Giustizia

vecchia foto

Il racconto di crimini di guerra commessi in Italia durante l’occupazione nazifascista risulta finalmente consultabile online sul sito dell’Archivio storico della Camera dei deputati. Tredicimila pagine e oltre novecento fascicoli che raccontano la storia delle stragi di oltre quindicimila persone; fascicoli occultati che furono ritrovati solo nel 1994 in un armadio che aveva le ante rivolte verso il muro.

giulio regeni

Il prossimo 25 febbraio a Roma, presso l’ambasciata egiziana, si terrà un sit-in promosso dalla CILD - Coalizione Italiana Libertà e Diritti civili e dall'Associazione Antigone per chiedere verità e giustizia per il giovane ricercatore ucciso al Cairo in circostanze ancora ignote.

8xmille scuola 2015 02 20

Come noto, la legge Pinto intende assicurare un’equa riparazione a chi abbia subito un danno conseguente all’irragionevole durata di un processo. Secondo le disposizioni contenute nella legge, il termine è considerato ragionevole se il processo ordinario non eccede la durata di tre anni in primo grado, due in secondo grado ed un anno nel giudizio dinnanzi la Corte di Cassazione.

migranti

Il prossimo 25 febbraio 2016, alle ore 11.00 a Roma, presso la Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI), si svolgerà una conferenza stampa di presentazione del nuovo Rapporto di monitoraggio sull’accoglienza dei migranti realizzato dalla campagna LasciateCIEntrare. Nell’ambito della conferenza, un’attenzione particolare sarà dedicata al sistema dell’accoglienza straordinaria per i migranti in Italia: sarà infatti presentato anche il Rapporto InCAStrati realizzato da Cittadinanzattiva, Libera e LasciateCIEntrare che dà conto delle iniziative civiche promosse dalle tre organizzazioni in questi mesi sui Centri di accoglienza straordinaria (CAS).

Nella puntata di Presadiretta dello scorso 14 febbraio è stata tramessa una inchiesta dal titolo “Senza Sbarre” condotta sul sistema carcerario all’estero. In particolare, il reportage è stato girato in Norvegia dove esiste un sistema penitenziario totalmente diverso da quello italiano, in cui i detenuti non hanno sbarre e possono godere degli spazi aperti mantenendo la loro dignità di essere umano.

All’indomani della condanna europea per i fatti della scuola Diaz di Genova, il Governo aveva sottolineato la necessità di introdurre subito il reato di tortura nell’ordinamento italiano ma, a distanza di tempo, è ancora tutto bloccato ed il testo fermo al Senato.

Il Ministro della Giustizia Andrea Orlando ha istituito da pochi giorni un apposito gruppo di lavoro sulla sinteticità degli atti processuali, con specifico riguardo ai procedimenti di competenza della Corte di Cassazione. Rendere la Giustizia più rapida ed efficiente, migliorando la capacità del sistema di dare risposte rapide, efficaci e di qualità alla domanda di giustizia, realizzando processi equi e di ragionevole durata.

Solo qualche giorno fa, nell’ambito della delega al governo per la riforma del processo civile, la Commissione Giustizia della Camera ha votato un emendamento che prevede la soppressione dei Tribunali per i minorenni e l’ufficio delle Procure minorili. Secondo la proposta emendativa, nell’ottica di una razionalizzazione volta a ridurre la frammentazione delle competenze ora attribuite ad autorità giudiziarie diverse, Procure e Tribunali minorili verrebbero accorpati come sezioni specializzate per la persona, la famiglia e i minori alle Procure e Tribunali ordinari.

Un posto rimasto vacante dal 2014, per ben due anni, nonostante l’importanza che riveste la figura del Garante dei detenuti come organo con funzioni di garanzia e osservazione delle situazioni di privazione della libertà personale e detenzione, come previsto dalla Legge n. 10 del 2014. La scelta è ricaduta sul prof. Mauro Palma, ex Presidente del Comitato europeo per la prevenzione della tortura, persona che sembra riassumere in sé le tutte le caratteristiche di competenza, autorevolezza e indipendenza necessarie.

Revisione della geografia giudiziaria, atto secondo. E’ infatti in corso il programma ministeriale per la seconda riforma volta alla revisione degli uffici giudiziari delle Corti di Appello, ma non senza problemi.  E va bene razionalizzare, ridurre, semplificare per efficientare e migliorare un servizio ma quando a farne le spese sono i cittadini tutto appare quanto mai problematico. L’obiettivo di questa spending review, sommariamente, è quello di ridurre gli uffici giudiziari di secondo grado, assicurando che le Corti di Appello abbiano sede soltanto nel comune capoluogo di regione e che le relative circoscrizioni coincidano con il territorio della regione stessa.

Condividi