le residenze sanitarie assistenziali rsa una guida in tempi di emergenza

L’obiettivo di questo vademecum è fornire una guida generale per quanto concerne i comportamenti e le attenzioni da adottare nel contesto delle RSA per poter tutelare al meglio i nostri cari, soprattutto a seguito delle varie disposizioni normative emanate dagli ultimi Decreti.

Il DPCM del 13 Ottobre e le nuove misure per le RSA
Le disposizioni emanate dal Governo attraverso il DPCM del 13 Ottobre scorso, di concerto con l’Istituto Superiore di Sanità e il Comitato Tecnico Scientifico, hanno visto ripristinare misure di elevata attenzione per quanto concerne l’ingresso dei visitatori e degli accompagnatori nelle strutture.
Il testo recita quanto segue: l'accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (RSA), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione”.
Questa disposizione, che in qualche modo ci riporta al periodo del primo lockdown nazionale, presenta un’importante precisazione, ossia la possibilità per le Direzioni sanitarie delle singole strutture di decidere se e come consentire l’accesso ai visitatori, anche in relazione allo scenario epidemiologico della regione nella quale ha sede la struttura. Ed è proprio quest’ultima questione ad essere al centro dell’ultimo DPCM nazionale, emanato nei giorni scorsi. È quindi necessario, prima di procedere ulteriormente, comprendere quali siano i suddetti scenari previsti e quali limitazioni comportano.

CALL CENTER GRATUITO PIU SAI PIU

Il call center servizi pubblici locali fornisce gratuitamente al cittadino informazioni, assistenza e consulenza in tema di
gestione dei rifiuti, acqua (servizio idrico), trasporto pubblico e asili nido comunali.

Chiamaci come hanno fatto Riccardo, Cristina, Francesca, Erika e tanti altri ancora. I nostri servizi sono gratuiti! 
Riccardo. 53 anni. Operaio di Guidonia.
<Ho ricevuto una bolletta dell’acqua di 3.000 euro per consumi che poi ho scoperto essere dovuti ad una perdita occulta. Non sapevo cosa fare: se e come pagare tutti quei soldi! Ho chiamato lo 0636718040 di Cittadinanzattiva che ha seguito e risolto il mio caso>.

Molte sono state le notizie e le discussioni che si sono succedute durante questi mesi estivi in merito alla prossima riapertura delle scuole, dalla riorganizzazione degli spazi ai comportamenti da adottare nel caso in cui si registri un caso di positività all’interno degli istituti, e innumerevoli sono state le soluzioni proposte dal Comitato Tecnico Scientifico. In vista dell’imminente ripresa delle attività scolastiche, prevista per il 14 Settembre prossimo (con alcune variazioni da Regione a Regione), ecco le principali novità fin qui introdotte.

Invitiamo i cittadini che volessero segnalarci disagi per la riapertura delle scuole o buone pratiche messe in campo dagli istituti per l'avvio dell'anno scolastico a scriverci a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 

La gestione degli spazi comuni
Il primo pensiero che ci viene in mente pensando alla scuola sono senza dubbio gli spazi comuni, da sempre luogo di aggregazione e ritrovo degli alunni tra una lezione e l’altra: la ricreazione passata a girovagare nei corridoi o a giocare nel cortile, assieme al pranzo svolto in mensa, sono esperienze (e ricordi) che ognuno di noi ha vissuto durante il periodo scolastico. Ma come ci si comporterà nell’anno del COVID?

 

A mensa in sicurezza: turni e pasti monoporzione
Il momento del pranzo in mensa è stato oggetto di un lungo dibattito tra gli esperti del Comitato Tecnico Scientifico, dovendo far convivere la necessità del pasto con il rispetto delle norme di sicurezza anti-COVID che ormai conosciamo fin troppo bene. Così come accaduto nella ristorazione, anche in questo caso è necessario evitare che si verifichino assembramenti di persone concentrate tutte nello stesso luogo e nello stesso orario. L’orientamento attuale del Comitato è quindi quello di garantire il servizio mensa ma, allo stesso tempo, di prevedere più turni, in modo da evitare che tante classi (e quindi tanti ragazzi) possano creare pericolosi assembramenti.

Naturalmente non si può pensare alla questione dei turni senza tenere conto della grandezza del refettorio a disposizione dell’istituto: anche su questo punto, il Comitato è intervenuto proponendo due soluzioni differenti.

La prima prevede la riconversione di altri spazi, più ampi, in refettori nei quali consumare il proprio pasto, ottenendo assieme il rispetto delle misure di sicurezza e la non eccessiva dilatazione delle tempistiche dei turni.

La seconda, che specifichiamo essere ancora oggetto di discussione, prevede che nel caso in cui il refettorio non consenta il rispetto delle norme di sicurezza anti-COVID, e non siano altresì disponibili altri spazi per la riconversione, il pasto debba essere consumato all’interno della propria classe, con gli alunni seduti al proprio banco. In questa situazione deve però essere garantita, da parte della scuola, l’igienizzazione in tempi ragionevoli dei locali utilizzati come mensa, in modo da consentire una normale ripresa delle lezioni.

A prescindere dalla soluzione che verrà percorsa dai singoli istituti, decisa in base alle loro possibilità, rimarrà comunque imprescindibile la fornitura di posate e stoviglie monouso per ogni fruitore della mensa.

 

Cortili, palestre e corridoi: dalla ricreazione all’attività motoria
Altro tassello importante riguarda il comportamento da adottare negli altri spazi comuni della scuola in momenti come la ricreazione o l’attività motoria da svolgere nelle ore di educazione fisica. Innanzitutto, per tutti gli alunni di età superiore ai 6 anni, è stato reso obbligatorio indossare la mascherina durante gli spostamenti all’interno della scuola, sia tra le aule che nei corridoi, con la possibilità di toglierla solo una volta giunti al proprio banco. Rimane fondamentale il rispetto della distanza di sicurezza tra gli alunni e, per quanto concerne le attività fisiche, deve venire privilegiato, quando possibile, lo svolgimento di queste nei cortili della scuola in modo da garantire sia il distanziamento interpersonale, che deve essere di almeno 2 metri (soprattutto se l’attività è svolta in palestra), oltre che un’ottimale areazione. Viene comunque sconsigliato, almeno nelle prime fasi di apertura delle scuole, lo svolgimento dei classici giochi e sport di squadra in favore di attività sportive individuali in grado di garantire un più efficace distanziamento.

Per quanto riguarda i bambini del nido o della materna, inoltre, è stato previsto il divieto di portare ogni tipologia di giocattoli personali da casa per evitare qualsiasi rischio di un possibile contagio.

 

La questione dei “banchi” tra vecchi e nuovi arredi
Negli ultimi mesi si è parlato molto dei nuovi banchi monoposto da utilizzare nelle aule degli istituti per fare in modo di rispettare le norme di distanziamento sociale che, in presenza dei tipici banchi biposto, sarebbe stato di difficile attuazione. Senza ripercorrere tutte le varie proposte degli ultimi mesi, partiamo da quanto viene riportato sul sito del Ministero dell’Istruzione: la nuova tipologia di banchi monoposto è stata espressamente consigliata dal Comitato Tecnico Scientifico, definendola come “una delle misure utili per consentire il distanziamento tra gli alunni”. Tale misura ha consentito di avviare quel processo di rinnovamento degli arredi presenti nei vari istituti, in larga parte vetusti e mal messi, dando il via a ciò che speriamo possa rappresentare l’avvio di una manutenzione più ampia degli edifici scolastici italiani, tematica che abbiamo sempre sostenuto attivamente e sulla quale continueremo ad essere sempre vigili.

 

Responsabilità condivise: tra nuove attenzioni e nuovi ruoli
Nonostante i rigidi protocolli imposti alle scuole per la riapertura in sicurezza possano sembrare più che sufficienti per garantire la sicurezza degli alunni non si può trascurare il fatto che, in una situazione come questa, sia necessario introdurre dei protocolli sia in fase preventiva che nel (malaugurato) caso in cui si registri una situazione di positività all’interno di una classe. È proprio in quest’ottica che il Comitato Scientifico ha previsto nuove responsabilità per i genitori degli alunni, responsabili della fase di prevenzione, e ha introdotto in ogni scuola il ruolo del “Referente Scolastico per il COVID”.

 

Fase di prevenzione: il ruolo dei genitori
La responsabilità del genitore inizia sin da casa, quando deve sincerarsi che il proprio figlio non presenti sintomi riconducibili al COVID o che non abbia una temperatura corporea superiore ai 37.5°C, vista anche la disposizione che prevede la non-misurazione di essa prima dell’ingresso a scuola.

Su questi ambiti si sono avute parecchie discussioni in questi mesi e altrettante se ne stanno facendo in questo momento, come ad esempio: se il ragazzo avesse una tosse leggera, posso mandarlo a scuola? E se la temperatura fosse di 37.2°C, invece che 37.5? E perché non può essere misurata la temperatura prima che gli alunni facciano il loro ingresso a scuola?

Naturalmente queste domande sono al centro di un forte confronto della comunità medica, oltre che quella politica: da una parte si hanno coloro che ritengono le linee guida dell’OMS e del Ministero della Salute ampiamente sufficienti e che quindi, se non si è in presenza di evidenti sintomi riconducibili al COVID o di una temperatura pari o superiore ai 37.5°C, allora i ragazzi debbono recarsi a scuola. Dall’altra, invece, vi sono medici più prudenti che ritengono utile abbassare la soglia della temperatura limite in corrispondenza di quei 37.2°C citati in precedenza (la cosiddetta “febbricola”), e di lasciare a casa i ragazzi che la presentano. Lo scontro politico si sta invece avendo sulla terza questione, ossia quella della misurazione della temperatura prima dell’ingresso nell’istituto, molte Regioni stanno premendo sul Comitato Tecnico Scientifico per fare in modo che questa venga effettuata direttamente dagli istituti scolastici e alcune amministrazioni, come quella capitolina, hanno reso obbligatoria tale misurazione per gli alunni di età inferiore a 6 anni e al personale scolastico relativo (asili nido e scuole dell’infanzia).

A prescindere da questo dibattito, però, la linea del Ministero della Salute è quella di consentire l’ingresso a scuola agli alunni che non presentino chiari ed evidenti sintomi riconducibili al COVID e una temperatura corporea inferiore ai 37.5°C. I genitori dell’alunno dovranno comunicare l’assenza scolastica per motivi di salute e informare il Medico curante (o il Pediatra) che, in caso di sospetto COVID, provvederà a far eseguire un test diagnostico e a comunicare la situazione al Dipartimento di prevenzione.

 

Fase di monitoraggio e azione: il ruolo del “Referente Scolastico per il COVID”
Per consentire una maggiore comunicazione e raccordo tra il Servizio Sanitario Nazionale e gli istituti scolastici è stata creata la figura del “Referente Scolastico per il COVID”, avente sia il compito di ricostruire i componenti di tutte le classi presenti nell’istituto che quello di interfacciarsi direttamente con il Dipartimento di prevenzione nel caso in cui si verificasse un caso confermato di positività al COVID. In questo caso, stando alla procedura prevista dalle linee guida, il “Referente Scolastico” deve attivarsi per ricostruire l’elenco degli studenti della classe in cui si è verificato il caso confermato (sia assenti che presenti), l’elencato degli insegnanti e del personale scolastico che ha svolto attività all’interno della suddetta classe, ricostruire i contatti avvenuti nelle 48 ore precedenti a quelle della comparsa dei sintomi (per gli asintomatici bisogna considerare le 48 ore precedenti la raccolta del campione che ha portato alla diagnosi) e quelli avvenuti nei 14 giorni successivi alla comparsa dei sintomi (o alla diagnosi positiva), assieme all’elenco degli alunni o degli operatori scolastici con fragilità (sia presenti che assenti).

Nel caso in cui, invece, un alunno presenti sintomi riconducibili al COVID e/o una temperatura corporea superiore ai 37.5°C mentre è presente a scuola, allora il “Referente Scolastico” deve attivarsi e contattare immediatamente i genitori/tutore legale dell’alunno, il quale dovrà essere dotato di una mascherina chirurgica (se sprovvisto e se maggiore di 6 anni) e tenuto in una stanza dedicata nella quale si procederà ad un’ulteriore rilevazione della temperatura da parte del personale scolastico preposto mediante termometro ad infrarossi. Il minore, durante lo svolgimento di queste operazioni, dovrà essere in compagnia di un adulto, il quale dovrà rispettare tutte le normali misure di prevenzione del caso.

Se l’alunno risulterà positivo, allora il “Referente Scolastico” inizierà la procedura di ricostruzione dei contatti; se invece risulterà negativo al tampone l’alunno, a discrezione del Pediatra/Medico di base, dovrà ripetere il test a distanza di 2-3 giorni e restare a casa fino a guarigione clinica e all’eventuale conferma della negatività al secondo test.

 

Consigli utili e raccomandazioni finali
Questo sarà il cosiddetto “anno zero” per le scuole; ciò implica che quanto da noi detto in questo frangente potrà essere oggetto di cambiamenti in relazione all’andamento dell’anno scolastico e della curva dei contagi.

Al momento, bisogna ricordare quanto segue:

  • se vostro figlio o vostra figlia presenta sintomi riconducibili al COVID (tosse, raffreddore), o una temperatura corporea superiore ai 37.5°C, non portatelo a scuola e contattate il pediatra/medico di famiglia che provvederà, nel caso lo reputi necessario, a prescrivere il tampone naso-faringeo;
  • nel caso in cui risulti positivo al tampone per il COVID, provvedete ad avvertire tempestivamente la scuola e il “Referente Scolastico per il COVID” (che sarà comunque anche avvertito obbligatoriamente dalla Asl di riferimento);
  • nel caso in cui risulti negativo al primo tampone, e il Pediatra/Medico di base decidesse eventualmente di farne un secondo, attendete comunque il risultato negativo del secondo test prima di farlo rientrare a scuola;
  • ricordate l’obbligo, per i ragazzi di età superiore a 6 anni, di indossare la mascherina durante gli spostamenti all’interno dell’istituto;
  • se avete un bimbo o una bimba al nido o alla materna, non fate portare loro i giocattoli con cui giocano a casa;
  • consultate il sito della scuola frequentata da vostro figlio/a per conoscere le indicazioni relative allo svolgimento delle attività didattiche e alle eventuali ulteriori raccomandazioni da seguire nei locali scolastici.

La guida Coronavirus è realizzata grazie al sostegno non condizionante di Bayer, Celgene, Novo Nordisk, Servier e Janssen.

Farmacie per i cittadini…

Premessa

Cittadinanzattiva continua ad occuparsi consistentemente di Farmacie poiché negli ultimi anni il ruolo del farmacista e delle farmacie si rivelano essenziali negli ambiti della prevenzione, nella  gestione dei bisogni di salute di persone e comunità, soprattutto fragili quali ad es. persone con patologie croniche e persone che vivono in aree interne/zone rurali.

Tutti i professionisti della salute, nel rispetto delle reciproche competenze, funzioni, responsabilità e autonomie di intervento, sono chiamati ad operare efficacemente in team e avere come bussola comune l’attenzione al coinvolgimento attivo del cittadino nel piano di cure e alla sua progressiva responsabilizzazione nella gestione di pratiche di autocura.

Su questo piano vari elementi rendono  la farmacia un naturale punto di riferimento del Servizio sanitario nazionale, ben lungi dall’essere punto vendita di farmaci e prodotti sanitari: la diffusione capillare delle farmacie a livello territoriale, il potenziale di prossimità e di personalizzazione che il farmacista può mettere in atto rispetto ai bisogni di salute dei cittadini, la mancanza di filtri e di intoppi burocratici nel rapporto con le persone, ecc.

 

Le attività promosse sinora da Cittadinanzattiva

Il 1995 ed il 2015 segnano due tra le principali pietre miliari impegno di Cittadinanzattiva rispetto alle Farmacie, sulla base delle quali si sono costruiti nel tempo, e su più fronti molteplici attività, che costituiscono un insieme organico e integrato di approcci concreti a questo tema, divenuto un asse di impegno costante nelle politiche della nostra organizzazione.

Di seguito sono descritte le attività promosse e messe in campo a livello nazionale, divise per tipologia:

  1. Documenti / posizionamenti prodotti da Cittadinanzattiva
    • Carta della Qualità della Farmacia (1995)
    • Carta della Qualità della Farmacia(settembre 2015) - A vent’anni dalla prima stesura, il Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva e Federfarma hanno rinnovato e aggiornato il testo. Principi ispiratori della Carta sono: accessibilità, accoglienza e personalizzazione, informazione, sicurezza e standard di qualità dei servizi erogati. Per ognuna di queste categorie la Carta elenca i diritti da garantire al cittadino e gli impegni che la farmacia assume per rispettarli.
  1. Interlocuzione istituzionale, stakeholder engagement e partecipazione a tavoli di lavoro
  1. Iniziative nell’ambito dell’emergenza da Covid-19
    • 03.20, Appello di Federfarma e Cittadinanzattiva in nota indirizzata al Ministero della Salute e all’AIFA: distribuire, tramite le farmacie, i farmaci antivirali e antimalarici autorizzati per il trattamento domiciliare dei pazienti affetti da Covid-19, grazie ai servizi di consegna gratuita a domicilio, tramite i numeri verdi di Federfarma e della Croce Rossa Italiana. Notizia.
    • 23.04.20, Con Federfarma e Teva Italia, un impegno congiunto per i farmacisti italiani: Teva Italia ha voluto rispondere agli appelli di Federfarma e di Cittadinanzattiva riguardo all’esigenza di dotare i farmacisti italiani del territorio di idonei dispositivi di protezione individuale, donando 40.000 mascherine KN95/FFP2, la cui distribuzione è stata gestita da Federfarma in base alle esigenze del territorio. Notizia ; Comunicato Stampa
  1. Attività progettuali
    • Protocollo “Farmacia Protetta” 2020: in partnership con Apoteca Natura. Contributo civico nella definizione di un documento diretto alla reingegnerizzazione delle attività e delle procedure operative delle farmacie finalizzate a garantire il diritto alla sicurezza per farmacisti e collaboratori nello svolgimento del proprio lavoro e garantire protezione ai cittadini e pazienti nell'accesso alla farmacia e nella fruizione dei servizi offerti alla comunità, con particolare riguardo a persona più fragili e con patologie croniche.
    • Audit Civico® delle Farmacie (progetto triennale 2018-2020)
      Il progetto mira a coinvolgere, in un’ottica di Responsabilità Sociale d’Impresa, le farmacie di Apoteca Natura in un processo di valutazione civica strutturata che permetta di rilevare la qualità dei servizi offerti e la propensione a sentirsi e a essere presidio del Servizio sanitario nazionale, dal “punto di vista dei cittadini”. La finalità generale del progetto è quella di fornire la Rete delle Farmacie Apoteca Natura di uno strumento - l’Audit Civico® - in grado di far emergere buone prassi ed elementi di criticità nei servizi erogati ai cittadini, utili a pianificare e implementare azioni volte a migliorare il servizio offerto.
      • Prima annualità pilota: sperimentazione dell’applicazione della metodologia alle 21 Farmacie Comunali di Firenze (AFAM) (2018)
      • Seconda annualità 2020-21 - sito web dedicato
      • Terza fase: pianificazione e implementazione delle azioni di miglioramento (2022)
    • Progetto con Sunifar
      http://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=72433
    • Rapporto annuale sulla farmacia, presidio del SSN (progetto triennale 2018-2020)
      Ha come obiettivo contribuire a qualificare il rapporto tra farmacia/farmacista e cittadino, in un’ottica di reciproca fiducia, scambio e collaborazione. Il Rapporto è costruito secondo la metodologia dell’analisi civica, attraverso attività - realizzate dal punto di vista civico - di raccolta d’informazioni di primo e secondo grado e di produzione di dati, necessari a rappresentare l’orientamento della farmacia a: essere accessibile, accogliente, attenta alla singola persona, fonte di informazione, garantire sicurezza e standard di qualità dei servizi che eroga, ecc. I dati sono prodotti “in funzione dell’attivazione di politiche e della partecipazione alle politiche pubbliche”.
    • Raccomandazione civica sull’aderenza terapeutica non incentrata sulla Farmacia, ma strettamente correlata al tema (2018)
    • Monitoraggio civico delle farmacie Ospedaliere - Focus sulla distribuzione dei farmaci (2018-2019) - Risultati presentati da Cittadinanzattiva il 21.11.19 nell’ambito del XL Congresso nazionale SIFO.
  1. Partecipazione ad eventi relativi al settore - Di seguito alcune delle partecipazioni
    • FarmacistaPiù - VI Congresso Nazionale dei Farmacisti Italiani, Milano, 4-5 ottobre 2019. Programma. Antonio Gaudioso, Segretario generale di Cittadinanzattiva, è stato componente del Comitato Scientifico del Congresso. Notizia Cittadinanzattiva è intervenuta in più sessioni della due giorni:
      • “Audit Civico® delle Farmacie: una tecnologia per Conoscere, Innovare, Evolvere”,  a cura di Cittadinanzattiva, Notizia.
      • Corretta informazione al cittadino in tema salute
      • Riformiamo il futuro insieme Politiche di welfare e sanità: proposte per governare il cambiamento
      • Terapie avanzate e CAR-T

 

Per saperne di più… Riferimenti normativi e materiali utili
In Italia, a qualificare in modo nuovo il ruolo dei farmacisti e delle farmacie sono intervenuti - dopo la Legge 69/2009, Art. 11. “Delega al Governo in materia di nuovi servizi erogati dalle farmacie nell'ambito del Servizio sanitario nazionale nonché disposizioni concernenti i comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti”), i tre Decreti ministeriali sulla “farmacia dei servizi” (D.M. 16 dicembre 2010 in due Gazzette e il D.M. 8 luglio 2011), che hanno disciplinato l’erogazione in farmacia di nuovi servizi ad alta valenza socio-sanitaria, (prestazioni di prima istanza, di secondo livello erogabili con dispositivi strumentali, prestazioni professionali effettuate da infermieri e fisioterapisti), oltre a rimarcare l’attività, tutta peculiare, di supporto personalizzato all’empowerment del cittadino, alla prevenzione, al riconoscimento di “eventi sentinella” da segnalare al medico per i necessari approfondimenti, all’automedicazione.

Il ruolo strategico che le farmacie possono assumere rende necessario che i farmacisti siano a loro volta disponibili a lavorare per la propria formazione continua, per la qualificazione e il rafforzamento delle loro competenze, anche cliniche, ispirandosi a modelli noti al livello internazionale con l’espressione “farmacia di comunità”.

Cliccando su questo link si raggiunge il portale del Ministero della Salute in cui sono disponibili Decreti e normative inerenti alla Farmacia.

(ultimo aggiornamento: Luglio 2020)

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Pharmacies for citizens ...

Introduction

Cittadinanzattiva continues to deal consistently with Pharmacies since in recent years the role of the pharmacist and pharmacies have proved essential in the areas of prevention, in the management of the health needs of people and communities, especially fragile ones such as for example, people with chronic diseases and people living in inland / rural areas.
All health professionals, in respect of their mutual competences and functions, responsibilities and autonomy of intervention, are called to operate effectively in teams and have as a common compass the attention to the active involvement of the citizen in the treatment plan and to its progressive responsibility in managing self-care practices.
On this level, various elements make the pharmacy as a natural reference point for the National Health Service, far from being a point of sale for drugs and health products: the widespread diffusion of pharmacies at a territorial level, the proximity and personalization potential that the pharmacist can implement in relation to the health needs of citizens, the lack of filters and bureaucratic hitches in the relationship with people, etc.

The activities promoted so far by Cittadinanzattiva
1995 and 2015 mark two of the main milestones of Cittadinanzattiva's commitment to the Pharmacies, on the basis of which multiple activities have been built over time, and on multiple fronts, which constitute an organic and integrated set of concrete approaches to this theme, become an axis of constant commitment in the policies of our organization.
The activities promoted and implemented at national level, divided by type, are described below:

  1. Documents / placements produced by Cittadinanzattiva
    • Pharmacy Quality Charter (1995)
    • Pharmacy Quality Charter (September 2015) - Twenty years after the first draft, the Court for the rights of the patient of Cittadinanzattiva and Federfarma have renewed and updated the text. The inspiring principles of the Charter are: accessibility, reception and personalization, information, safety and quality standards of the services provided. For each of these categories, the Charter lists the rights to be guaranteed to the citizen and the commitments that the pharmacy undertakes to respect them.
  2. Institutional dialogue, stakeholder engagement and participation in working groups
    • National Table on the Pharmacy of Services - Ministry of Health - Established by Decree of 30.11.18 of the Director General of Health Planning of the Ministry of Health to define the guidelines of the three-year experimentation on the "pharmacy of services" in 9 Regions (March - July 2019)
    • Collaboration protocol between Cittadinanzattiva and SIF (Italian Society of Pharmacology) (February 2019)
  3. Initiatives in the context of the emergency from Covid-19
    • 31.03.20, Call of Federfarma and Cittadinanzattiva in a note addressed to the Ministry of Health and AIFA: to distribute, through pharmacies, the antiviral and antimalarial drugs authorized for the home treatment of patients with Covid-19, thanks to the delivery services free at home, through the toll-free numbers of Federfarma and the Italian Red Cross. News.
    • 23.04.20, With Federfarma and Teva Italia, a joint commitment for Italian pharmacists: Teva Italia wanted to respond to the appeals of Federfarma and Cittadinanzattiva regarding the need to equip Italian pharmacists in the area with suitable individual protection devices, donating 40,000 KN95 / FFP2 masks, whose distribution was managed by Federfarma according to the needs of the territory. News; Press release
  4. Project activities
    • Protocol "Protected Pharmacy" 2020: in partnership with Apoteca Natura. Civic contribution in the definition of a document aimed at reengineering the activities and operating procedures of pharmacies aimed at guaranteeing the right to safety for pharmacists and collaborators in carrying out their work and guaranteeing protection for citizens and patients in accessing the pharmacy and in using services offered to the community, with particular regard to people who are more fragile and with chronic diseases.
    • Civic Audit of Pharmacies (three-year project 2018-2020)
      The aim of the project is to involve Apoteca Natura pharmacies in a structured civic evaluation process that allows to detect the quality of the services offered and the propensity to feel and be in charge of the National Health Service, from a Corporate Social Responsibility perspective. , from the "citizens' point of view". The general purpose of the project is to provide the Apoteca Natura Network of Pharmacies with an instrument - Civic Audit® - capable of bringing out good practices and critical elements in the services provided to citizens, useful for planning and implementing actions aimed at improve the service offered.
      • First pilot year: testing the application of the methodology to the 21 Municipal Pharmacies of Florence (AFAM) (2018)
      • Second year 2020-21 - dedicated website
      • Third phase: planning and implementation of improvement actions (2022)
    • Project with Sunifar
      http://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=72433
    • Annual report on pharmacy, NHS monitoring (three-year project 2018-2020)
      It aims to help qualify the relationship between pharmacy / pharmacist and citizen, with a view to mutual trust, exchange and collaboration. The Report is constructed according to the method of civic analysis, through activities - carried out from a civic point of view - of collecting first and second degree information and of producing data, necessary to represent the orientation of the pharmacy to: be accessible , welcoming, attentive to the individual person, source of information, guaranteeing safety and quality standards of the services it provides, etc. The data are produced "according to the activation of policies and participation in public policies".
    • Civic recommendation on therapeutic adherence not focused on the Pharmacy, but closely related to the topic (2018)
    • Civic monitoring of hospital pharmacies - Focus on the distribution of medicines (2018-2019) - Results presented by Cittadinanzattiva on 21.11.19 in the context of the XL National SIFO Congress.
  5. Participation in industry events - Below are some of the participations
    • FarmacistaPiù - VI National Congress of Italian Pharmacists, Milan, 4-5 October 2019. Program. Antonio Gaudioso, Secretary General of Cittadinanzattiva, was a member of the Scientific Committee of the Congress. News: Cittadinanzattiva occurred in several sessions of the two days:
      • "Civic Audit of Pharmacies: a technology to Know, Innovate, Evolve", edited by Cittadinanzattiva, News.
      • Correct information to the citizen on health issues
      • Reform the future together Welfare and health policies: proposals to govern change
      • Advanced therapies and CAR-T

 

Find out more ... Regulatory references and useful materials
In Italy, to qualify the role of pharmacists and pharmacies in a new way - after Law 69/2009, Art. 11. “Delegation to the Government on new services provided by pharmacies within the National Health Service as well as provisions concerning municipalities with a population of up to 5,000 inhabitants "), the three ministerial decrees on the" pharmacy of services "(Ministerial Decree of 16 December 2010 in two Gazzette and Ministerial Decree of July 8, 2011), which governed the provision of new high socio-health value, (first-instance, second-level services that can be provided with instrumental devices, professional services performed by nurses and physiotherapists), in addition to highlighting the very peculiar activity of personalized support for citizen empowerment, prevention , to the recognition of "sentinel events" to be reported to the doctor for the necessary investigations, to self-medication.
The strategic role that pharmacies can assume makes it necessary that pharmacists are in turn available to work for their continuous training, for the qualification and strengthening of their skills, including clinical ones, inspired by models known internationally with the expression "Community pharmacy".
By clicking on this link you reach the portal of the Ministry of Health where Decrees and regulations relating to Pharmacy are available.

(document translated by Giulia Decarolis, ACN staff)
(last update: July 2020)

 

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In questi mesi l’emergenza sanitaria scatenata dal COVID-19 ha messo a dura prova il nostro sistema sanitario nazionale, con un’inevitabile ricaduta su tutte quelle visite ambulatoriali e quegli interventi chirurgici, ritenuti “differibili”, in base alla classificazione fornita dal “Piano Nazionale di Governo delle Liste d’Attesa” e alle linee Guida emesse dal Ministero della Salute per la gestione delle urgenze anche durante la pandemia.

Da maggio però, con l’avvio della cosiddetta “Fase 3”, sono state emanate nuove “linee guida” per consentire la ripartenza, con le dovute precauzioni del caso, dell’ordinaria assistenza per tutti coloro che si sono visti rinviare prestazioni a causa del COVID, per i malati cronici e per coloro che devono effettuare delle visite e/o degli esami specialistici di approfondimento.

 Andiamo quindi ad analizzare le novità introdotte per quanto concerne i vari aspetti della prenotazione, delle modalità e dei tempi di attesa, sia per quanto riguarda i nuovi appuntamenti che per quelli rinviati durante l’emergenza COVID, premettendo necessariamente che, nonostante la normativa in larga parte comune, possono riscontrarsi alcune differenze tra le varie Asl e gli ospedali nelle diverse Regioni.

Prenotazioni e pagamenti: come evitare code e assembramenti

Il Ministero della Salute, per fare in modo di evitare possibili assembramenti nelle sale d’attesa e lunghe code agli sportelli del CUP, si è prodigato nel raccomandare l’utilizzo di modalità telefoniche/telematiche, ossia “da remoto”, sia per quanto riguarda la gestione delle prenotazioni che per il pagamento del ticket.

È quindi consigliabile telefonare o consultare il CUP online sul sito dell’Asl o della Regione di residenza, prima di recarsi in ambulatorio o in ospedale. Sarà poi compito delle varie strutture ospedaliere e ambulatoriali regolare gli accessi del pubblico, in modo da garantire la sicurezza e il rispetto delle norme di distanziamento per tutti coloro che dovranno recarsi presso le strutture sanitarie.

Una volta ottenute le informazioni sull'inserimento in lista d'attesa per la prestazione interessata, si viene solitamente contattati qualche giorno prima della data stabilita per confermare la propria presenza e per ottenere informazioni aggiuntive sul luogo e orario. Se si è impossibilitati ad effettuare la prestazione è bene notificarlo immediatamente e, al massimo, 24 ore prima al CUP (Regionale, della ASL o della Struttura), per evitare di doverla comunque pagare. Si segnala inoltre che, anche per quanto riguarda i Centri di Prelievo del sangue, è stato previsto che l’accesso alle suddette strutture possa effettuarsi solo a seguito di una prenotazione telefonica/telematica.

Operazione annullata durante l’emergenza COVID: come comportarsi

Il Ministero della Salute ha emanato diversi protocolli, in base all’urgenza dell’intervento stesso. Ovviamente è stato previsto che tutte le operazioni urgenti, oncologiche e con codice “A” (ossia da eseguire entro 30 giorni), abbiano la priorità rispetto agli altri interventi in sede di riprogrammazione; per quanto concerne le altre classi di priorità, ossia i codici “B” (da eseguire entro 60 giorni), “C” (da eseguire entro 180 giorni) e “D” (da eseguire entro 12 mesi), è stata raccomandata la scelta di una riprogrammazione scaglionata sia in base alle suddette classi che in base alla valutazione singola delle condizioni cliniche del paziente.

Una volta che si verrà contattati per l’intervento, stando alle nostre esperienze dirette, si dovrà osservare un periodo di limitazione dei contatti sociali nelle settimane precedenti all’intervento e, qualche giorno prima dell’effettivo ricovero, si verrà contattati per effettuare il tampone faringeo presso la struttura nella quale avverrà l’intervento, senza bisogno di scendere dal proprio veicolo.

Misure di prevenzione: le nuove regole da osservare nelle strutture

Con la fine del lockdown e il ritorno alla normalità di tutte le attività quotidiane sono state emanate specifiche misure di prevenzione che sia i privati cittadini che tutte le varie strutture, anche sanitarie, devono rispettare per prevenire una nuova diffusione del contagio (consulta la nostra Guida COVID).

Per quanto riguarda le strutture ospedaliere, siano esse private o pubbliche, le linee guida del Ministero prevedono:

  • controlli agli ingressi nelle strutture, con misurazione della temperatura tramite il termo scanner e igienizzazione delle mani tramite gel igienizzante, e obbligo di indossare la mascherina all’interno delle varie sale e ambulatori;
  • divieto di ingresso per gli accompagnatori, sia per quanto riguarda il pronto soccorso che per quanto concerne le sale d’attesa, salvo i casi nei quali lo siano di minori, persone non autosufficienti e/o con difficoltà linguistiche;
  • gli aggiornamenti sulla salute dei propri cari, a seguito dell’intervento, devono essere forniti telefonicamente, in modo da evitare che vi siano assembramenti di parenti e/o familiari nella struttura ospedaliera;
  • mantenimento dei cosiddetti “percorsi separati”, organizzati durante la pandemia, per dividere i pazienti non infetti, da quelli che presentano sintomi riconducibili al COVID.

Misure di prevenzione: le nuove regole da osservare negli ambulatori

Anche per quanto riguarda le visite, sia quelle da effettuare in ambulatorio che quelle a domicilio, il Ministero ha prodotto specifiche linee guida.

Innanzitutto, per impedire il verificarsi delle tipiche situazioni nelle quali ci si ritrovava in sale d’attesa iper-affollate ad attendere per ore il proprio turno, la visita ambulatoriale deve essere necessariamente prenotata telefonicamente tramite il proprio medico di famiglia che, durante la conversazione, eseguirà già una prima valutazione dei sintomi del paziente. È stato altresì consigliato, quando possibile, di risolvere i casi sia tramite il suddetto consulto telefonico o attraverso l’utilizzo del Fascicolo Sanitario Elettronico, nel caso in cui vi sia la necessità di far analizzare i risultati degli esami effettuati o per ricevere le ricette con la prescrizione di farmaci e/o ulteriori visite ed esami.

Le prescrizioni farmaceutiche, almeno fino al 31 luglio, potranno poi essere inviate tramite posta elettronica, sms o WhatsApp al paziente, in modo che possa recarsi in farmacia senza dover necessariamente recarsi a ritirare la ricetta cartacea.

Se al termine del consulto telefonico verrà invece confermata la necessità di una visita in presenza, anche in questo caso valgono le regole precedenti: obbligatorietà di accesso all’ambulatorio con la mascherina; igienizzazione delle mani e rispetto delle misure di distanziamento sociale con gli altri pazienti eventualmente in attesa.

Raccomandazioni finali e consigli utili

Per constatare come procederà la ripresa delle visite e degli interventi rinviati a causa del COVID sul territorio nazionale, avremmo bisogno di tempo. I primi segnali, che ci arrivano dai nostri volontari sul territorio, ci raccontano di un avvio “in salita”, con ritardi nelle aperture e nell’erogazione dei servizi, soprattutto per i pazienti cronici, anche in regioni colpite in misura minore dal COVID, come la Sardegna e il Molise. In altre invece, come il Trentino-Alto Adige e le Marche, ci viene segnalato come risulti impossibile prenotare nuove visite od esami a causa di liste ancora bloccate, dovendo smaltire copiosi arretrati, o per mancata risposta da parte dei CUP.

Cittadinanzattiva sta raccogliendo le segnalazioni dei cittadini sulle liste di attesa. Se volete aiutarci a verificare cosa sta succedendo nelle varie Regioni, o se avete delle segnalazioni da fare in caso di disservizi o disagi riscontrati, scriveteci al seguente indirizzo mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Nell’attesa di capire come si evolverà la situazione nei prossimi mesi, ciò che possiamo fare è ricordarvi le nostre raccomandazioni:

  • prima di svolgere esami specialistiche o visite ambulatoriali. Contattate telefonicamente o via email le strutture sanitarie, in modo da potervi poi recare in sicurezza presso le strutture;
  • munitevi sempre di mascherina e rispettate le norme di distanziamento fisico presso ambulatori e studi medici;
  • ricordatevi che l’accesso al Pronto Soccorso, o nelle sale d’attesa, è vietato per gli accompagnatori, a meno che il paziente sia un minore o una persona non autosufficiente;
  • ricordatevi altresì che non è prevista la sosta prolungata, da parte dell’accompagnatore e dei parenti o familiari vari, in attesa che l’intervento abbia termine;
  • munitevi di un indirizzo di posta elettronica, o di uno smartphone, per poter ricevere eventuali prescrizioni del vostro medico curante, senza bisogno di recarvi a ritirarle presso lo studio;
  • monitorate le pagine web delle Asl della vostra Regione di residenza per essere prontamente a conoscenza di eventuali limitazioni aggiuntive rispetto alle modalità di accesso alle varie strutture, compresi i Centri di Prelievo del sangue, come quelle previste da Emilia-Romagna e Liguria che, fino al 30 settembre, prevedono la sospensione dell’accesso diretto;
  • nel caso si riscontrino abusi, mancanza di informazioni o eccessivi tempi di attesa rispetto a quanto previsto dal “Piano Nazionale di Governo delle Liste d’Attesa”, è prevista la possibilità di segnalare tali disagi direttamente alla Direzione Sanitaria, in quanto responsabile e garante della procedura, oppure contattando l’URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico), in maniera formale o informale, tramite raccomandata a/r o tramite PEC;
  • ricordatevi inoltre che i tempi di attesa per le visite e gli esami specialistici variano in base al codice previsto dal “Piano Nazionale di Governo delle Liste d’Attesa”, e si distinguono in base alla tipologia di prestazione.
    Per le visite e gli esami specialistici si ha: codice “U” per “Urgente, con prestazione da erogare entro 72 ore; codice “B” per “Breve”, da erogare entro 10 giorni; codice “D” per “Differibile”, da erogare entro 30 giorni se si tratta di visita o entro 60 giorni se si tratta di esame; codice “P” per “Programmabile”, da erogare entro 120 giorni.
    Per quanto riguarda gli eventi chirurgici, invece, esistono le seguenti priorità: codice “A”, attesa massima 30 giorni; codice “B”, attesa massima 60 giorni; codice “C”, attesa massima 180 giorni; codice “D”, attesa massima 12 mesi.
  • è possibile consultare le linee guida complete emanate dal Ministero della Salute, per quanto concerne la riattivazione delle attività programmate considerate differibili, al seguente indirizzo: “Linee Guida Complete - Ministero della Salute”

 

La Guida Coronavirus è realizzata grazie al sostegno non condizionante di Bayer, Celgene, Novo Nordisk, Servier e Janssen.

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Al fine di armonizzare le garanzie a tutela dell’utente, assicurando contenuti informativi minimi obbligatori ed omogenei su tutto il territorio nazionale, l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) ha individuato i contenuti informativi minimi che devono essere garantiti a tutti gli utenti del servizio integrato di gestione dei rifiuti urbani, indipendentemente dalla tipologia di utente (domestico o non domestico), definendo, con apposita delibera (la n. 444 del 2019):

  1. i contenuti minimi obbligatori da riportare sui siti internet
  2. i contenuti minimi obbligatori da inserire nei documenti di riscossione
  3. gli obblighi in materia di comunicazione individuale agli utenti

Tali determinazioni obbligano gli enti locali a rendere accessibili e comprensibili i documenti per la riscossione della TARI nonché a fornire agli utenti le doverose informazioni sulle modalità di calcolo delle tariffe e quant’altro attiene alla fornitura del servizio di raccolta.

A tal fine ed in via sperimentale dal mese di luglio 2020, i gestori del servizio raccolta rifiuti - nei Comuni con oltre 5.000 abitanti - dovranno assicurare una maggiore trasparenza e chiarezza su quanto ogni residente dovrà pagare al proprio Comune per lo smaltimento dei rifiuti e la pulizia degli spazi comuni. L’obbligo – per i gestori del servizio nei Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti - è spostato di un anno, cioè a partire dal 2021.

L’informativa agli utenti/contribuenti avverrà tramite accesso ad una sezione appositamente predisposta del sito internet del gestore del servizio integrato nonché, per la parte di competenza, del sito internet del Comune.

Viene stabilito inoltre che le nuove bollette debbano dettagliare – in maniera comprensibile per il cittadino (ed, eventualmente, anche con esempi di calcolo) - tutte le voci che concorrono a strutturare l’ammontare richiesto dal Comune all’utente per la Tari (quindi gli importi, a fronte della raccolta e trasporto dei rifiuti, a fronte della pulizia delle strade comunali, a fronte della gestione tariffaria, a fronte dello smaltimento di rifiuti speciali).

Il cittadino, pertanto, sia tramite accesso ai siti del gestore e/o del Comune, nonché tramite la più dettagliata e maggiormente esplicativa nuova bolletta di riscossione, sarà messo al corrente di quanto paga, per ogni singola voce, e quanto l’Amministrazione spende per gestire il servizio.

Dovrà essere inoltre resa scaricabile dal sito del gestore o del Comune la Carta della Qualità, necessario e irrinunciabile documento per migliorare la trasparenza del servizio nei confronti dei contribuenti.

Sono tenuti al rispetto dei nuovi obblighi informativi introdotti dall’ARERA:

  • i gestori del servizio integrato di gestione dei RU;
  • nel caso in cui le attività che compongono il servizio integrato di gestione dei rifiuti siano gestite da soggetti diversi:
    • il gestore che effettua l’attività di gestione tariffe e rapporti con gli utenti;
    • il gestore dei singoli servizi di raccolta e trasporto e il gestore delle attività di spazzamento e lavaggio strade (ciascuno per i propri aspetti di competenza), inclusi i Comuni che li gestiscono in economia.

 

 

1. Obblighi di trasparenza tramite siti internet

I gestori sono tenuti a predisporre e a mantenere aggiornata un’apposita sezione del proprio sito internet, facilmente accessibile dalla home page, che presenti dei contenuti informativi minimi, organizzati in modo tale da favorire la chiara identificazione da parte degli utenti delle informazioni inerenti all’ambito territoriale in cui si colloca l’utenza.

Il set minimo di informazioni da dover fornire riguarda:

  1. aspetti generali del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti (RT), inclusi i dati identificativi ed i contatti del gestore, le modalità di organizzazione, le caratteristiche e i livelli qualitativi del medesimo servizio;
  2. aspetti generali del servizio di spazzamento e lavaggio strade (SL), inclusi i dati identificativi ed i contatti del gestore, le modalità di organizzazione, le caratteristiche e i livelli qualitativi del medesimo servizio;
  3. pagamento del servizio, incluse le informazioni sulle tariffe applicate e i termini di pagamento;
  4. indicazione chiara ed evidente delle variazioni di rilievo nelle condizioni di erogazione del servizio integrato di gestione dei rifiuti urbani o dei singoli servizi che lo compongono. Tali variazioni devono essere pubblicate almeno 30 giorni solari prima della data di decorrenza delle medesime, fatta eccezione per le variazioni di natura urgente e/o emergenziale, che devono essere comunque pubblicate con il massimo preavviso possibile.

Ecco di seguito il dettaglio dei contenuti che non potranno mancare sul sito del gestore:

  • ragione sociale del gestore che eroga il servizio integrato di gestione dei rifiuti urbani, o del gestore che effettua le attività di gestione tariffe e rapporti con gli utenti, del gestore della raccolta e trasporto e del gestore dello spazzamento e lavaggio delle strade, nel caso in cui queste attività siano effettuate da soggetti distinti;
  • recapiti telefonici, postali e di posta elettronica per l’invio di richieste di informazioni, segnalazione di disservizi e reclami nonché, dove presenti, recapiti e orari degli sportelli fisici per l’assistenza agli utenti;
  • modulistica per l’invio di reclami, liberamente accessibile e scaricabile;
  • calendario e orari vigenti relativi alla raccolta dei rifiuti urbani, con riferimento a tutte le modalità di raccolta a disposizione dell’utente, inclusi i centri di raccolta e con esclusione delle eventuali modalità di raccolta per cui non è effettuabile una programmazione;
  • informazioni in merito a eventuali campagne straordinarie di raccolta dei rifiuti urbani e a nuove aperture o chiusure di centri di raccolta;
  • istruzioni per il corretto conferimento dei rifiuti urbani al servizio di raccolta e trasporto;
  • Carta della qualità del servizio vigente, liberamente scaricabile;
  • percentuale di raccolta differenziata conseguita nel Comune o nell’ambito territoriale in cui è ubicata l’utenza, con riferimento ai tre anni solari precedenti a quello in corso;
  • calendario e orari di effettuazione del servizio di spazzamento e lavaggio delle strade oppure, nei casi in cui il servizio non sia oggetto di programmazione, frequenza di effettuazione del servizio nonché, in ogni caso, eventuali divieti relativi alla viabilità e alla sosta;
  • regole di calcolo della tariffa, con indicazione in forma fruibile per gli utenti, anche attraverso esempi, delle variabili su cui si basa il calcolo della quota fissa e della quota variabile, delle riduzioni applicabili agli utenti domestici e non domestici, dei meccanismi di conguaglio, delle imposte applicabili;
  • informazioni per l’accesso alle eventuali riduzioni tariffarie accordate agli utenti in stato di disagio economico e sociale e la relativa procedura, dove tali riduzioni siano previste;
  • estremi degli atti di approvazione della tariffa per l’anno in corso con riferimento all’ambito o ai comuni serviti;
  • regolamento TARI o regolamento per l’applicazione di una tariffa di natura corrispettiva emanato ai sensi dell’articolo 1, comma 668, della legge n. 147/13;
  • modalità di pagamento ammesse con esplicita evidenza di eventuali modalità di pagamento gratuite;
  • scadenze per il pagamento della tariffa riferita all’anno in corso;
  • informazioni rilevanti per il caso di ritardato od omesso pagamento, ivi inclusa l’indicazione, per quanto applicabile, del tasso di interesse di mora e/o di penalità e/o sanzioni, nonché tutte le indicazioni utili affinché l’utente sia messo in condizione di procedere tempestivamente al pagamento dell’importo dovuto;
  • procedura/e per la segnalazione di errori nella determinazione degli importi addebitati, e di errori e/o variazioni nei dati relativi all’utente o alle caratteristiche dell’utenza rilevanti ai fini della commisurazione della tariffa, con relativa modulistica, ivi inclusi i moduli per la richiesta di rimborsi, liberamente accessibile e scaricabile;
  • indicazione della possibilità di ricezione dei documenti di riscossione in formato elettronico nonché della relativa procedura di attivazione;
  • eventuali comunicazioni agli utenti da parte dell’Autorità relative a rilevanti interventi di modifica del quadro regolatorio o altre comunicazioni di carattere generale destinate agli utenti.

 

 2. Informazioni generali nei documenti di riscossione: cosa non può mancare in bolletta

Il gestore del servizio integrato di gestione dei rifiuti urbani (o il gestore dell’attività di gestione tariffe e rapporti con gli utenti, se si tratta di un soggetto diverso) è tenuto ad inviare agli utenti un documento di riscossione (bolletta) in formato cartaceo, fatta salva la scelta dell’utente di ricevere il documento medesimo in formato elettronico.  Attenzione: nessun corrispettivo può essere applicato agli utenti per la ricezione dei documenti di riscossione e degli eventuali prospetti informativi allegati.

In bolletta non potranno mancare:

  1. informazioni generali sul documento di riscossione, inclusi i dati identificativi dell’utente e delle utenze e le informazioni rilevanti ai fini della commisurazione della tariffa;
  2. dati di sintesi sugli importi addebitati e sul calcolo della tariffa, inclusi importi e scadenze, componenti tariffarie, riduzioni, importi a conguaglio e atti di approvazione della tariffa;
  3. informazioni in merito alle modalità di pagamento, inclusi l’elenco degli strumenti utilizzabili, lo stato dei pagamenti precedenti e gli effetti di ritardi nel pagamento;
  4. informazioni sull’erogazione del servizio e sugli obiettivi ambientali, inclusi i dati identificativi ed i contatti del gestore, le modalità di organizzazione, le caratteristiche e i livelli qualitativi del medesimo.

Informazioni generali contenute in bolletta

Più in dettaglio, la bolletta o eventuali prospetti informativi allegati dovranno riportare, in modo chiaro e comprensibile, almeno le seguenti informazioni generali:

  1. indicazione del servizio a cui si riferisce l’importo addebitato;
  2. dati identificativi dell’utente, tra i quali cognome, nome e codice fiscale o denominazione societaria e partita IVA, nonché il codice univoco identificativo dell’utente;
  3. dati caratterizzanti ciascuna delle utenze a cui si riferisce l’importo addebitato, dove i medesimi siano necessari ai fini della commisurazione della tariffa:
    • indirizzo e codice utenza;
    • superficie assoggettabile, espressa in metri quadrati;
    • dati catastali, dove disponibili;
    • categoria di utenza;
    • nel caso di utenza domestica, numero di occupanti dell’immobile;
    • dove la tariffa sia commisurata alla quantità di rifiuti conferiti al servizio pubblico di raccolta dei rifiuti urbani, indicazione di tali quantità, con riferimento alla/e frazione/i soggetta/e a misurazione ai fini della commisurazione della tariffa;
  4. indirizzo internet e/o recapito telefonico e/o indirizzo dello sportello fisico presso cui reperire la procedura per l’eventuale comunicazione di errori o variazioni nei dati di cui alle lettere b) e c);
  5. periodo di riferimento del documento di riscossione; nel caso di variazioni in corso d’anno dei dati di cui alla lettera c) è indicata la decorrenza delle medesime dando evidenza degli importi dovuti per l’erogazione del servizio;
  6. recapiti telefonici, postali e di posta elettronica per l’invio di richieste di informazioni, di reclami e/o di richieste di rettifica relativi all’importo addebitato e al pagamento nonché, dove presenti, recapiti e orari degli sportelli fisici per l’assistenza agli utenti.

Informazioni sugli importi addebitati indicati in bolletta

La bolletta, o eventuali prospetti informativi allegati, dovranno riportare almeno i seguenti dati sugli importi addebitati e sul calcolo della tariffa, relativi a ciascuna delle utenze a cui si riferiscono gli importi oggetto di riscossione:

  1. importo complessivo addebitato, con riferimento a ogni singola utenza per il servizio integrato di gestione dei rifiuti urbani, o per l’attività di raccolta e trasporto e l’attività di spazzamento e lavaggio delle strade, qualora i servizi vengano fatturati distintamente;
  2. scadenza per il pagamento in un’unica soluzione;
  3. dove applicabile, importo, espresso in euro, di ciascuna delle rate in cui è effettuabile il pagamento, con relativa scadenza;
  4. indicazione distinta degli importi, espressi in euro, relativi alla parte fissa e alla parte variabile della tariffa;
  5. in caso di applicazione di tariffa con misurazione puntuale delle quantità conferite, indicazione delle prestazioni incluse nel servizio minimo;
  6. importo, espresso in euro, e descrizione sintetica delle eventuali riduzioni applicate;
  7. importo, espresso in euro, degli eventuali conguagli relativi a periodi precedenti e indicazione della possibilità che l’importo addebitato con riferimento al periodo in corso sia rettificato a conguaglio;
  8. indicazione distinta degli importi, espressi in euro, relativi ad imposte, tributi o addizionali, nonché delle eventuali ulteriori componenti tariffarie diverse da quanto dovuto per il servizio integrato di gestione dei rifiuti urbani, in coerenza con la normativa vigente;
  9. estremi degli atti di approvazione rilevanti con riferimento alla tariffa applicata o, in caso di conguagli, alle tariffe applicate;
  10. indicazione del sito internet e/o dei recapiti telefonici e/o dell’indirizzo degli sportelli fisici, dove presenti, presso cui è possibile reperire le informazioni per l’accesso alle eventuali riduzioni tariffarie accordate agli utenti in stato di disagio economico e sociale e la relativa procedura, dove le suddette riduzioni siano previste.

Informazioni su modalità di pagamento

La bolletta, o eventuali prospetti informativi allegati, devono riportare anche delle specifiche informazioni circa le modalità di pagamento previste: 

  1. elenco delle modalità di pagamento ammesse, compresa l’indicazione di tutti i dati del beneficiario necessari affinché l’utente possa effettuare il pagamento;
  2. situazione dei pagamenti precedenti, compresa l’indicazione degli importi eventualmente ancora dovuti e della scadenza degli stessi;
  3. nel caso in cui risultino importi ancora dovuti, devono essere indicate le procedure che si applicano in caso di ritardato od omesso pagamento, nonché le informazioni su eventuali tassi di interesse di mora e/o di penalità e/o sanzioni applicabili, nonché tutte le indicazioni utili affinché l’utente sia messo in condizione di procedere tempestivamente al pagamento dell’importo dovuto.

 Informazioni su servizio e risultati ambientali

La bolletta o eventuali prospetti informativi allegati devono contenere anche delle informazioni minime sull’erogazione del servizio integrato di gestione dei rifiuti urbani, o dei singoli servizi che lo compongono e sui risultati ambientali della gestione. Dovranno essere fornite indicazioni circa:

  1. ragione sociale del gestore che eroga il servizi;
  2. recapiti telefonici, postali e di posta elettronica per l’invio di richieste di informazioni, la segnalazione di disservizi e l’invio di reclami da parte degli utenti;
  3. recapiti e orari di apertura degli sportelli fisici (ove presenti) per l’assistenza agli utenti;
  4. indicazione del sito internet ove è disponibile la Carta della qualità del servizio.

Inoltre, almeno una volta l’anno, la bolletta, o eventuali prospetti ad essa allegati, dovrà riportare:

  1. il calendario e gli orari vigenti relativi alla raccolta dei rifiuti urbani, con riferimento a tutte le modalità di raccolta a disposizione dell’utente, inclusi i centri di raccolta, e il calendario e gli orari di effettuazione dell’attività di spazzamento e lavaggio delle strade. In alternativa, indicazione del sito internet proprio o del gestore del servizio presso cui tutte le suddette informazioni sono disponibili;
  2. istruzioni per il corretto conferimento dei rifiuti urbani;
  3. percentuale di raccolta differenziata conseguita nel Comune o nell’ambito territoriale in cui è ubicata l’utenza, con riferimento ai tre anni solari precedenti a quello di emissione del documento di riscossione.

 

3. Obblighi in materia di comunicazioni individuali agli utenti

Il gestore del servizio integrato di gestione dei rifiuti urbani deve comunicare agli utenti interessati, con un preavviso di almeno 30 giorni solari, le variazioni di rilievo nelle condizioni di erogazione del servizio di raccolta e trasporto, del servizio di spazzamento e lavaggio delle strade, dell’attività di gestione tariffe e rapporti con gli utenti, nel caso tali variazioni riguardino:

  1. modifiche nella modalità di raccolta dei rifiuti urbani, nei casi di estensione del servizio di raccolta differenziata e di passaggio da raccolta stradale a raccolta porta a porta;
  2. modifiche nel calendario della raccolta porta a porta;
  3. modifiche nelle modalità di effettuazione del servizio di spazzamento e lavaggio delle strade che comportino effetti sui comportamenti degli utenti, in particolare quando implichino divieti relativi alla viabilità e alla sosta;
  4. modifiche nel regime di tariffazione del servizio integrato di gestione dei rifiuti urbani;
  5. modifica del soggetto che effettua l’attività di gestione tariffe e rapporti con gli utenti.

Il termine di 30 giorni non si applica alle variazioni di natura urgente e/o emergenziale, fermo restando l’obbligo, per il gestore, di inviare le comunicazioni con il massimo preavviso possibile.

Le comunicazioni possono essere effettuate attraverso la bolletta con adeguata evidenza e comprensibilità.

 

Approfondimento realizzato nell’ambito del progetto “Consapevolmente consumatore, ugualmente cittadino”, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico, ai sensi del DM 7 febbraio 2018.

Per maggiori informazioni, vai su www.piusaipiusei.org

Estate, periodo di vacanze e di spensieratezza da trascorrere quanto più possibile in relax. Non sarà, però, un’estate come le altre: la battaglia contro il COVID-19, nonostante gli enormi progressi, non è stata ancora vinta e non possiamo permetterci di abbassare la guardia col rischio di compiere dei clamorosi passi indietro. Anche in un anno particolarmente complicato come questo, non abbiamo voluto mancare l’appuntamento con i “consigli utili per l’estate” che quest’anno rientra nell’ambito delle nostre attività sul coronavirus: sia perché riteniamo importante continuare a prevenire comportamenti rischiosi, sia perché riteniamo che questo appuntamento rappresenti comunque un primo passo verso quel “ritorno alla normalità” che tutti auspichiamo dalla fine della ormai famigerata “Fase 1” dell’epidemia.

Ecco gli appuntamenti della “Guida Covid-19. (E)state in sicurezza”:

PIUSAIPIUSEI CA 01

06 3671 8040

“Ho ricevuto una bolletta dell’acqua molto elevata con indicazioni di consumi che non riconosco. Cosa posso fare?”
“L’autobus è sempre in ritardo. Cosa posso fare?”
“La raccolta dei rifiuti della mia città non è effettuata con regolarità. Cosa posso fare?”
“Ho dei dubbi sull’importo della tariffa da pagare per il servizio rifiuti. Come è stata calcolata la tariffa?”
“Mi interrogo sull’esclusione dalla graduatoria di ammissione del mio bimbo all’asilo nido comunale. Cosa posso fare?”

Queste sono solo alcune delle domande arrivate al numero 06 3671 8040

Cittadinanzattiva mette a disposizione un call center nazionale per rafforzare la tutela dei cittadini- consumatori.

Il numero 06 3671 8040 è attivo per l’informazione, l’assistenza e la consulenza riguardanti i Servizi Pubblici Locali (Asili Nido, Trasporti Pubblici Locali, Servizio Idrico, Rifiuti). Lo scopo è favorire il dialogo con l’amministrazione comunale e/o il responsabile del servizio e stimolare il diritto al reclamo per una gestione ed erogazione di maggiore qualità.

Puoi chiamare il lunedì dalle 14.30 alle 17.30, il mercoledì e il venerdì dalle 10 alle 13.

 

ASSISTENTE VIRTUALE (S.U.S.I.)

SUSI Logo

A tutela del cittadino/consumatore, è attiva S.U.S.I. (Sistema Unico di Supporto Intelligente), l’assistente virtuale disponibile h24 in home page www.cittadinanzattiva.it e su INFORMAP (in basso a destra) per rispondere alle domande dei cittadini sui servizi pubblici locali. Chatta con SUSI per avere tutte le informazioni di cui hai bisogno o per segnalare disservizi: saprà fornirti utili indicazioni o, in caso contrario, ti metterà in contatto con un nostro operatore.

 

SPORTELLI TERRITORIALI

Per fornire informazioni, assistenza e consulenza ai cittadini in tema di servizi pubblici locali, sono disponibili 6 sportelli territoriali di Cittadinanzattiva.

  • Milano: tel. 3714388214; e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.;
    aperto dal lunedì al giovedì 9.30-13
  • Bologna:05119985606; e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.;
    aperto dal lunedì al venerdì  9.30-13.30
  • Chiaravalle (AN): tel. 3393460462; e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.;
    aperto il lunedì, martedì, mercoledì 9-13, giovedì 15 -19, venerdì 15 -17
  • Spoleto (PG): tel. 0743/222208, e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.;
    aperto il martedì 9.30/11.30 e 16:30/18.30
    Lo sportello è raggiungibile anche presso la sua sede fisica in Via XXV Aprile 44       
  • Piano di Sorrento: tel. 800984395; e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.;
    aperto dal lunedì al venerdì 9-12
    Lo sportello è raggiungibile anche presso la sua sede fisica in Via Carlo Amalfi, 24;
  • Catania: tel. 3488975573; e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.;
    aperto il mercoledì e il giovedì 9-13

Gli strumenti di informazione, assistenza e consulenza sono realizzati nell’ambito del progetto “Consapevolmente consumatore, ugualmente cittadino”, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico (DM 7 febbraio 2018).

Per maggiori informazioni sul progetto, visita il sito www.piusaipiusei.org

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