Editoriale

punto_18_02_10Qualche settimana fa, dalle frequenze di Radio 24,  senza equivoci, chiara come quella del bambino sui vestiti dell’imperatore, la voce di Massimo Cacciari, illuminato intellettuale di sinistra già sindaco di Venezia, si è levata ad indicarci il vero male da cui è affetta l’Italia: i suoi cittadini, la società civile.
Aldo Grasso, famoso critico televisivo, dalle pagine di Sette il magazine del Corriere della Sera, non ha mancato di congratularsi con la “verità quasi commovente” che l’illustre filosofo ha finalmente avuto il coraggio di dire, di urlare, anzi, come una liberazione.

punto_18_02_10E meno male che ogni tanto parlano i numeri. Freddi, assoluti, eppure in grado di fotografare le cose meglio di mille parole, o di talkshow resi inutili dal continuo ricorso alle urla, ogni qualvolta un interlocutore voglia esporre una idea diversa da quella appena ascoltata.In questo caso, parliamo dei dati diffusi lunedì 28 marzo dal nostro Istituto nazionale di statistica sull'andamento del risparmio delle famiglie italiane: riescono a mettere da parte il 60% in meno rispetto a venti anni fa, cioè (in valori attualizzati), erano 4000 euro nel 1990, oggi sono 1700.

Oltre alla consuete domande che le vengono sottoposte normalmente e non avendo la possibilità di rivolgergliele direttamente, le vorremmo sottoporre alcune questioni estremamente concrete ma ancora irrisolte.
Aule sovraffollate sì, aule sovraffollate no?
Lo scorso 4ottobre ha dichiarato che il fenomeno delle classi sovraffollate sarebbe di “modeste dimensioni” in quanto rappresenterebbe solo lo 0,4% del totale delle classi e che quelle sovradimensionate, ovvero con 30 o più alunni, riguarderebbe soprattutto le scuole secondarie di secondo grado. Ammesso e non concesso che sia così (perché i dati sono quelli resi noti dal Ministero e non c’è modo di verificarne la loro attendibilità) il Ministro sa che lo 0,4% delle classi corrisponde a 1.500 classi per un totale di 45.000 studenti circa?

punto_18_02_10Quanti pensieri e quanto sgomento nel seguire le vicende giapponesi! Il paese più attrezzato del mondo per fare fronte ai rischi si trova in una situazione disastrosa, che sarebbe stata ancora più grave senza, appunto, questa attenzione, ma che registra così tanti morti, tanta distruzione e un rischio enorme quale quello nucleare.
Non vorrei soffermarmi su quest’ultimo rischio, quello che fa più paura, che tocca un popolo che sapeva bene di che cosa stiamo parlando per esserci già passato.

firma testamento 2015 02 25

Perché se siamo capaci di intendere e di volere abbiamo il diritto di esprimere la nostra volontà su un trattamento medico e se non lo siamo più abbiamo, invece, un diritto a metà? Sia perché il medico non è obbligato a rispettare la nostra volontà, anche se messa per iscritto in una Dichiarazione Anticipata di Trattamento, sia perché sui trattamenti come idratazione e nutrizione artificiale non abbiamo diritto di parola.
A due anni esatti dal dibattito promosso da Cittadinanzattiva sul testamento biologico abbiamo ottenuto un Disegno di Legge contraddittorio, che non piace nemmeno ai sostenitori della vita ad ogni costo.

punto_18_02_10Ormai lo sappiamo. La corruzione e le frodi dilagano in Italia. Lo conferma la relazione della Corte dei Conti alla fine dello scorso febbraio.
Di quella relazione colpisce non tanto l'analisi del fenomeno (purtroppo ormai fin troppo noto), ma la nettezza con cui la Corte critica il pacchetto di misure annunciate di recente dal Governo: tutte misure contrarie rispetto a quelle che servirebbero per fronteggiare la corruzione.

manicomio 2015 02 25

Quanti sanno che in Italia esistono ancora i manicomi? Se in molti casi sono i cittadini a non saperlo, così come molti parlamentari e membri del Governo, sembra che il Ministro della Salute lo abbia scoperto da poco,  constatando come stanno veramente le cose quando ha visto le immagini di un video girato fra ottobre e dicembre scorsi nei sei cosiddetti “Ospedali” Psichiatrici Giudiziari (OPG): degrado, dolore, abbandono, altro che cure psichiatriche.
Ci è voluta la determinazione della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale per portare finalmente alla luce una situazione disastrosa, una palese violazione dei diritti umani che avviene da anni nel nostro Paese sotto gli occhi di tutti, nell’indifferenza totale di chi amministra e governa, soprattutto a livello regionale.

punto_18_02_10

Ci sono molti motivi per i quali un Movimento come il nostro può gioire, e gioisce infatti, dell’enorme successo della manifestazione di domenica scorsa, a difesa della dignità delle donne.
In tutta Italia, e persino fuori dai confini del nostro Paese, una nuvola compatta, combattiva, e positiva, di donne in sciarpa bianca, si è riversata nelle piazze, accompagnate moltissime dai loro uomini, così come da figlie e figli.

punto_18_02_10

Peccato. A vedere sotto i nostri occhi la progressiva agonia della riforma Brunetta cresce un forte sentimento di rammarico. Il decreto legislativo 150 del 2009 - che introduce importanti novità in tema di trasparenza e performance delle istituzioni pubbliche - rappresentava un formidabile passo in avanti in termini di efficacia, efficienza e produttività della PA e offriva indirizzi importanti in termini di lotta alla corruzione e agli abusi di potere.

 

"Pur nell'evoluzione del quadro complessivo, i Capi delle corti pongono in evidenza soprattutto difficoltà d'ordine strutturale connesse: al crescente aumento della domanda di giustizia penale, non bilanciata da qualche segnale di rallentamento della domanda di giustizia civile di primo grado; all'anacronistica distribuzione geografica degli uffici giudiziari; alla carenza di strutture e risorse, che impedisce in molti uffici l'attività d'udienza pomeridiana; alle difficoltà e alla lentezza che patisce il processo d'informatizzazione; alla scopertura di organici; alla progressiva diminuzione di personale amministrativo e tecnico". Senza mezzi termini e giri di parole il Primo Presidente della Corte Costituzionale, Ernesto Lupo, snocciola i mali della giustizia Italiana e lo fa in occasione della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario 2011.

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