Editoriale

Un milione di firme raccolte contro una legge elettorale iniqua, un referendum stravinto in difesa dell’acqua pubblica e contro il nucleare, milioni di donne in piazza per dire “se non ora quando”, politici di governo contestati ogni volta che mettono il naso fuori dal Palazzo, imprenditori, solitamente conservatori, sul piede di guerra, un susseguirsi di iniziative civiche su temi fondamentali come la difesa del welfare e la lotta al malaffare, alla corruzione e all’indecenza.

Più di un milione e duecentomila firme per chiedere l'abrogazione della legge elettorale Calderoli. Un risultato clamoroso e inaspettato. Che ci dice, però, quanto sia forte il desiderio di cambiamento dei cittadini, l'urgenza di voltare pagina. Con questi numeri, i benpensanti beneducati per i quali ogni occasione è buona per criticare l'ignavia e la mancanza di senso civico degli italiani sono serviti.

Si è concluso con la Risoluzione del 13 settembre 2011 il monitoraggio del Parlamento Europeo sulla mediazione nelle controversie civili e commerciali.L'Italia ha recepito la direttiva con il decreto legislativo 28/2010 (noto come legge sulla media conciliazione) Sono pochi i Paesi che non hanno ancora dato piena attuazione alla direttiva europea sulla mediazione mancano all'appello solo Repubblica Ceca, Austria, Finlandia. Secondo il Parlamento Europeo la nostra legge sulla mediazione non è poi così male; anzi il PE ritiene che nonostante le forti polemiche avute in particolar modo in Italia la mediazione proprio nel nostro Paese sta dando buoni risultati.

Nuovo anno scolastico e va peggio di prima. Di nuovo aule sporche e insicure, aule ancora più affollate, tagli di bilancio che continuano ad infierire e che rendono difficile il sereno svolgimento delle attività scolastiche. L’Italia investe poco sull’istruzione, è una constatazione confermata da tutte le rilevazioni statistiche. Il nostro Paese riserva alla scuola il 4,8% del Pil, mentre in media i paesi Ocse le garantiscono il 6,1%. I numeri mostrano un gap tra l’Italia e gli altri Paesi europei, non c’è niente da fare. Il primo effetto di questo disinvestimento sulla scuola è il fenomeno della dispersione scolastica e la disoccupazione giovanile.

european day 2011L'11 e il 12 Aprile 2011 si è tenuta a Bruxelles la Conferenza Europea della V Giornata Europea dei diritti del malato, promossa da Cittadinanzattiva-Acn. Quest'anno la Conferenza è stata supportata dalla Commissione Europea nell'ambito del "Public Health Programme".

Gli elementi che caratterizzano e rendono particolarmente inquietante la crisi italiana sono la ormai completa perdita di credibilità della rappresentanza politica e il venire meno della fiducia pubblica. È questa la debolezza che, ormai da mesi, i mercati stanno sanzionando duramente, a prescindere dai contenuti della manovra approvata ieri in via definitiva. 

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Mentre tutte le attenzioni erano rivolte alla Norvegia e, relativamente al nostro Paese, alle polemiche innescate dalle dichiarazioni di Borghezio o alla nomina del nuovo ministro della giustizia, si è consumato  l’ennesimo tentativo della maggioranza parlamentare di ridimensionare il ruolo del giudice, inibendogli la facoltà di ridurre le liste testimoniali delle parti. Le liste testimoni sono spesso vere e proprie lenzuolate, con conseguente ovvia possibilità di allungare a piacere i tempi del processo.
Per non farci mancare niente, ecco l’altra chicca: l'inutilizzabilità delle prove acquisite in altri procedimenti. 

 

punto_18_02_10Qualche "piccola" proposta per dare ossigeno al Paese
L'approvazione della manovra finanziaria è stata, giustamente, seguita da una ondata generale di indignazione che ha trovato, come sempre da qualche tempo, la sua massima visibilità nella rete. Organi di informazione solitamente moderati, come Famiglia Cristiana, hanno parlato di "macelleria sociale" e tutti i commentatori hanno stigmatizzato il fatto che i "costi della politica" e (aggiungiamo noi, delle sue clientele) non sono stati scalfiti.

Ci auguriamo, insieme al presidente Napolitano, che nei prossimi giorni il Parlamento riesca ad approvare la legge finanziaria e che questo sia sufficiente a parare gli attacchi in corso sui mercati finanziari. Ciò posto, la qualità della manovra proposta è pessima: i costi gravano quasi integralmente sui soggetti deboli e su una classe media già messa a dura prova dalla crisi, le misure più rilevanti sono sfacciatamente rinviate alla prossima legislatura e, soprattutto, dietro l’affastellamento di sforbiciate e nuovi balzelli, non si intravvede nessuna strategia.

conferenzaLe notizie di questi giorni relative alla manovra finanziaria e alla riduzione dei costi della politica ci lasciano profondamente perplessi. Da una parte, c’è un Governo sempre più screditato che non esita a forzare la legislazione per introdurre norme a tutela degli interessi privati del premier. Certo, alla fine il gioco è stato scoperto e la norma è stata ritirata. Intanto, però, il tentativo spudorato di abusare del potere legislativo per garantire l’impunità dei potenti c’è stato.

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