapporto rappresenta una bussola fondamentale per tracciare e capire cosa accade realmente a chi chiede protezione nel nostro Paese: 165 pagine in cui, attraverso dati, analisi ed informazioni accurate, si racconta di diritti compressi e sospesi e di come in Italia continuino i tentativi di restrizione di un diritto fondamentale che, a seguito dell’emergenza sanitaria, è stato ulteriormente leso.
Decreto Giustizia, pubblicato il testo. Ecco le misure introdotte
E' stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la legge 25 giugno 2020, n. 70, di conversione con modifiche del Decreto-legge 30 aprile 2020, n. 28, riguardante le misure urgenti in materia di intercettazioni, ordinamento penitenziario, giustizia civile, amministrativa e contabile e per l'introduzione del sistema di allerta Covid-19. Giro di vite, dunque, su permessi e arresti domiciliari per i boss mafiosi, rinvio della riforma delle intercettazioni, garanzie di funzionamento della applicazione Immuni per tracciare i contagi da Coronavirus, droni per la sicurezza delle carceri: sono solo alcuni dei contenuti principali del decreto che, dopo aver ricevuto la fiducia dall'aula della Camera, è ora legge.
Il Servizio Giustizia…questo sconosciuto!
In questi mesi, a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19, anche il Servizio Giustizia è stato costretto ad un periodo di blocco delle attività e, nelle successive fasi, nell’ottica di una graduale ripresa, sono stati adottati, dai vari Presidenti dei Tribunali, protocolli, Linee Guida, regolamenti, atti di intesa, al fine di disciplinare il funzionamento del servizio. Provvedimenti che tuttavia, proprio perché discrezionali e non omogenei sul territorio nazionale, hanno determinato una organizzazione dei servizi diversa nei vari distretti e tale da creare anche situazioni discriminanti per i cittadini. Con il risultato di evidenziare i già noti problemi che caratterizzano il Servizio Giustizia in Italia.
Giustizia in ripresa: ecco cosa si prevede per la Fase 3
Dal prossimo 1° luglio tutte le udienze dovrebbero tornare regolari e svolgersi in piena sicurezza per gli addetti ai lavori e per tutti i cittadini: è quanto annunciato dal Ministro della Giustizia, rispondendo al question time al Senato e annunciando l'imminente emanazione di una circolare che riequilibra il rapporto tra lavoro in presenza e lavoro da remoto del personale amministrativo e mira in generale a garantire, per quanto possibile, la regolare celebrazione delle udienze. Rimarranno ovviamente in vigore tutte le misure igienico-sanitarie già previste e le misure logico-organizzative per favorire l’accesso ai servizi da parte dell’utenza.
Carcere: novità per detenuti e familiari
Telefonate a parenti e figli per i detenuti anche ogni giorno e non più solo una volta alla settimana: è quanto prevede un emendamento al Decreto legge Giustizia al momento in discussione al Senato, allo scopo di rendere più degna la permanenza dei detenuti nelle carceri. Rimangono esclusi da tale previsione i detenuti in regime del 41 bis e quelli condannati per il 4 bis, a cui resta concessa una telefonata a settimana.
Progetto ESC: al via i moduli formativi sull’economia solidale circolare
Il 12 giugno dalle ore 9:30 alle ore 13:00 si terrà il primo modulo formativo sull’economia solidale circolare a cura di Fondazione Ecosistemi, svolto da Silvano Falocco e promosso dal CNCA-Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza all'interno del progetto “ESC-Economia Solidale Circolare”, realizzato in collaborazione con Cittadinanzattiva e CICA. I temi affrontati riguardano la sostenibilità, l'economia circolare e il Green Deal.
“Migranti discriminati”: condannato il Comune di Napoli sul bonus spesa
Il Tribunale di Napoli ha accolto il ricorso di una cittadina migrante di nazionalità georgiana a cui non era stato concesso il bonus spesa da parte del Comune di Napoli durante l'emergenza Coronavirus. Il giudice ha così condannato la giunta comunale in merito alla delibera del 30 marzo scorso che istituiva come criterio per poter accedere al bonus spesa la residenza sul territorio comunale.
Fase 2 Giustizia: un vademecum per tutte le giurisdizioni
Una breve guida per orientarsi in questa fase transitoria, ancora incerta, per capire quello che al momento è possibile fare per mandare avanti i vari processi e per capire come la Giustizia sta affrontando la ripresa. Approfondisci