Il diabete è una malattia cronico-degenerativa tra le più diffuse in tutti i paesi del mondo, specie quelli industrializzati. In Italia, secondo i dati Istat, la prevalenza ha raggiunto il 5,5% della popolazione, con differenze da nord a sud della penisola.
La patologia diabetica si caratterizza per una serie di complicanze croniche a danno di diversi organi, impattando così sulla qualità della vita delle persone con diabete, oltre a rappresentare una delle voci più pesanti nel bilancio delle sanità regionali.
La cura e la gestione del diabete richiedono un approccio integrato, multidisciplinare e multiprofessionale, rappresentando così una vera e propria sfida per i Sistemi sanitari regionali in termini di organizzazione dei servizi e presa in carico globale del paziente. Per tali ragioni il diabete viene preso come paradigma per il management delle malattie croniche in generale.

Il contesto
L’incidenza delle malattie infiammatorie croniche  dell’intestino (MICI)  in Italia è stimata essere nell’ordine di circa 10-15 nuovi casi su 100.000 abitanti all’anno, con una prevalenza calcolata di circa lo 0,2-0,4%.
Il costo delle malattie raggiunge valori molto rilevanti ed il ritardo diagnostico riscontrato può essere anche molto notevole, comportando non soltanto la persistenza di disturbi invalidanti, ma anche la progressione della malattia verso lesioni più gravi ed estese, ripercuotendosi sulla vita del paziente sotto vari punti di vista (sociale, personale, lavorativo).
Una tempestiva diagnosi, nonché l’immediato ed appropriato accesso alle terapie farmacologiche, dovrebbero pertanto incidere positivamente sul decorso e sviluppo delle complicanze delle patologie e sulla gestione della malattia successivamente alla diagnosi.

Cittadini e professionisti insieme per la "protezione e la qualità del Servizio Socio Sanitario Nazionale".
Nasce il Tavolo promosso dal Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva e organizzazioni dei professionisti socio-sanitari

Si è costituito a fine dicembre il "Tavolo per la protezione e la qualità del Servizio Socio Sanitario Nazionale", promosso da Cittadinanzattiva - Tribunale per i diritti del malato (TDM) e che vede tra gli aderenti ANAAO ASSOMED, CARD, CIMO, Federfarma, Nursing up, Nursind, SIMG, Sumai, UILDM.

Le infezioni ospedaliere sono infezioni contratte da pazienti ricoverati in un ambiente ospedaliero, che non sono manifeste, né in incubazione al momento del ricovero, ma si manifestano durante o dopo il ricovero e da questo sono determinate.

Le malattie cardiovascolari sono tra le patologie più diffuse nei Paesi industrializzati e costituiscono oggi la principale causa di morte nell'Unione Europea, una delle principali cause di infermità di lunga durata e di abbandono del lavoro.
Eppure si possono prevenire e curare modificando dannosi stili di vita, correggendo condizioni patologiche che possono predisporne l’insorgenza seguendo percorsi assistenziali adeguati all’interno dei quali i vari servizi, anche di diverso livello, collaborano in rete tra loro.

Data di inizio del Laboratorio: 6 Marzo 2014
Scarica il programma

Cittadinanzattiva, per il periodo ottobre 2013 – giugno 2015, promuove "Laboratorio civico sulle politiche della salute", un'attività di empowerment rivolta a leader di organizzazioni di cittadini impegnati nel campo della tutela dei diritti in ambito sanitario, a partire dai leader del Tribunale per i Diritti del malato e del Coordinamento nazionale della associazioni dei malati cronici (CNAMC).

Cittadinanzattiva è, infatti, convinta che solo rafforzando le competenze dei leader delle organizzazioni civiche e, a cascata, l'efficacia e l'efficienza delle azioni delle organizzazioni di riferimento, si possa rispondere alla sfida che il contesto generale presenta alla cittadinanza attiva, cioè quella di far funzionare nuovi modelli di governance che la mancanza di risorse finanziarie e la crisi economica (v. sostenibilità) e la disponibilità e la richiesta di trattamenti innovativi e di cure personalizzate (v. innovazione e umanizzazione) rendono ormai necessari.

L’osservatorio civico sul federalismo in sanità è stato istituito dal Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva nel 2010 per “tenere sotto osservazione” e restituire in maniera sistematica un ritratto del contesto sanitario nella sua complessità dell’articolazione regionale.

La caratteristica principale dell’Osservatorio è quella di guardare in modo “originale” all’organizzazione dell’assistenza sanitaria, in particolare nell’erogazione dei LEA e nella capacità organizzativa delle Regioni, vale a dire con gli occhi dei cittadini. Esso da una parte si caratterizza per la produzione di informazione e conoscenza, dall’altra diffonde l’informazione civica -prodotta dallo stesso osservatorio- e fornisce strumenti di partecipazione e analisi (empowerment delle organizzazioni civiche).

Il ricovero per un intervento chirurgico rappresenta per il cittadino un evento importante, e spesso stressante. Bisogna scegliere il luogo e la struttura dove ricoverarsi, trovare informazioni per la scelta dei chirurghi, capire se vi possono essere tecniche diverse d’intervento, meno invasive (per esempio) e informarsi sulle dotazioni delle strutture in termini di servizi e macchinari che potranno favorire una sensazione di fiducia e sicurezza.

Cittadinanzattiva in linea con la sua mission ed in risposta alle problematiche segnalate dalle Associazioni di pazienti aderenti al CnAMC attraverso l’XI Rapporto nazionale sulle politiche della cronicità, in particolare circa l’accesso alle terapie innovative e i problemi creati dai tagli lineari sulla qualità e sicurezza delle cure, ha deciso di realizzare un’indagine sui diversi processi di acquisto di beni e servizi adottati dalle Regioni in sanità, con un focus particolare inerente l’acquisto dei farmaci biologici e biosimilari.

Tra sprechi e buone pratiche. La road map per la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale vista dai cittadini.

Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del Malato, riveste tradizionalmente un ruolo di sentinella civica rispetto ai disservizi, allo spreco di risorse, alla burocrazia inutile, che si ripercuotono sui cittadini mettendo a rischio la garanzia del diritto ad un accesso tempestivo e qualitativamente adeguato a servizi e prestazioni sanitarie.
Le attività che ci vedono quotidianamente impegnati in questi ambiti hanno l’obiettivo di sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica rispetto alle criticità avvertite dai cittadini nel rapporto con i servizi sanitari, e rappresentare uno strumento concreto per modificare e impattare sulle politiche di salvaguardia e tutela dei beni comuni, come la sanità.

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