img trasporti

La ripresa della mobilità dovuta al progressivo allentamento delle misure contenitive che hanno caratterizzato la fase di lockdown, necessita di una riorganizzazione del sistema di trasporto pubblico terrestre in grado da un lato di sostenere la ripresa delle attività, dall’altro di garantire una efficace tutela della salute dei lavoratori del settore e dei passeggeri.  

L’intero sistema di trasporto pubblico deve essere considerato un contesto a rischio di aggregazione medio-alto, con possibilità di rischio alto nelle ore di punta, soprattutto nelle aree metropolitane ad alta urbanizzazione. 

Ciò può dipendere dall’alto numero di persone concentrate in spazi limitati con scarsa ventilazione; dall’attuale mancanza di controllo degli accessi per identificare soggetti potenzialmente infetti; e dalla elevata possibilità di venire in contatto con superfici potenzialmente contaminate in quanto comunemente toccate (distributori automatici di biglietti, corrimano, maniglie, etc.). 

corona virus

ABRUZZO

Numero pubblica utilità: 1500

ASL n. 1 L’Aquila: 118

ASL n. 2 Chieti-Lanciano-Vasto: 800 860 146

ASL n. 3 Pescara: 118

ASL n. 4 Teramo: 800 090 147

Pagina di aggiornamento regionale, comportamenti da seguire, misure adottate e ordinanze

 

BASILICATA

Numero pubblica utilità: 1500

Sala Operativa di Protezione Civile Regionale: 0971.668463

Numero Verde di Protezione Civile Regionale: 800.073665

Pagina di aggiornamento e contatti locali

Ordinanza regionale del 27/02/2020

Opuscolo sui comportamenti da adottare

 

CALABRIA

Numero pubblica utilità: 1500

Numero verde regionale (per informazioni): 800.767.676

Numero per la segnalazione dei casi: 112

Pagina Regione con ordinanza, elenco dei comuni interessati, comportamenti da seguire

 

CAMPANIA

Numero pubblica utilità: 1500

Numero verde regionale (per informazioni): 800.909.699

Numero per la segnalazione dei casi: 112

Pagina di aggiornamento regionale

 

EMILIA ROMAGNA

Numero pubblica utilità: 1500

Numero verde regionale (per informazioni):800.033.033

Numero per la segnalazione dei casi: 112

Pagina di aggiornamento regionale

 

FRIULI VENEZIA GIULIA

Numero pubblica utilità: 1500

Numero verde regionale (per informazioni): 800.500.300

Numero per la segnalazione dei casi: 112

Ordinanza regionale

Comportamenti da seguire e numero per le segnalazioni

le FAQ della Protezione Civile Friuli Venezia Giulia

 

LAZIO

Numero pubblica utilità: 1500

Numero per la segnalazione dei casi: 112

Ordinanza regionale 26/02/2020

 

LIGURIA

Numero pubblica utilità: 1500

Numero per la segnalazione dei casi: 112

Ordinanza regionale 23/02/2020

Ordinanza regionale 01/03/2020

Aggiornamenti regionali

 

LOMBARDIA

Numero pubblica utilità: 1500

Numero verde regionale (per informazioni): 800.894.545

Numero per la segnalazione dei casi: 112

Indicazioni per I cittadini dei comuni della “Zona Rossa”

Pagina regionale con ordinanze, aggiornamenti e le disposizioni fino al 8 marzo 2020

 

MARCHE

Numero pubblica utilità: 1500

Numero verde regionale (per informazioni): 800.936.677

Numero per la segnalazione dei casi: 112

Pagina regionale con ordinanze, aggiornamenti e comportamenti da seguire

 

PIEMONTE

Numero pubblica utilità: 1500

Numero verde regionale (per informazioni): 800.192.020

Numero per la segnalazione dei casi: 112

Ordinanze, circolari e disposizioni attuative

Pagina aggiornamenti regionale

 

SICILIA

Numero verde regionale: 800458787

Numero per emergenze: 112

 Ordinanza regionale 26/02/2020

Ordinanza regionale 27/02/2020

 

SARDEGNA

Numero pubblica utilità: 1500

Numero verde regionale: 800311377

Numero per emergenze: 118

Ordinanze regionali e circolari

Pagina regionale di informazione e aggiornamento

 

 TOSCANA

Numero pubblica utilità: 1500

Numero verde regionale (per informazioni): 800.556.060

Numero per la segnalazione dei casi: 112

Ordinanze Regione

Pagina di informazione e aggiornamento regionale

 

TRENTINO ALTO ADIGE

Numero pubblica utilità: 1500

Numero verde regionale (per informazioni): 800.751.751

Numero per la segnalazione dei casi: 112

Ordinanza provincia Trento 21/02/2020

Ordinanza provincia Trento 24/02/2020

Ordinanza Provincia Bolzano 23/02/2020

 

UMBRIA

Numero pubblica utilità: 1500

Numero verde regionale (per informazioni): 800.636.363

Numero per la segnalazione dei casi: 112

Pagina regionale di informazione e aggiornamento

Ordinanza regionale 20/02/2020

Delibera regionale per istituzione Centro Operativo Regionale

 

 VALLE D'AOSTA

Numero pubblica utilità: 1500

Numero verde regionale (per informazioni): 800.122.121

Numero per la segnalazione dei casi: 112

Numero verde, comportamenti e aggiornamento

 

VENETO

Numero pubblica utilità: 1500

Numero verde regionale (per informazioni): 800.462.340

Numero per la segnalazione dei casi: 112

Ordinanze regionali, numero verde e indicazioni per le strutture sanitarie

 

BONUS NIDO copy

L’offerta di posti e la domanda di ammissione

Ciascun Comune può far fronte alla domanda di posti negli asili nido organizzando l’offerta secondo diverse forme di gestione, anche integrate tra di loro. Ci possono essere infatti:

  • asili nido comunali a gestione diretta. Si tratta di strutture educative gestite e coordinate dal Comune attraverso il proprio personale;
  • asili nido in concessione (gestione indiretta). Si tratta di strutture educative comunali affidate in gestione a soggetti terzi privati;
  • asili nido privati convenzionati (gestione indiretta). Sono strutture private che, avendo superato uno specifico percorso di accreditamento, sono convenzionate con il Comune e offrono gli stessi standard di qualità.

Le regole per l’ammissione negli asili comunali sono determinate dall’apposito Regolamento comunale, che prevede criteri, organizzazione e funzionamento del servizio.

Le domande d’iscrizione sono, per la maggioranza dei Comuni, da presentare in modalità on-line accedendo al portale del Comune di appartenenza della famiglia.

La comunicazione di ammissione avviene generalmente attraverso la pubblicazione della graduatoria provvisoria, e trascorsi i termini per gli eventuali ricorsi e richieste di chiarimento, con la pubblicazione della graduatoria definitiva, nella quale è indicata l’assegnazione finale.

Il costo del servizio per la famiglia

Gli asili nido comunali rientrano nella gamma dei servizi a domanda individuale resi dal Comune a seguito di specifica domanda dell’utente. Contestualmente all’approvazione del Bilancio di previsione deve essere definita la misura percentuale di copertura dei costi di tutti i servizi a domanda individuale da parte dell’utenza. Chiaramente minori saranno le risorse a disposizione del Comune e maggiore sarà la contribuzione richiesta all’utente del servizio in oggetto.

Come viene calcolato l'importo della tariffa? Nella quasi totalità dei casi le rette a carico delle famiglie sono determinate in base a degli scaglioni ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente). Tali scaglioni però variano molto da città a città: si passa da casi in cui sono presenti al massimo 3 fasce, a cui corrispondono quindi solo 3 tariffe differenziate, a quelli con anche 40 fasce, che definiscono gli importi a carico della famiglia con maggiore proporzionalità rispetto al reddito familiare.

Come emerge dal nostro ultimo dossier sul servizio di asilo nido comunale, realizzato dall’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva (disponibile qui), la spesa media mensile per la famiglia tipo individuata, per l’anno scolastico 2019-2020, è di € 303 con una variazione in aumento dello 0,9% rispetto all’anno precedente.

La figura seguente offre uno spaccato dei costi medi sostenute dalla famiglia tipo da noi presa in considerazione, regione per regione.

infografiche piuSaipiùSei 02

 

La regione in cui si registra la spesa media mensile più bassa è il Molise, dove però si rileva l’assenza del servizio nella città di Isernia, mentre sono le famiglie del Trentino Alto Adige a dover sostenere quella più alta.

Aumenti delle rette hanno interessato prevalentemente le regioni del Sud Italia: Abruzzo, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia. Al contrario, le principali variazioni in diminuzione si collocano nelle regioni del Nord: Liguria e Piemonte.

Sebbene gli incrementi riguardano le regioni meridionali (+5,1%) la spesa media più elevata continua a caratterizzare città collocate al Nord, come mostra l’immagine seguente.

infografiche piuSaipiùSei 03

I capoluoghi di provincia con le tariffe più basse si collocano invece tutti al Sud e sono: Catanzaro €100,  Cagliari €133, Crotone €140,  Ragusa €140, e Trapani €152.

Il dettaglio dei costi per ogni città capoluogo di provincia è disponibile su INFORMAP - il portale dell'informazione per il consumatore

Esenzioni - agevolazioni - riduzioni presenti a livello comunale, regionale e nazionale

infografiche piuSaipiùSei 04

Secondo le nostre rilevazioni, a livello comunale è stato riscontrato l’esplicito riferimento a possibili esenzioni dal pagamento della retta solo nel 48% circa dei casi.

Si tratta soprattutto di nuclei familiari che versano in particolare stato di disagio socio economico e già seguiti dai Servizi sociali e dagli stessi segnalati al fine dell’ottenimento della gratuità del servizio.

Nel 36,5% dei casi è prevista l’esenzione dal pagamento per i nuclei familiari che rientrano nella prima delle fasce ISEE individuate ai fini della determinazione delle rette. La situazione è comunque molto variegata in considerazione del fatto che le fasce differiscono notevolmente per ampiezza (da fasce € 0 - 1.500 a fasce € 0 - 7.500).

Le rimanenti tipologie, ed in misura più limitata, riguardano l’accesso al servizio di bambini portatori di handicap grave (certificato) e nuclei familiari numerosi. Per quanto riguarda le riduzioni applicate alle rette in determinate circostanze spiccano soprattutto quelle dovute alla contemporanea frequenza del servizio nido o di altri servizi per l’infanzia di due o più bimbi appartenenti al medesimo nucleo familiare.

Per quanto riguarda il livello regionale, risultano essere dieci le regioni che si distinguono in positivo per aver emanato disposizioni per misure volte al contenimento o abbattimento dei costi a carico delle famiglie per la frequenza dei nidi di infanzia.

 tabella

Novità bonus nido 2020

La legge 27 dicembre 2019, n. 160 ha incrementato, a decorrere dall’anno 2020, l’importo del contributo per il pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido pubblici e privati, nonché per l’introduzione di forme di supporto presso la propria abitazione in favore dei bambini al di sotto dei tre anni, affetti da gravi patologie croniche.

Ecco i nuovi importi destinati alle famiglie:

  • un massimo di 3.000 euro su base annua per i nuclei familiari in possesso di ISEE minorenni in corso di validità (riferito al minore per il quale è richiesta la prestazione) fino a 000 euro;
  • un massimo di 500 euro per i nuclei familiari con un ISEE minorenni compreso tra 25.001 e 40.000 euro;
  • fino a 500 euro nell’ipotesi di ISEE minorenni oltre la predetta soglia di 40.000 euro, ovvero in assenza dell’ ISEE.

Il bonus nido si può richiedere sia online (tramite il servizio on line dedicato accessibile direttamente dal cittadino in possesso di un PIN INPS dispositivo, di una identità SPID o di una Carta Nazionale dei Servizi (CNS) per l'accesso ai servizi telematizzati dell'Istituto), sia tramite patronati o chiamando il Contact Center INPS.

Per maggiori informazioni, consulta il sito dell’INPS

La qualità e le tutele del servizio di asilo nido comunale

Il primo strumento utile a disposizione dei genitori per farsi un’idea della qualità del servizio di asilo nido e delle forme di tutela a propria disposizione è la Carta della qualità del servizio.

Ogni Comune dovrebbe avere questo documento all’interno del quale si esplicita l’impegno per il buon funzionamento del servizi educativo proposto dal nido nei confronti di tutti i bambini e delle loro famiglie, in un’ottica di corresponsabilità e compartecipazione, con l’intento di tutelare i bambini e di fornire adeguati strumenti di controllo e valutazione, sulla base delle normative in vigore.

La Carta dei Servizi come strumento di tutela per i cittadini è stata introdotta con la Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 gennaio 1994 denominata “Principi sull’erogazione dei servizi pubblici”.

Dalle rilevazioni di Cittadinanzattiva condotte in tutti i capoluoghi di provincia italiani emerge che tale documento non solo non risulta essere presente ovunque, ma contiene delle informazioni non uniformi a livello nazionale.

infografiche piuSaipiùSei 05

Individuando una serie di informazioni ritenute più significative dal punto di vista del genitore che approccia il servizio, abbiamo rilevato una notevole disomogeneità nei contenuti, come riporta l’immagine seguente.

infografiche piuSaipiùSei 06

Rispetto alla fruizione del servizio di asilo nido comunale, il fatto che non esistono, come visto, strumenti uniformi per valutare il servizio e quindi pretendere migliori livelli di qualità, rende più complicato esigere il rispetto dei propri diritti e attivare le necessarie tutele in caso si subisca un disservizio.

Con riferimento all’indagine da noi effettuata relativamente alle carte della qualità del servizio abbiamo visto come in quasi la metà dei casi non sia presente un’indicazione di contatto per effettuare una segnalazione o un reclamo. Dove presente il contatto, nella metà dei casi non è comunque indicato il tempo massimo entro il quale si ha diritto a ricevere una risposta.

Il nostro consiglio ai genitori è comunque quello di leggere sempre il contenuto della Carta della qualità del servizio e del Regolamento del servizio.

Il Regolamento generalmente fissa finalità e compiti delle strutture, regola l’accesso al servizio e l’organizzazione dello stesso, definisce la qualità del servizio e le modalità di partecipazione delle famiglie.

La Carta dei servizi rende fruibili a tutte le famiglie interessate le informazioni utili e chiare sui diritti degli utenti, sulle procedure per accedere ai servizi e sulle modalità di erogazione dei servizi. Cosa fondamentale per la carta dei servizi, in un’ottica di tutela degli utenti, è quella di individuare obiettivi standard della qualità del servizio e controllare periodicamente il loro rispetto e la loro implementazione.

Uno strumento di tutela a cui poter ricorrere, nel caso di pubbliche amministrazioni, per verificare ad esempio la trasparenza e la correttezza delle procedure, come ad esempio quella relativa alla pubblicazione della graduatoria di accesso al servizio secondo lo schema di punteggio descritto al momento dell’iscrizione, è l’accesso civico.

Il 23 dicembre 2016 è entrato in vigore il decreto legislativo 97 del 25/06/2016 inerente l’introduzione dell’accesso civico generalizzato. Il decreto prevede che “chiunque” ha “diritto di accedere ai dati e ai documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni, ulteriori rispetto a quelli oggetto di pubblicazione, nel rispetto dei limiti relativi alla tutela di interessi giuridicamente rilevanti”, e può farlo attraverso l’accesso civico semplice o attraverso l’accesso civico generalizzato.

Nel primo caso, chi fa richiesta non deve dimostrare di avere un interesse diretto verso una situazione giuridica e può chiedere informazioni riguardo la mancata pubblicazione di atti.

Nel secondo caso, invece, “chiunque ha diritto di accedere ai dati e ai documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni, ulteriori rispetto a quelli oggetto di pubblicazione”.

Alla domanda di accesso l’amministrazione è obbligata a rispondere entro massimo 30 giorni non derogabili.

 

Campagna informativa realizzata nell’ambito del progetto “Consapevolmente consumatore, ugualmente cittadino” finanziato dal Ministero dello sviluppo economico ai sensi del DM 7 febbraio 2018

Per maggiori informazioni sul progetto clicca qui

Visita il sito www.piusaipiusei.org

 SEMPRE IN AGGIORNAMENTO

immaginesito nuova

CORONAVIRUS PAGINA CA 2

  • quadrato 01
  • quadrato 01
  • quadrato 01
  • quadrato 01
  • quadrato 01
  • quadrato 01
  • quadrato 01
  • quadrato 01
  • quadrato 01
  • quadrato 01

Informazioni utili per i cittadini, fake news, provvedimenti regionali e nazionali, guide utili e video di esperti. Cittadinanzattiva lancia la sua pagina di approfondimento sul Coronavirus. 

I cittadini possono inviarci richieste e segnalazioni scrivendo alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..  

***********************************************************************************************************************************************************************

 

Con diversi decreti, approvati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri (DPCM), si definiscono misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19.

Ultimi, in ordine di tempo, sono:

Ulteriori regolamenti regionali

  • Scarica il modulo di autodichiarazione per spostarsi, valido per tutte le Regioni che hanno introdotto limitazioni notturne alla circolazione a seguito dell’aumento dei contagi.

    Si ricorda che tale autocertificazione può essere utilizzata da coloro che effettuano spostamenti durante le ore di divieto a causa di esigenze lavorative, di salute o di estrema necessità.

  

LE DOMANDE PIÙ FREQUENTI (FAQ) SU:

I NOSTRI CONSIGLI

 

OCCHIO ALLE TRUFFE E SPECULAZIONI

Attenzione ai medicinali contraffatti!
L’emergenza legata al COVID-19 ha nuovamente posto l’attenzione sul problema della vendita illegale di medicinali contraffatti. L’avvertimento è stato lanciato dall’OCSE e dell’European Union Intellectual Property Office (EUIPO), a seguito dei numerosi sequestri di materiale medico contraffatto effettuati durante questo periodo di crisi.

Anche l’ISS si è attivata in tal senso, stilando il “Rapporto Indicazioni relative ai rischi di acquisto online di farmaci per la prevenzione dell’infezione COVID-19 e alla diffusione sui social network di informazioni false sulle terapie”, pubblicato il 16 Aprile scorso sul proprio portale.

Per saperne di più: Ministero della Salute e allarme OCSE contro medicinali contraffatti

Attenzione alle mascherine  e disinfettanti contraffatti!
L’emergenza sanitaria causata dal diffondersi del Coronavirus e la scarsa disponibilità di offerta al pubblico di dispositivi di protezione individuali negli esercizi commerciali sta generando forti speculazioni soprattutto sui prezzi di prodotti, quali “disinfettanti igienizzanti”, “mascherine di protezione” e altri articoli che coadiuvano il contenimento dei rischi di contagio. Tutto questo aumenta il rischio di incorrere nell’acquisto di prodotti contraffatti e/o non conformi alla marcatura CE o non a norma. Scopri di più

Il Ministero dello Sviluppo economico ha attivato una Linea Diretta Anticontraffazione a cui inviare segnalazioni di prodotti contraffatti.

Niente tamponi a casa!
Attenzione a sedicenti operatori sanitari che si propongono
per visite domiciliari al fine di effettuare un tampone preventivo per il coronavirus. I truffatori, spiegano i carabinieri, mostrano falsi tesserini di riconoscimento come funzionari della sanità, fingono di essere stati inviati a domicilio per prestare assistenza sanitaria per il controllo del Coronavirus. Quindi mostrano falsi tamponi ed entrano in casa delle vittime per poi impossessarsi di denaro o altri oggetti di valori.

 Attenzione alle mail con allegati su coronavirus
Sono stati segnalati due malware diffusi via email attraverso campagne massive di spam:
 - il primo è un file nominato CoronaVirusSafetyMeasures.pdf che vìene allegato alla e-mail in arrivo. Si tratta di un file che in realtà avvia il download di contenuti spazzatura;
 - il secondo è un file allegato .doc, in cui sono esposte alcune precauzioni per evitare il contagio a firma di tale dottoressa Penelope Marchetti dell'OMS. 
Non aprire nè scaricare questo tipo di file! In generale fare molta attenzione nell'utilizzo delle caselle di posta elettronica, anche quelle istituzionali o aziendali, evitando di cliccare, in caso di mail in arrivo sospette, su link o di scaricare file che all'apparenza appaiono sicuri perchè con estensione DOC o PDF.

I provvedimenti dell'AGCM 
L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha aperto un procedimento e sospeso in via cautelativa la commercializzazione di un farmaco antivirale venduto a più di 600 euro e disposto l’oscuramento del sito. Leggi il Comunicato dell'Antitrust.

Inoltre, in data 22 marzo 2020, ha avviato un procedimento istruttorio, disponendo al contempo in via cautelare l'eliminazione di ogni riferimento all'efficacia preventiva contro la COVID-19 dei detergenti, prodotti cosmetici e integratori pubblicizzati e commercializzati sia sul sito https://carlitashop.com che sulla relativa pagina Instagram. Questi prodotti (quali l’”Olio Essenziale di Manuka Antivirale Purificante Antibatterico Optima Naturalis”, l’”Integratore antivirale Manuka Defense Plus Optima Naturals”) non hanno comprovate capacità “antivirali”, antibatteriche e antisettiche nè di rafforzamento del sistema immunitario e di protezione delle vie respiratorie. Leggi il comunicato.

Altro provvedimento è stato diretto ad oscurare il sito  http://testcoronavirus.shop/it che commercializza un test per l’autodiagnosi del contagio da COVID-19. Qui il comunicato e il provvedimento.

Analoghi provvedimenti sono stati presi dall’Autorità, nei confronti dei siti web https://farmaciamaschile.it  e http://farmacia-generica.it che offrivano in vendita alcuni medicinali, tra cui un noto antivirale vendibile solo dietro prescrizione medica, senza essere autorizzati alla fornitura al pubblico on line di farmaci.

In data 31 marzo, è stato avviato procedimento nei confronti della piattaforma www.wish.com. In particolare, si sponsorizzano presunti test kit per la diagnosi domiciliare del coronavirus, in grado non solo di ingannare ma anche di porre in pericolo la salute dei consumatori.

In data 8 aprile, è stata sospesa la vendita, sul sito https://www.tigershop.it/, di dispositivi di protezione individuale (in particolare mascherine di categoria FFP2) ai quali sono attribuite caratteristiche qualitative e tecniche che non trovano riscontro nei prodotti poi consegnati ai consumatori privi delle certificazioni vantate; peraltro, questi dispositivi sono venduti a prezzi elevati e consegnati con enormi ritardi rispetto a quanto pubblicizzato.  

SEDI REGIONALI DI CITTADINANZATTIVA

Abruzzo: attivo un servizio gratuito per l'ascolto psicologico. Si può chiamare il numero 3297625604 dal lunedì al venerdì dalle ore 16 alle ore 20 e sabato e domenica dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 20, oppure scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Emilia Romagna: si può telefonare o inviare messaggi al 373.7565861, oppure scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Lombardia: per il Tribunale per i diritti del malato contattare il numero 02.7389441, per l'area consumatori contattare il numero 02.36516647. Oppure scrivi all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Piemonte: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Per telefonare questi i numeri di riferimento:
 - 349 734 8564 dalle 14 alle 15
 - 339 710 0549 dalle 15 alle 17
 - 338 588 4705 dalle 15 alle 17
 - 380 498 2964 dalle 10 alle 12

Sardegna: per la provincia di Cagliari, contattare il 329.0211847, per le altre province il 370.1281722.  Oppure scrivere agli indirizzi email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Umbria: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.,  cellulare 370.3374248 (attivo dal lunedì al sabato, orario 9:00-12:30).

Per le altre Regioni puoi contattare i nostri centri di tutela: viste le restrizioni previste a livello nazionale, alcune sedi potrebbero subire variazioni negli orari di apertura o essere chiuse. 

Resta attiva sempre la casella di posta elettronica Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., alla quale è possibile inviare richieste di informazioni e segnalazioni da tutto il territorio nazionale.

 

NUMERI VERDI E ORDINANZE REGIONALI

Le Regioni hanno attivato numeri dedicati e numeri verdi regionali per rispondere alle richieste di informazioni e sulle misure urgenti per il contenimento e la gestione del contagio del nuovo coronavirus in Italia. CLICCA QUI per i numeri verdi e le ordinanze regionali.

 

GUIDE UTILI\INFO UTILI:

Pagina realizzata con i contributo non condizionante di

bayer 2020 new logo page 0001  bayer 2020 LOGO SERVIER pantone 300   jsn logo prof vert color rgb copy

L’istituzione del servizio
Il servizio di asilo nido comunale è stato istituito dalla Legge 1044 del 1971 come Servizio sociale di interesse pubblico finalizzato “alla temporanea custodia dei bambini per assicurare una adeguata assistenza alla famiglia ed anche per facilitare l’accesso della donna al lavoro nel quadro di un completo sistema di sicurezza sociale”. Data la loro natura socio-assistenziale la gestione di questi servizi rientra nelle competenze comunali mentre le funzioni di programmazione sono affidate alle Regioni. A partire dal 2000, ai servizi per la prima infanzia viene riconosciuto un ruolo cruciale, non solo nel sostegno alla genitorialità, ma anche come strumento fondamentale nei percorsi di crescita del bambino.

La sentenza della Corte Costituzionale n. 467 del 2002 indica come «Il servizio fornito dall’asilo nido non si riduce ad una funzione di sostegno alla famiglia nella cura dei figli o in mero supporto per facilitare l’accesso dei genitori al lavoro, ma comprende anche finalità formative, essendo rivolto a favorire l’espressione delle potenzialità cognitive, affettive e relazionali del bambino».

In tale ottica, la diffusione di questi servizi concorre a garantire le pari opportunità di educazione e di cura e a ridurre le disuguaglianze territoriali, economiche, etniche e culturali.

Lo sviluppo del sistema di offerta dei servizi per la prima infanzia viene incentivato negli anni sia a livello nazionale che europeo. Nel 2002 il Consiglio europeo di Barcellona ha definito come traguardo per gli stati membri, in termini di posti disponibili nei servizi per la prima infanzia, la copertura di almeno un terzo della domanda potenziale, cioè il 33% dei bambini sotto i 3 anni entro il 2010, per sostenere la conciliazione della vita familiare e lavorativa e promuovere la maggiore partecipazione delle donne nel mercato del lavoro.

Nel 2011, la Commissione Europea, con la comunicazione “Educazione e cura della prima infanzia: consentire a tutti i bambini di affacciarsi al mondo di domani nelle condizioni migliori”, sostiene che migliorare la qualità e l’efficacia dei sistemi di istruzione in tutta l’UE è una premessa d’importanza fondamentale per tutti gli aspetti della crescita.

Le primissime esperienze dei bambini gettano le basi per ogni forma di apprendimento ulteriore. Iniziative di educazione e cura della prima infanzia di alta qualità, inoltre, favoriscono particolarmente i bambini disagiati, inclusi quelli provenienti da un contesto migratorio e a basso reddito. Possono aiutare a liberare i bambini da condizioni di povertà e da famiglie disfunzionali, contribuendo in tal modo al conseguimento degli obiettivi stabiliti dall’iniziativa faro Europa 2020 denominata “Piattaforma europea contro la povertà e l’esclusione sociale”.

Con un successivo documento del 2013 “Investire nell’infanzia per spezzare il circolo vizioso dello svantaggio sociale”, la Commissione Europea raccomanda agli Stati membri di adottare ed applicare politiche volte ad eradicare la povertà e l’esclusione sociale dei minori e a promuovere il loro benessere mediante strategie multidimensionali basate sui seguenti tre grandi pilastri:

  • l’accesso a risorse sufficienti (favorendo la partecipazione dei genitori al mercato del lavoro e prevedendo altre tipologie di prestazioni quali incentivi fiscali, assegni familiari, assegni per l’alloggio e sistemi di reddito minimo garantito);
  • l’accesso a servizi di qualità a un costo sostenibile;
  • il diritto dei minori a partecipare alla vita sociale.

In Italia, il Decreto legislativo n. 65 del 2017 riconduce i servizi educativi per l’infanzia nella sfera educativa piuttosto che assistenziale, con l’obiettivo di garantire la continuità del percorso educativo e scolastico dalla nascita fino ai sei anni di età. Dal punto di vista economico a partire dal 2007 sono stati previsti dal legislatore degli interventi finanziari. Il più emblematico è stato il Piano straordinario per lo sviluppo dei servizi socio educativi per la prima infanzia (legge finanziaria del 2007) che prevedeva un finanziamento statale e regionale triennale. Il Decreto dell’aprile 2017 ha istituito invece un Fondo nazionale per il Sistema integrato di educazione e di istruzione pari a 209 milioni di euro per l'anno 2017, 224 milioni di euro per l'anno 2018 e 239 milioni di euro a decorrere dall’anno 2019.

 

La situazione nel nostro Paese
Nonostante i citati provvedimenti, i dati relativi a questi anni di crisi prolungata ci dicono che le famiglie italiane sono fortemente in difficoltà ed hanno sempre meno risorse materiali e immateriali per continuare a svolgere un importantissimo ruolo per lo sviluppo armonico della società. Ne consegue la progressiva contrazione della fecondità, a cui si accompagnano l’aumento della disoccupazione femminile e la povertà infantile. Dall’ultima Relazione annuale sulle convalide delle dimissioni e risoluzioni consensuali delle lavoratrici madri e dei lavoratori padri (Anno 2018) si evince che su un numero complessivo pari a 49.451 le dimissioni e le risoluzioni consensuali hanno riguardato principalmente le lavoratrici madri, a cui sono riferiti n. 35.963 provvedimenti, pari a circa il 73% dei casi. La motivazione più ricorrente permane l’incompatibilità tra l’occupazione lavorativa e le esigenze di cura della prole, pari a circa il 36% del totale. Nell’ambito della citata motivazione sono ricomprese le seguenti voci a giustificazione della necessità di lasciare il lavoro:

  • per l’assenza di parenti di supporto: 27% del totale;
  • per l’elevata incidenza dei costi di assistenza al neonato, es. asilo nido o baby sitter: 7% del totale;
  • per il mancato accoglimento al nido: circa il 2% del totale.

Un focus sugli asili nido dell’Ufficio Valutazione Impatto del Senato della Repubblica dello scorso luglio 2018, analizzando i dati derivanti dagli interventi realizzati negli ultimi 10 anni, evidenzia alcuni nodi critici:

  • la limitata offerta del settore zero/tre: ancora lontana dagli obiettivi europei stabiliti nel 2002, è fortemente frenata dai finanziamenti disponibili - discontinui, frammentati e insufficienti - così che i costi continuano a gravare principalmente sui bilanci dei comuni e delle famiglie;
  • la disuguaglianza territoriale: il tasso di povertà materiale ed educativa dei bambini è in aumento, ed ai primi troviamo tutte regioni del sud: Campania, Sicilia, Calabria, Puglia e Molise.
  • le difficoltà nell’integrazione del sistema e della relativa governance, che deve essere raggiunta a tutti i livelli: tra pubblico e privato, tra nidi tradizionali e servizi integrativi, tra nord e sud, tra Stato, regioni e comuni, tra sociale ed educativo, tra profili professionali di educatori ed insegnanti.

Uno spaccato dettagliato della situazione dell’offerta dei servizi educativi per la prima infanzia nel nostro Paese è fornito dall'Istat nello scorso marzo 2019 e relativo all’anno scolastico 2016/17 (ultimi dati disponibili).

Ciò che si evince dallo studio è che in rapporto alla popolazione target, la dotazione complessiva di strutture è sotto il parametro del 33% fissato dall’Unione europea: infatti i posti disponibili corrispondono al 24% dei bambini residenti sotto i 3 anni, se consideriamo anche i servizi integrativi, e al 21,7% nel solo caso di asili nido (comprensivi di sezioni primavera). Nel corso degli anni l’offerta pubblica di asili nido e di servizi integrativi per la prima infanzia continua a far registrare ampi divari tra le regioni, sia in termini di spesa dei comuni che come numero di utenti. L’offerta è variabile anche all’interno delle singole regioni. I comuni capoluogo di provincia, ad esempio, hanno mediamente una maggiore dotazione di strutture rispetto al resto del territorio, con una copertura media in termini di posti disponibili del 31,8% dove la media per i Comuni non capoluoghi è di 20,8.

Siamo quindi ancora lontani dal garantire le pari opportunità di educazione e di cura e una riduzione delle disuguaglianze territoriali, economiche, etniche e culturali che la diffusione di questi servizi dovrebbe concorrere a realizzare.

Campagna informativa realizzata nell’ambito del progetto “Consapevolmente consumatore, ugualmente cittadino” finanziato dal Ministero dello Sviluppo economico ai sensi del DM 7 febbraio 2018.

Per maggiori informazioni sul progetto clicca qui

Visita il sito www.piusaipiusei.org

accoglienza immigrati

Il 27 novembre 2018 la Camera ha approvato il Ddl n. 840/2018, il cosiddetto “Decreto sicurezza e immigrazione” nella versione in cui era stato modificato e approvato dal Senato il 7 novembre con 396 voti a favore. Sul testo il governo ha posto la fiducia per velocizzarne l’iter parlamentare e non è stato discusso nessuno dei più di seicento emendamenti presentati dall’opposizione, né in aula né in commissione . Il 26 novembre il governo ha deciso di mettere la fiducia sulla norma e approvarla entro il 3 dicembre.

Il Decreto Legge n. 113 del 4 ottobre 2018, convertito dalla legge n. 132 del 2018, è entrato in vigore il 5 ottobre 2018.

La riforma modifica diverse norme su asilo, immigrazione, cittadinanza e sicurezza.

liste d attesa copy

La nuova normativa sulle liste d’attesa (“Intesa ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131 tra il Governo, le Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano, sul Piano Nazionale di Governo delle Liste d'Attesa per il triennio 2019 - 2021, di cui all'articolo 1, comma 280, della legge 23 dicembre 2005, n. 266”) ha apportato dei cambiamenti in materia? Il Ministero ha disposto delle modifiche importanti, a proposito di liste d’attesa: sul numero di prestazioni garantite e monitorate, sui tempi massimi di erogazione, sul ruolo delle strutture che hanno il paziente in carico, oltre che sulle tecnologie messe a disposizione dei cittadini per usufruire dei servizi di prenotazione di visite, esami e ricoveri.

2017 - XV Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole

Tremila istituti scolastici hanno partecipato alla Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole del 22 novembre, promossa da Cittadinanzattiva. Oltre trenta le città, fra cui Roma, Napoli, Torino, Pisa, Chieti, Cagliari, Potenza, in cui si sono svolti eventi di formazione ed informazione, nonché prove pratiche sui temi della sicurezza e della gestione dei rischi nel contesto scolastico e sul territorio. 

Leggi il comunicato stampa

Scarica il Manuale "A scuola di sicurezza"

2016 - XIV Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole

Da Milano a Messina, da Torino a Napoli, passando per Chioggia, Oristano, Campobasso, l’Aquila, Policoro e Crotone, sono oltre 30 gli appuntamenti in tutta Italia promossi in questa edizione da Cittadinanzattiva, in occasione della Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole Circa mille le scuole che formalmente hanno aderito alla Giornata che si svolge con la collaborazione del Dipartimento della Protezione civile e del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca: negli istituti sarà distribuito il materiale sul rischio sismico e su quello alluvione.

Leggi il comunicato stampa

Guarda il video dell'evento tenutosi ad Ascoli Piceno

2015 - XIII Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole

Dopo tredici anni, la Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole promossa da Cittadinanzattiva diventa patrimonio di tutte le scuole. 

Ecco i numeri lanciati in questa occasione: oltre 7000 scuole coinvolte in media annualmente, 15.000 studenti e genitori intervistati su rischio sismico e maremoto, 1.250 studenti formati come Responsabili Studenti Sicurezza. 2.300 edifici monitorati, oltre 1.500 progetti di buone pratiche raccolte. E ancora centinaia di incontri con esperti sulla sicurezza a scuola e sul territorio e con amministrazioni comunali, migliaia di prove di evacuazione effettuate nelle scuole; prove pratiche, giochi e laboratori con gli studenti su sicurezza, salute e benessere. 

Leggi il comunicato stampa

Guarda le foto della Giornata

2014 - XII Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole

“Scuole belle e sicure”, questo lo slogan scelto dagli studenti di cinque istituti scolastici romani (I.C. Largo Oriani, I.C. Piazza Gola, Scuola Media Massimo Gizio, I.C. Rosmini, Istituto Paritario Santa Teresa di Gesù) e cinque reatini, che hanno animato il Children Mob in Piazza del Campidoglio a Roma in occasione della XII Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole promossa da Cittadinanzattiva in 5mila istituti in tutta Italia. 
I giovani studenti sono stati poi nominati, alla presenza del MIUR, del Dipartimento nazionale della Protezione civile, dell’Assessorato alla Scuola del Comune di Roma e dell’Inail, Responsabili Studenti per la Sicurezza come altri 660 coetanei di Umbria, Piemonte e Basilicata.

Leggi il comunicato stampa

Guarda il video del Children Mob in Campidoglio

2013 - XI Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole

Interventi concreti per abbattere le barriere architettoniche, nomina di 655 giovanissimi Responsabili Studenti Sicurezza, Piani di emergenza comunali, prove di evacuazione e primo soccorso. Sono alcuni dei temi e delle attività della XI Giornata nazionale della sicurezza scolastica, in programma fra il 22 novembre e il 3 dicembre, in varie città e in circa 5mila scuole.

Scarica i materiali della Giornata

L'elenco delle principali iniziative in pdf

2012 – X Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole

Venerdì 23 novembre si è festeggiata la X Giornata della sicurezza nelle scuole. Le scuole coinvolte su tutto il territorio nazionale sono state quasi 5000. Eventi locali, organizzati dai volontari di Cittadinanzattiva in 16 regioni e 33 città.,che hanno visto protagonisti gli studenti ed i genitori con attività riguardanti la sicurezza a casa e a scuola, l’uso responsabile di internet, i corretti comportamenti rispetto ai rischi sismico, industriale, idrogeologico e la conoscenza dei Piani comunali di emergenza. Protezione Civile, 118, Croce Rossa, Vigili del Fuoco, al livello locale, hanno coinvolto gli studenti in prove pratiche di primo soccorso, interventi di emergenza, uso di estintori, ecc.

Di seguito i principali e significativi sostegni alle famiglie con bambini e studenti. Per ciascuna misura è indicata la tipologia, chi può usufruirne e a quanto ammonta l’erogazione.

ASSEGNI

1 / INPS - Assegno di natalità o Bonus Bebè
È un assegno mensile destinato alle famiglie per ogni figlio nato, adottato o in affido preadottivo tra il 1° gennaio 2018 e il 31 dicembre 2018.

Come accedere: L’assegno spetta a partire dal mese di nascita o di ingresso in famiglia del figlio adottato o affidato. La domanda deve essere presentata entro 90 giorni dalla nascita oppure dalla data di ingresso del minore nel nucleo familiare, a seguito dell’adozione o dell’affidamento preadottivo. In ogni caso, se la domanda è presentata oltre i 90 giorni, l’assegno decorre dal mese di presentazione della domanda. L’assegno è corrisposto mensilmente per i nati, adottati o in affido preadottivo nel 2018 per un massimo di 12 mensilità, a partire dal mese di nascita o di ingresso in famiglia.

Quanto: la misura dell’assegno dipende dall' ISEE minorenni del minore per il quale si richiede l’assegno. Con ISEE minorenni inferiore ai 7.000 euro la misura è di 1.920 euro. Con ISEE minorenni compreso tra 7.000 euro e 25.000 euro annui la misura è di 960 euro.

Condividi