Giustizia

Il 9 marzo scorso si è svolta la prima udienza davanti al Tribunale Civile di Roma per il ricorso presentato dagli ex consiglieri regionali del Lazio per l’annullamento dei tagli ai vitalizi dei consiglieri stessi, conseguenti alla approvazione della legge regionale che ne riduceva leggermente gli importi.

Sono state depositate le motivazioni della sentenza della Corte di Cassazione emessa lo scorso 15 dicembre 2015 e che ha annullato l’assoluzione dei cinque medici dell’ospedale Pertini presso cui il giovane Stefano Cucchi era stato ricoverato, deceduto dopo una settimana, disponendo un appello-bis per omicidio colposo.

Il Ministero della Giustizia ha pubblicato il rapporto statistico 2015 relativo alla mediazione civile redatto dalla Direzione Generale di Statistica e Analisi Organizzativa, nel quale si evidenziano i risultati che la mediazione ha ottenuto e sta avendo nel nostro Paese. Il trend positivo del 2014 viene confermato anche nel 2015: i dati riportano un aumento dei procedimenti, che sono passati dai 295.010 del 2014 ai 300.455 dello scorso anno.

Che fine ha fatto il testo di legge sull’introduzione del reato di tortura nel nostro ordinamento? Ne avevamo già parlato nella nostra newsletter qualche settimana fa ma il problema è quanto mai attuale, serio e reale. In molti altri Paesi si tratta di un reato riconosciuto e punito, spesso con il massimo della pena: in Italia non accade la stessa cosa ed il testo di legge è ormai fermo, nel dimenticatoio legislativo tutto italiano.

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E’ arrivato il primo ok alla c.d. “stepchild adoption”, ovverosia alla adozione dei figli da parte del convivente: si tratta del primo caso in Italia. Il Tribunale dei Minori di Roma ha infatti trattato e giudicato positivamente l'adozione di due bambine da parte della compagna della madre: la novità è che ciascuna delle due donne era contemporaneamente madre biologica di una bambina e chiedeva l’adozione dell’altra.

Sono più che raddoppiati, rispetto al 2014, gli investimenti per la digitalizzazione del settore giustizia grazie anche all'utilizzo, per la prima volta, di fondi europei. Adesso però la vera sfida è capire se ci troviamo di fronte ad un processo di modernizzazione che possa rendere davvero il servizio Giustizia facilmente accessibile da parte dei cittadini.

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Il 18 aprile prossimo riprenderà il processo a carico di Maurizio Venafro e Mario Monge, uno dei filoni della maxi inchiesta “Mafia Capitale”. I due, rispettivamente ex dirigente della cooperativa Sol.Co. ed ex capo di gabinetto del presidente della Regione Lazio, rispondono dell’accusa di turbativa d’asta in merito alla gara d’appalto del servizio Recup, il centro unico di prenotazione della sanità laziale.  

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Un’iniziativa lodevole, quella messa in atto dalla Regione Calabria: è stato infatti promosso un progetto di sviluppo di una rete di Sportelli di Giustizia nel Circondario del Tribunale di Castrovillari, in provincia di Cosenza. Gli Sportelli di Giustizia sono punti di informazione al servizio dei cittadini che devono rivolgersi al Tribunale per amministrazioni di Sostegno, Tutele e Curatele, fungendo da osservatorio sui bisogni di informazione e sulle necessità espresse dalle famiglie, dalle persone fragili, dagli amministratori di sostegno e dalle organizzazioni coinvolte.

Indennizzi ridotti e previsione di “rimedi preventivi” per non perdersi il diritto di far valere la propria titolarità all’azione volta ad ottenere un indennizzo per chi sia stato vittima di processi irragionevolmente lunghi, come stabilito dalla Legge Pinto. Eppure, a fronte di una legge davvero giusta per i cittadini, che spesso si trovano costretti ad invecchiare insieme alle loro cause, con la Legge di Stabilità in vigore da gennaio 2016 molto è cambiato e, purtroppo, in maniera nettamente peggiorativa.

amnesty international evento 8 marzo a roma

Amnesty International si fa promotrice di una campagna di sensibilizzazione sul diritto alla libertà di prendere decisioni sulla propria salute, il proprio corpo, la propria sessualità e la propria vita riproduttiva senza paura, coercizione, violenza o discriminazione. La necessità di tale campagna è legata alle ancora troppe violazioni che in questo ambito si registrano, come il mancato accesso alle informazioni sulla sessualità e la riproduzione, ai relativi servizi sanitari relativi e sulla contraccezione; l’impossibilità di scegliere il proprio partner e se e quando avere figli; le mutilazioni dei genitali femminili, gravidanze, sterilizzazioni, aborti e matrimoni forzati.

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