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Indagine di Cittadinanzattiva su liste d’attesa e fondi per le Regioni per recuperare le prestazioni sanitarie sospese a causa del covid: grande disomogeneità e trasparenza non effettiva.

Ancora tanti i ritardi delle Regioni nel recupero delle prestazioni sanitarie rinviate a causa del covid, nonostante i fondi destinati a tale scopo dal decreto-legge 14 agosto 2020, n.104, fondi ancora disponibili come previsto nel Decreto Sostegni bis.

Nella provincia di Trento si è recuperato il 73% delle prestazioni ambulatoriali (18 mila su circa 24mila), ma solo il 39% degli screening oncologici e appena l’1% dei ricoveri. In Abruzzo il 64% degli screening oncologici sospesi è stato erogato (su un totale di 60 mila), assieme al 43% delle prestazioni ambulatoriali e a quasi il 25% dei ricoveri. In Friuli Venezia Giulia solamente lo 0,7% delle prestazioni specialistiche ambulatoriali è stato recuperato (su un totale di circa 215 mila), insieme al 1% di circa 6 mila ricoveri. In Sicilia sono oltre 3 milioni le prestazioni ambulatoriali e 63 mila i ricoveri non erogati, ma non si sa quanti siano stati recuperati. Così pure in Molise, dove non si hanno notizie certe sul recupero di circa 10 mila prestazioni, fra specialistica e diagnostica, e circa 1100 interventi. Meglio in Valle D’Aosta, dove è stato possibile recuperare il 32% dei ricoveri, il 49% degli screening oncologici (su un totale di circa 12 mila) e il 39% delle prestazioni specialistiche ambulatoriali (su un totale di circa 9 mila). I dati relativi al numero di prestazioni recuperate, sul totale di quelle da recuperare, sono stati forniti anche da Emilia Romagna (95% delle prestazioni e 35% dei ricoveri recuperati al 31/12/2020), Marche (50/70% delle prestazioni e dei ricoveri).

Apprezziamo la decisione del Governo di dare attuazione al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza a partire dall'istruzione, dalla ricerca e dall'innovazione, segno tangibile, come dichiarato dal Presidente del Consiglio Mario Draghi, che “il piano deve disegnare l'Italia di domani, superare le disparità territoriali e i gap di genere”.
Per garantire un rapido accesso ai fondi immediatamente disponibili (3 miliardi per asili nido e servizi per l'infanzia, 400 milioni per le mense, 300 milioni per le palestre, 800 milioni per le nuove scuole e 500 per la messa in sicurezza) ed il loro migliore utilizzo, è indispensabile che siano garantite alcune condizioni.

Poca prevenzione e forti differenze regionali, costi privati a carico del cittadino, assistenza a scuola trascurata. Tecnologie e farmaci innovativi ancora poco utilizzati.

Il 40% dei cittadini con diabete segnala la sospensione delle visite specialistiche anche per un anno a causa della pandemia, il 53% non è inserito in un PDTA specifico, oltre l’86% paga di tasca propria sensori e dispositivi di ultima generazione per il monitoraggio della patologia o per eseguire visite ed esami. Soltanto nel 6% delle scuole è prevista l’assistenza infermieristica, oltre il 13% delle famiglie reputa inadeguato il menù servito nelle mense scolastiche rispetto alle esigenze dietetiche dei piccoli pazienti e quasi la metà rinuncia ad utilizzarle. Ci sono forti differenze tra Nord e Sud del Paese, ci si ammala di più se si appartiene a fasce di popolazione più disagiate, meno se si risiede in una regione del Nord, come Trentino e Veneto che registrano il numero minore di persone con diabete. La mortalità è più elevata al Sud.
Sono alcuni dei dati della II Indagine civica sul diabeteDisuguaglianze, territorio, prevenzione, un percorso ancora lungo”, presentata oggi da Cittadinanzattiva con il contributo non condizionato di Medtronic Italia; la stessa fa riferimento a 7.096 questionari completati (6.743 da cittadini, persone con diabete o genitori di bambini o adolescenti con diabete, 353 da professionisti sanitari). Il 78% di chi ha risposto è affetto da diabete di tipo 2, il 18% da diabete di tipo 1, lo 0,3% da diabete gestazionale, il 2,5% da altre forme.

La presentazione oggi nel corso di una diretta sulle pagine Facebook di Cittadinanzattiva e della Struttura del Commissario Ricostruzione Sisma 2016

I cittadini dei comuni maggiormente colpiti dal terremoto del 2016 possono da oggi rivolgersi allo sportello promosso da Cittadinanzattiva per ricevere informazioni ed assistenza sui procedimenti e le disposizioni normative ed amministrative in tema di ricostruzione, per segnalare eventuali disservizi e trovare strumenti utili per la risoluzione degli stessi.
Lo sportello fa parte delle attività previste dal progetto “Si. Parte - PercorSI di PARTEcipazione comunitaria per la ricostruzione”, promosso nell’ambito dell’Accordo quadro di partenariato siglato tra Cittadinanzattiva, il Commissario Straordinario per la Ricostruzione post sisma 2016 e ActionAid Italia.
I cittadini possono contattare lo sportello allo 06 36718005, nei giorni di martedì e giovedì dalle ore 14:30 alle ore 17:30, oppure per email scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Gli operatori a loro disposizione forniranno informazioni e consulenza, nonché gli eventuali moduli utili, in ambiti quali: le agevolazioni tariffarie sulle utenze di luce, gas e acqua per le abitazioni inagibili; il sisma bonus / ecobonus; le agevolazioni tariffarie sulle utenze domestiche per gli immobili inagibili e per le Sae, le Soluzioni abitative di emergenza; la ricostruzione privata; l’ordinanza 100/2020 attuazione dell’art.12 bis del decreto legge 189/2016; rimborso CAS; le scuole inagibili; la ricostruzione scuole frequenza lezioni studenti nei containers; fatture energia, telecomunicazioni; le case inagibili.

Incrementare da subito le risorse per il Servizio di assistenza domiciliare erogato dai Comuni - stanziando con la prossima legge di Bilancio le risorse aggiuntive necessarie – ed utilizzare i nuovi fondi a disposizione dell’Assistenza domiciliare integrata delle Asl per costruire risposte diverse dal passato per gli anziani non autosufficienti e le loro famiglie.
Sono le proposte contenute nel Piano Nazionale di Domiciliarità Integrata che le numerose organizzazioni del “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza” invieranno al Governo.

Costruiamo un vero e proprio Piano nazionale di Domiciliarità Integrata per gli anziani non autosufficienti che attraverso tre azioni politiche e gli opportuni investimenti - a cominciare appunto dal SAD - ribalti la prospettiva e possa da subito fornire risposte agli anziani non autosufficienti e alle loro famiglie, senza dover aspettare la riforma complessiva prevista dal PNRR tra il 2023 e il 2024”, dichiarano le organizzazioni promotrici.

Ecco le tre azioni previste dal Piano che è consultabile sul sito web https://www.pattononautosufficienza.it/documenti/avviare-nel-2022-il-piano-nazionale-di-domiciliarita-integrata/

Screening neonatali: Cittadinanzattiva, con il contributo non condizionato di Roche, lancia un’indagine a livello nazionale sull’accesso al servizio. La legge 167/2016 ha esteso lo screening neonatale obbligatorio a circa 40 malattie metaboliche ereditarie (screening neonatale esteso) e ha istituito il Centro di coordinamento sugli screening neonatali presso l'Istituto Superiore di Sanità (ISS) per assicurare la massima uniformità di tempi e procedure sul territorio.
In questo contesto, il questionario realizzato da Cittadinanzattiva, e inviato a tutti i centri del Sistema Regionale Screening Neonatale Esteso, si propone tre obiettivi focalizzati attorno al tema dell’accesso: identificare le criticità che non hanno permesso l’implementazione della legge in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale, individuare le buone prassi che hanno permesso di adeguarsi in modo tempestivo alla normativa e, infine, verificare la possibilità di estendere gli attuali screening neonatali anche ai test genetici.

Nel prossimo futuro – chiarisce Anna Lisa Mandorino, Segretaria generale di Cittadinanzattiva - il SSN deve essere pronto a individuare modelli organizzativi più efficienti, tempestivi e uniformi sul territorio e ad accogliere le nuove opportunità che la scienza mette a disposizione. Non possiamo perdere altro tempo e soprattutto non possiamo permettere che a perdere tempo siano i pazienti”.

XIX Rapporto sicurezza scuola

Oltre la metà delle scuole senza certificazioni; 17mila le classi sovraffollate; tre crolli al mese nell’ultimo anno scolastico. I problemi ancora irrisolti della scuola italiana. E sui nidi mancano informazioni ufficiali.

Scarica il Rapporto integrale, l’Abstract e le infograficheSul nostro canale Youtube la testimonianza di due dirigenti scolastici di Napoli e Palermo alle prese con problemi di sovraffollamento delle classi e di mancanza di spazi.

460 mila i bambini e ragazzi che studiano in 17mila classi con più di 25 alunni; il problema è concentrato soprattutto nelle scuole superiori, dove il 7% delle classi è in sovrannumero, con le maggiori criticità nelle regioni più popolose come la Lombardia (con 1889 classi over25), l’Emilia Romagna (1131), la Campania (1028).
Più della metà degli istituti scolastici è privo del certificato di agibilità statica (54%) e di quello di prevenzione incendi (59%); il 39% è senza collaudo statico. 35 gli episodi di crolli che si sono verificati a scuola fra settembre 2020 ed agosto 2021, circa tre al mese.
Inoltre sono 17.343, pari al 43% del totale, le scuole in zone ad elevata sismicità. Notizie incoraggianti sulla ricostruzione degli istituti scolastici colpiti dal sisma del 2016: gli interventi in corso o programmati riguardano 433 istituti, con un impegno di spesa di 1,2 miliardi di euro.

Sono alcuni dei dati del XIX Rapporto “Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola” presentato oggi da Cittadinanzattiva.


“IL GOVERNO NON CI HA ASCOLTATO SU PARTECIPAZIONE E TRASPARENZA DEL PNRR, OGGI INIZIAMO NOI IL MONITORAGGIO CIVICO DEI PROGETTI” 
Eventi in presenza 18 settembre Spazio DumBO, la Baia, 10.30 - 17.00  
Segui la diretta su www.festivalpartecipazione.org e  
su facebook.com/festivaldellapartecipazione 
 

Ottenere dal Governo la totale trasparenza dei dati (in formato aperto, disaggregati e continuamente aggiornati) relativi ai progetti del PNRR e dare strumenti concreti per consentire la partecipazione dei cittadini, attraverso una mobilitazione dal basso per il monitoraggio civico su come verranno utilizzate e indirizzate le ingenti risorse stanziate dall’Europa. Con questo obiettivo torna a Bologna per la sua sesta edizione il Festival della Partecipazione, luogo di idee e dibattiti, promosso da ActionAid Italia, Cittadinanzattiva e Legambiente con la partecipazione della Fondazione per l'innovazione Urbana. Una giornata di eventi che si svolgerà in presenza il 18 settembre a Bologna presso la Baia, all’interno dello Spazio DumBo e che verrà trasmessa anche in diretta on-line sui canali del Festival, con la media partnership di Radio Città Fujiko.  

Nell’ottobre del 2020, in occasione della quinta edizione del Festival della Partecipazione, le organizzazioni promotrici hanno lanciato il programma Follow the Money, con l’obiettivo di promuovere una grande campagna di monitoraggio civico del PNRR. Nell’ambito di Follow the Money si è così deciso di costituire l’Osservatorio civico PNRR, un osservatorio nazionale indipendente con un duplice scopo: verificare la qualità, la trasparenza e l’inclusività dell’intero processo decisionale del Piano -  prima, durante e dopo la sua approvazione - e monitorare i progetti e le opere previsti dal PNRR stesso, attraverso il coinvolgimento diretto dei cittadini e delle comunità, sui quali quei progetti avranno un impatto diretto. Considerato il radicamento sui territori e il patrimonio di esperienze e competenze maturate negli ambiti di intervento del Piano, si comprende bene come il ruolo e il protagonismo dei cittadini, oltre che delle organizzazioni della società civile e delle comunità in generale, risulti essenziale.  

L’Osservatorio Civico PNRR ha promosso nell’ultimo anno numerose iniziative volte a chiedere una maggior trasparenza nel processo di sviluppo e implementazione del PNRR, attraverso la richiesta di pubblicazione di tutti i dati e di strumenti di partecipazione della società civile nella fase decisionale e attuativa dei progetti. Nulla è stato fatto finora e le risposte arrivate dal Governo sono insufficienti. Pretendiamo azioni concrete in merito alla partecipazione delle organizzazioni civiche al tavolo di partenariato del PNRR.Oggi da Bologna nel workshop del pomeriggio, con oltre 36 organizzazione della società civile, iniziamo a lavorare concretamente sul monitoraggio, la nostra mobilitazione è il segnale che la partecipazione non è una concessione dall’alto ma poggia sulla capacità e l’energia delle persone che decidono di organizzarsi” spiegano le organizzazioni promotrici del Festival. 

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Il progetto promosso da Fondazione Unipolis e Cittadinanzattiva, frutto del lavoro di 2.000 studenti di 57 scuole italiane, immagina e delinea la mobilità e le comunità del futuro.

Tra le proposte: app in grado di premiare chi utilizzi mezzi green, aree sostenibili e integrate nelle città dove ricaricare auto e bici, panchine a pannelli solari, autobus mangia smog e sensori in grado di rilevare se il guidatore abbia assunto alcol o stupefacenti.

Dieci delegazioni di altrettante scuole superiori, provenienti da Torino fino a Palermo, hanno presentato e consegnato il Manifesto a Roma al Ministro Enrico Giovannini.

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Abrogare la disposizione contenuta nel DPR 81 del 2009, che consente fino a 30 alunni per classe nelle scuole secondarie di I e II grado, per ritornare ovunque ai parametri stabiliti dalla normativa antincendio (DM 26.08.1992) che fissano il numero massimo in 25 alunni (26 con l’insegnante) e a quelli del DM18/12/1975 che prevede uno spazio “vitale” per alunno di mq 1,80 e mq 1,96 secondo il tipo di scuola.

È la richiesta che Cittadinanzattiva avanza con forza per superare un paradosso normativo e uscire dall’emergenza che vede, all'avvio domani dell'anno scolastico nella gran parte delle regioni, quasi 17.000 classi con oltre 25 alunni, appartenenti nel 55% dei casi agli Istituti di II grado. “Una situazione che va sanata una volta per tutte per ottemperare alle esigenze di sicurezza legate non solo all'emergenza sanitaria ma anche alle emergenze che si potrebbero creare per il rischio alluvione e sismico, che interessano il nostro territorio nazionale. Oltre a ciò si migliorerebbe la vivibilità e il benessere all’interno delle aule, si assicurerebbe una migliore qualità dell'insegnamento e dell'apprendimento, delle relazioni interpersonali significative a beneficio di tutti ma soprattutto dei ragazzi più fragili”, dichiara Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale Scuola di Cittadinanzattiva.

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