Editoriale

punto_28_10_10È possibile, anzi probabile, che la camorra soffi sul fuoco della protesta popolare di Terzigno. Non sono, inoltre, accettabili le violenze e le distruzioni di beni pubblici. Non si possono, però, usare questi argomenti per  nascondere la vera sostanza del problema, e cioè il fatto che il Presidente del Consiglio, il Ministro dell’Ambiente, il capo della Protezione civile, il Governatore della Campania e il Sindaco di Napoli (e insieme a loro qualche decina di amministratori ed alti funzionari)...

L’ipotesi di una costituenda “Scuola Spa” è apparsa su alcuni quotidiani nei giorni scorsi ma non è stata seguita da dichiarazioni ufficiali da parte di nessuno dei tre Ministeri (Economia, Infrastrutture ed Istruzione) da cui sarebbe partita la proposta. Questa circostanza, già di per sé singolare, desta grande preoccupazione perché, alla luce di episodi precedenti (link all'elenco delle 12.000 scuole a rischio sicurezzalink all'elenco delle 2.400 scuole rischio amianto) si è visto come spesso trapelino notizie per le quali si aveva già pronto un piano di interventi e di finanziamenti non condiviso con i soggetti istituzionalmente preposti per competenze, regioni, province, comuni, men che meno con le famiglie e i ragazzi direttamente coinvolti.

 ict tlc 2015 02 25

Sono passati tre anni dall’entrata in vigore della legge Bersani che ha introdotto, tra l'altro, maggiori tutele per il cittadino nel settore delle telecomunicazioni. Come probabilmente qualcuno ricorderà, lo scopo era quello di favorire una maggiore apertura del mercato, garantendo ai consumatori la possibilità di scegliere tra le diverse compagnie telefoniche quella a loro più conveniente.
Da qui una serie di incipit:
-garantire ai consumatori finali un adeguato livello di conoscenza sugli effettivi prezzi del servizio

 

Cento milioni di euro. Questa è la cifra che il quotidiano "La Stampa" (2 ottobre) ha calcolato come "giro" della corruzione nella sanità italiana. Sono soldi che riguardano secondo la Corte dei conti le fatture fraudolente, il mancato completamento di strutture e il mancato uso di macchinari, costruite e comprati per fare qualche favore a qualcuno, le spese per corsi di formazione mai tenuti, la gestione irregolare delle case di cura convenzionate, le ingiustificate prescrizioni dei farmaci. Tanti soldi, poca trasparenza, controlli scarsi, troppi interessi politici e clientelari.
Pochi giorni fa l'ennesimo scandalo, quello di Firenze che ha portato a 6 arresti domiciliari, l'interdizione di 13 manager, 30 persone indagate.

 

Il comitato di Basilea sulla vigilanza bancaria ha dato il via libera tecnico al nuovo accordo "Basilea 3", per rafforzare il patrimonio delle banche ed evitare crisi globali future, imponendo requisiti patrimoniali più severi per l'operatività delle banche, in modo che gli istituti abbiano più risorse per resistere a una crisi come quella dei mutui subprime che ha messo in ginocchio il sistema finanziario internazionale. In pratica, le banche centrali vogliono che gli istituti di credito abbiano più capitale, meno strumenti finanziari rischiosi e meno indebitamento. Le nuove norme dovrebbero entrare in vigore dal 2013 e saranno poi effettivamente applicate solo nel 2019, su forte spinta dei grandi gruppi bancari mondiali.

 

unicredit 2015 02 25 

Se dovessi sintetizzare il motivo principale per cui siamo dispiaciuti della fuoriuscita di Profumo da Unicredit direi: questa è una vittoria degli shareholder contro gli stakeholder. Mi spiego meglio. Gli azionisti, gli shareholder, che hanno vinto questa battaglia hanno guardato soprattutto ai loro interessi, sacrosanti dal loro punto di vista e soprattutto tesi a non perdere quote di potere e di controllo all'interno del colosso bancario.Noi, in quanto cittadini consumatori siamo gli stakeholder, non i proprietari ma i portatori di interessi in quanto clienti e utenti del servizio bancario. Forse ci stavamo abituando male, ci piaceva essere presi in considerazione, non quanto gli azionisti, ma sicuramente più che nel passato, nelle scelte della banca. 

 

culla partorire 2015 02 25

L’allarme nel campo della ginecologia ha ormai assunto dimensioni nazionali, che mettono fortemente in discussione la fiducia nel personale e nelle strutture. Le storie sono tante, tutte diverse, ma la rabbia che scatenano è la stessa. Bambini nati con gravi lesioni, mamme che perdono la  vita o che, nella migliore delle ipotesi, non potranno più avere gravidanze, fino al caso di medici privati che entrano in conflitto con medici ospedalieri e litigano violentemente in sala parto.
Ma non eravamo il Paese più sicuro al mondo in cui partorire?La verità è che nessuno ha preso sul serio quello che da anni denunciamo: troppi parti cesarei realizzati non per motivi clinici, ma perché programmabili e meglio remunerati, eppure con più rischi per la mamma; visite private che aprono le porte ai ricoveri in ospedale, poca separazione tra pubblico e privato e poca trasparenza, soprattutto nella gestione dell’intramoenia.

punto_09_09_10La morte di Angelo Vassallo, l'amministratore del piccolo Comune di Pollica, in provincia di Salerno, non è il classico omicidio di camorra, sebbene la Camorra sia secondo gli inquirenti il mandante e l'esecutore di questo delitto. Non lo è perché avviene dopo più di venti anni da un episodio del genere in Campania, non lo è perché di certo il Cilento non è Scampia, il quartiere della Sanità o qualunque altro luogo ad alta concentrazione di criminalità organizzata in cui ci si potrebbe aspettare un episodio del genere.

punto_29_07_10Un codicillo nascosto nella manovra minaccia di stravolgere i principi di legalità e trasparenza dei lavori pubblici: con la nuova norma il governo Berlusconi autorizza tutti i dirigenti ministeriali ad assegnare contratti milionari con procedure "secretate". Ogni capo della burocrazia romana potrà decidere personalmente, in pratica, non solo di affidare un maxi-appalto a un'impresa di sua fiducia, evitando così qualsiasi gara, ma addirittura di tenere riservata la stessa esistenza del contratto, senza dover pubblicizzare contenuti, importi e aziende beneficiate.

 

Con l’Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano concernente il Piano nazionale per la prevenzione per gli anni 2010-2012 del 29 aprile 2010 si stabilisce che entro il 30 settembre ciascuna Regione adotterà il piano regionale per la prevenzione, indicando gli obiettivi che il nostro Paese nelle diverse articolazioni istituzionali deve raggiungere e destinando a tal scopo 200 milioni di Euro oltre alle risorse già previste per la realizzazione degli obiettivi del piano sanitario nazionale.
Le aree di intervento con le quali le Regioni faranno i conti sono: programmi di prevenzione collettiva; programmi di prevenzione rivolti a gruppi di popolazione a rischio; programmi di prevenzione individuale; medicina predittiva.

 

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